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La Divina Commedia
Purgatorio
Biblioteca del Popolo
Sonzogno Milano, 1940, pagine 59

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Wm IL PURGATORIO
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   cammino che ancora gli resta da compiere. Addita infine Stazio, come l'ombra per la quale aveva appena scosso ogni pendice il regno del Purgatorio, in segno di congedo.
   CANTO XXIV.
   Dante e Forese continuano a discorrere; ma non perciò rallentano il cammino; e le ombre squallide non lasciano di meravigliarsi nel vedere il mistico pellegrino ancor vivo. Dante, dopo aver osservato che l'anima di Stazio procede più lenta verso il cielo per amor di Virgilio, chiede all'amico dove sia Piccarda, sorella di lui; e lo prega di dirgli se fra i golosi vi sia qualche spirito degno di nota. Dopo avergli risposto che Piccarda è in Paradiso, e che qui è quasi necessario far nomi, per la trasformazione indotta dalla pena nelle sembianze. Forese gli addita Buonagiunta da Lucca, poi un pontefice Dal Torso, che purga il gusto delle anguille di Bolsena e della vernaccia, poi Ubaldino della Pila e il vescovo Bonifazio, e il marchese degli Argogliosi, famoso bevitore forlivese. Fra queste cinque ombre. Dante dedica la sua attenzione a Buonagiunta, il quale va borbottando un nome di donna : Gentucca. A richiesta del poeta, lo spirito spiega meglio il suo mormorio, e gli predice che una giovine donna gli renderà un giorno simpatica la città di Lucca. Poi gli chiede s'egli sia veramente quel vate che ha tratto fuori le nuove rime cominciando : « Donne che avete intelletto d'amore »; e Dante si professa seguace del dolcè stil novo che spio consiste nel seguire l'intima e sincera ispirazione del cuore.
   Buonaggiunta capisce allora la differenza fra il dolce stil novo, stretto alla suprema legge d'Amo-