Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DABORMIDA (CONTI'] GIUSEPPE) — PACCA
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      mare l'acqua dolce per l'alimentazione della caldaja, essendo l'impiego dell'acqua salata un po' troppo costoso.
      La tromba di Daboll andrebbe esente da tutti gli inconvenienti citati ; è una tromba di grandi proporzioni, che riceverebbe il vento da un gran j erbatojo d'aria compressa. Una macchina ad aria calda di Ericsson (V. Gas [motori a]) è destinata a comprimere l'aria nel serbatojo, e ben si sa che questi motori non presentano pericolo alcuno, e che qualsiasi operajo capace soltanto di accendere ed attivare il fuoco d'una ordinaria stufa ha tutte le qualità necessarie per esserne il macchinista.
      Il suono della tromba di Daboll è di molta potenza, poiché in mare si riesce a distinguerlo a quindici miglia di distanza ; nè potrebbe in alcun modo confondersi col muggito delle onde, o col rumoreggiare del tuono. Ed è possibile ancora di variarne l'intensità o la successione per guisa da trasmettere colle necessarie convenzioni e ad enormi distanze speciali avvisi, qualunque sia? i lo stato atmosferico.
      L'aria compressa prima di recarsi a lavorare nella tromba deve attraversare una valvola tenuta chiusa da una molla, e sforzata ad aprirsi da una ruota a bocciuoli. Ogniqualvolta un bocciuolo batte sulla leva della valvola, si fa sentire un suono nella tromba, e ben si comprende la possibilità di f3r segnalare il nome del faro dal numero dei suoni prodottisi in un minuto o da una determinata combinazione negli intervalli fra i suoni consecutivi. La ruota a bocciuoli è fatta girare per mezzo di ruote d'angolo che ricevono il movimento dall'albero del volante ; ma ci pare sarebbe preferibile di ottenere un movimento diretto col mezzo d'uno speciale aeromotore ; poiché sarà sempre facilissima cosa l'avere nel serbatojo con opportuni congegni una pressione costante: mentre riescirà troppo difficile l'ottenere la voluta costanza di velocità nella macchina motrice, che troppo risentesi della maggiore o minore attività del fuoco. Non crediamo sia necessario aggiungere che la predetta tromba può essere fatta girare ed essere rivolta in tutti i sensi a seconda dei bisogni e della direzione dei venti.
      La tromba di Daboll che ammiratasi alla prima Esposizione universale di Parigi era identica a quella che agisce sul piroscafo Cuba della linea di Cunard, e che è destinata a segnalare la posizione della nave di notte tempo, o durante le nebbie.
      Annoveriamo tra i fari acustici esistenti quello di Sambro, che si fa sentire fino ad Halifax, a distanza di sedici miglia. Il Governo inglese fece impiantare i fari acustici di Daboll nell'isola di Wight, a Dun-geness nella Manica, ed a Glascovia. L'America se ne serve nel porto di San Francisco, a Détroit, a New-London, a New-Haven, nell'isola Thatcher, nel porto di Boston, a Beaver-Tail, a Narragauset-Bay.
      DABORMIDA 'conte) Giuseppe (biogr.). — Luogotenente generale dell'esercito italiano, nacque il 21 novembre 1799 a Verrua (circondario di Torino); mori in Buriasco di Pinerolo il 10 agosto 1PG9. In fresca età s'addisse alla carriera delle armi, e appena sedicenne era cadetto nel corpo reale d'artiglieria, nel quale, dopo due anni, fu promosso sottotenente, poi luogotenente, quindi capitano. Di; tinto militare per istudio e per condotta, fu nominato co-
      mandante la brigata operai d'aitiglieria col grado di maggiore, poscia di luogotenente colonnello sei anni appresso. Promosso colonnello nel 1843, fu membro del Comitato permanente d'artiglieria nel 1P4N e, continuando in detta carica, primo uffiziale presso il Ministero di guerra e marina. Nell'anno stesso ebbe grado di maggior generale, di membro del Congresso consultivo permanente della guerra, e quindi nell'agosto giunse al posto di ministro di guerra e marina. Il Re lo volle suoaiutante di campo, tanto era salito in fama di probo ed onorato ; nel 1852 poi fece nuovamente parte del gabinetto, ed ebbe il portafogli dell'estero. Tre anni dipoi divenne luogotenente generale d'artiglieria, col qual grado esercitò succe sivamente le funzioni di comandante generale del corpo d'artiglieria, di membro del Consiglio dell'Ordine militare di Savoja,di ministro degli e teri per la seconda volta, di membro della Commissione permanente per la difesa generale dello Stato, del Comitato s uperiore delle varie ai mi, di presidente del Consiglio d'istruzione e d'educazione militare, finché nel 1866, per ragione della malferma salute, dovè chiedere di esser collocato a riposo. Importanti servigi rese il Dabormida nella lunga carriera militare, politica, diplomatica al re ed al paese. Fu deputato delle prime quattro legislature al Parlamento nazionale, e nel 1H52 cangiò lo scanno di deputato col s eggio di s enatore del regno. Plenipotenziario per la conclusione del trattato di pace coll'Austria nel 1849, si chiarì prudente non meno che assennato: né reca meraviglia che fosse distinto di altissime decorazioni si nazionali che straniere, e nel 1863 ottenne dal re il titolo di conte. Colpito da paralisi, era^i da qualche anno allontanato dalla vita pubblica ; nulladimeno la sua morte fu udita con rincrescimento dal paese, che rese piena giustizia a' suoi lunghi ed onorati s ervigi.
      DABUDDA (art. mtis.). — Strumento musicale simile al buonaccordo, ma senza tasti, e che si suona battendo sulle corde con due martelline.
      DA CAPO (art. mus.). — Espressione che talora si mette alla fine di un pezzo, significando che si ha da riprendere dal principio.
      DACCA (geogr.). — Vasto e ricco distretto all'est della provincia del Bengala, fra i paralleli di 23° e 24° lat. nord, confina al nord con Mjmansingli, all'è; t con Tipperah, al sud con Tipperah e Backergunge, ed all'ovest con Rajshahi e Jcssore. La sua superficie ragguagliasi ad 11,500 chilometri quadrati. Questo distretto, denominato, per le sue risaje feracissime, il granario del Bengala, é bagnato dal Gange e dal Brahmaputra, i quali intersecandolo co'loro rami per ogni verso, formano un compiuto sistema di navigazione interiore. Il clima, quantunque caldo, è sano, tranne la notte, in cui l'aria è fredda e grave la rugiada. Dopo il riso, il betel, l'indaco, il tabacco ed una specie di cotone finissimo, denominato banga, costituiscono i prodotti principali. Le città principali sono: Dacca, Narraingunge, Sunargang, Rajanagur. Durante il dominio maomettano questo distretto fu governato da, un luogotenente del nabob, chiamato naib nazim. L'ultimo che occupò questo posto fu Jessarut Khan, il quale avendo ricevuto ordine, nel 1763, da Cossim Ali Khan di porre a morte tutti gli Inglesi, li mandò umanamente sotto una fida scorta
     
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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