Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DACIER ANDREA ED ANNTA — DACIER (BARONE) GIUSEPPEdella sua durata, e specialmente rispetto al linguaggio. Ed infatti la favella comunemente in uso è dolce, abbondante di vocali, derivando il maggior numero de'suoi vocaboli dal latino mescolato con molte forme linguistiche di origine slava. Non si sa di certo di quali monete si servissero i Daci durante la politica loro indipendenza, ma consistevano esse probabilmente in tante tetradramme (4 dramme) di rozzo lavoro, copiate da quelle di Filippo il Macedone, sendosene trovate in gran quantità nella Tran? ilvania. Esistono inoltre parecchie medaglie del periodo imperiale, dall'epoca dell'imperatore Filippo a quella di Gallieno, o-sia dal 244 al 208 dopo C., il cui tipo caratteristico si è sempre una donna, per lo più ritta in piedi, simbolo della Dacia, coli'epigi afe PROVINCIA DACIA (Eckhel, voi. ir, p. 4).
      Vedi: Pietro e Paolo Manuzio, Transylvanice, olim Dacia dictce, descriptio (Roma 1596, in-4°) — Mannert, Res Trajani impcratoris ad Danubium gesta (Norimberga 1793) — Engel, Coinmentatio de expeditionibus Trajani ad Danubium et origine. Va-lachorum (Vienna 1794) — Major, Histoire ducom-mencement de la domination romaineen Dacie (Buda 1812, in-4°, in valacco) — Sulzer, Geschichie Daciens (Lipsia 1850) — Wilkinson, Wallachia and Moldavia (Londra 1852,» — Paget, Hungary and Tran-sylvania(ivi 1851) — Neigebaur, Dacien aus den Ueberresten des classischen Alterthums (Kronstadt 1851), e specialmente l'articolo Dacia nella grande Enciclopedia tedesca di En eh e Gruber.
      DACIER Andrea ed Anna (biogr.).—Andrea nacque a Ca'tres nel 1651, e studiò a Saumur sotto Tan-neguy le Fèvre, del quale spo^ò la figliuola Anna nel 1683, giovanetta educata nella letteratura greca e latina, per la qual cosa a buon diritto, parlando del loro matrimonio, disse Basnage: Le mariage du grec et du latin. Due anni dopo, abjurarono il protestantismo, in che ambedue erano stati allevati; e il duca di Montausier, venuto in cognizione del loro inerito, li inferisse nella li ta dei letterati incaricati di tradurre e commentare i classici per uso del Delfino. Ed ambedue primeggiarono tra i letterati francesi del xvn secolo, e insieme con altri eruditi attesero a corredare di note e a pubblicare una serie di autori antichi, che formano la collezione conosciuta sotto la denominazione Ad usum Ddphini. I commenti di madama Dacier sono riputati di maggior pregio che non quelli del marito. Ella diede le edizioni di Callimaco, Floro, Aurelio Vittore, Eutropio, e della storia che va sotto il nome di Ditti Cretese. Pubblicò traduzioni francesi ùe\Y Anfitrione, del Rudente e dell'Epidico di Plauto, delle commedie di Terenzio, del Pluto e delle Nuvole di Aristofane, delle poesie di Anacreonte e di Saffo. Tradusse pure l'Iliade e Y Odissea, con prefazione e con note, il che fu causa di polemica tra lei e La Motte, che aveva parlato con dispregio di Omero.
      Mad. Dacier scrisse, nel 1714, le Considérations sur les causes de la corruption du goùt, nelle quali difese Omero con gran calore, come fece anche contro il padre Hardouin, il quale aveva scritto un 'Apologia di Omero, che era piuttosto una censura che un'apologia. Il risentimento però che tuttie due i Dacier mostravano per tutto ciò ebe dicevasi contro gli antichi scrittori era spinto all'estremo, e talvolta aveva un non so che di ridicolo. Ma l'entusiasmo di madama era veramente sentito e senza pedanteria o amor proprio. Nè le sue dotte lucu-brazioni le fecero trascurare i doveri di sposa e di madre, e molta era la sua generosità e carità verso i poveri. Ella morì di 69 anni, nel 1720, ed il marito di lei di 71, nel 1722.
      Questi, oltre alle sue edizioni de'classici, tradusse anche in francese le opere d'Ippocrate, 1 Edipo e YElettra di Sofocle, la Poetica di Aristotile e le Vite di Plutarco, nelle quali però non raggiun e l'Amyot. Volgarizzò pure Orazio, ma nè la traduzione, nè le note non sono gran fatto stimate. La Bibliothèque des anciens philosophes 19 voi. in-12°) fu pubblicata sotto il nome di Dacier; ma di suo vi sono soltanto due Dialoghi di Platone e il Manuale d'Epitteto. Dacier fu socio dell'Accademia delle Iscrizioni, segretario dell'Accademia francese e direttore del gabinetto del Louvre.
      Vedi Sainte-Beuve, Art. sur Madame Dacier, nelle Causeries du lundi (t. x) — Burette, Eloge de madame Dacier (Parigi 1721).
      DACIER (barone) Giuseppe (biogr.). — Storico francese, nato il 1° aprile 1742 a Valognes nel dipartimento della Manche, morto il 4 febbraio 1833, fece i suoi primi studi con Talleyrand e Choiseul Gouf-fier nel collegio d'Harcourt in Parigi, e destinato da'suoi genitori alla professione ecclesiastica, abbandonò tosto questa carriera per consecrarsi allo studio della storia; fu nominato, nel 1772, membro dell'Accademia delle Iscrizioni, e nel 1782 suo segretario perpetuo. Come tale ei fondò il comitato dei manoscritti, il quale pubblicò le Notices et extraits dalle opere inedite delle biblioteche parigine. Nell'anno 1784 ei fu nominato dal conte di Provence (Luigi XVIII) istoriogiafo dell'Ordine di San Lazzaro, Gerusalemme e Carmelo. Appresso ebbe incarico di dar mano ad una compiuta edizione della Cronaca di Froissart, e già era il primo volume condotto a compimento quando fu interrotta la stampa. I suoi materiali manoscritti per questo lavoro furono poi adoperati da Buchon nella sua edizione di que.'to scrittore. Nel 1790 prese parte, come membro della Municipalità di Parigi, alla nuova distribuzione delle imposte, ma ricusò il ministero delle finanze offertogli dopo poco tempo da Luigi XVI. Per sottrarsi alle persecuzioni durante il Terrore, ei visse ritirato in provincia, e non ricomparv e in Parigi che nel 1795 alla fondazione dell'Istituto nazionale. Nel 1800 fu nominato primo direttore della Biblioteca nazionale, nel 1802 membro del Tribunato, e nel 1823 ammesso nell'Accademia. Dacier tradusse in francese le Storie di Eliano e la Ciro-pedia di Senofonte, ed oltre un gran numero di biografie ed elogi di defunti accademici, scrisse YHistoire de l'Acadernie nei Mcmoires di essa, un Rapport sur Ics progrcs des sciences historiques et de la littératurc ancienne, e la maggior parte del-YIconographie grecque et romaine di Visconti. La sua biblioteca era preziosa per la rarezza delle edizioni, il numero de1 manoscritti e le note da lui vergate sopra molti volumi. Vedi Silvestre de Sacy, Notice sur Dacier (1834).
     
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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