Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DACNT1DE — DACTYLETHRA
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DAGNIDE (Dacnis) (zool.). — Cuvier diede il nome di dacnis a un genere d'uccelli (i pits-pits di Buffon) che rappresentano i carougrs (xanthornus) in miniatura, a cagione del loro becco conico e acuto.
Fig. 2001. — Dacnis cayana.
Citasi ad esempio la specie dacnis cayana, che è di un fondo di color turchino, ma ha neri il vertice, le spalle, le ale e la coda. È indigena del Messico, dove i nativi le danno il nome di clotototì. Hernan-dez dice che vive tra gli alberi delle montagne di Tetzcocan,che se ne mangia la carne, che non canta, e perciò non si alleva nelle case dei Messicani. Nel-r Ornitologia del principe di Canino è chiamata questa specie motacilla vermivora.
DACOLYTUS (zool.). — Pesciolino simile ad un ghiozzo, lungo da 5 a 6 centimetri ; ha il capo più largo e più piatto del resto del corpo, bruno con macchie nere.
DA COSTA Isacco (biogr.). — Illustre poeta olandese, nato il 14 gennajo 1798 in Amsterdam, morto il 28 aprile 1860, discendeva da una famiglia ebrea portoghese, ed inviato alla scuola del latino dal padre che lo destinava al fòro, compose i primi versi, che furono trovati eccellenti dal grande poeta olandese Bilderdyk. Questi prese ad educare il giovane, gì' insegnò il diritto romano, e strinsero per tal modo un'amicizia che non ebbe fine se non con la morte. Anche con Lennep, di cui udì le lezioni sull'archeologia e la letteratura, ebbe vincoli d'amicizia. Nel 1817 andò a Leida per compiere i suoi studii, e addottoratosi in legge e in filo. ofia. sposò sua cugina Anna Belmonte e si converti, il 20 ottobre 1822, al cristianesimo. Egli era già acquistato bella fama come poeta, ed alla morte di Bilderdyk nel 1831 fu proclamato suo successore sul trono della poesia olandese. Ne.^li ultimi suoi anni divenne professore e condirettore del seminario della libera Chiesa scozzese. Quantunque la sua sanità fosse grandemente deteriorata, egli compose ancora due de' suoi capolavori : De slag van Nietipoort e De mensch en de dichter. Poco appresso ammalò e mori, lasciando un figliuolo e due figliuole. Re Guglielmo II avea già da lungo fregiato il poeta dell'ordine del Leone olandese, e la più parte delle società dotte dell'Olanda lo avevano eletto a loro membro. De' suoi scritti poetici, oltre i due succitati, meritano special menzione i seguenti : De Parzen en Prometheus van Eschylus vertaald vii hetgrieksch (1816 e 1818); Poezìj (1821-1822, 2 voi.); Hymne: God met Ons (1826): Feestliederen (1828); Vijfentwintig jaren (1840); Hagar (1852). A queste poesie vuoisi aggiungere una raccolta di poesie politiche. Fra' suoi migliori lavori in prosa citeremo : Bezwaren trgen den geest der Eeuw (1823); Ka-rakter van Prins Maurits (1824) ; Regtspleging van Oldenbarneveld (1825); Israel en de volken (1849). Nè vuoisi pretermettere l'edizione ch'ei fece delle opere di Bilderdyk, nè le sue opere teologiche Over de eenheid en overeenstcmming der Evangelien ( 1840, 2 voi.) ; Over de waarheid en waardij van et Onde Testament (1843); Paulus eene Schriftbeschouwing (1846) ; Beschouwivg over het Evangeli e van Lukas (1856); De Apostel Johannes en Zijne Schriften.ecc. Le opere di Da Costa furono più volte ristampate in Amsterdam, Leida, ecc. Il suo nobile carattere era non men grandemente apprezzato del suo grande ingegno.
Vedi Vnsere Zcit (1860, p. 399).
DAC0TA (ietnogr.). — Altrimente detti Sioux, numerosa e possente nazione d'Indiani nell'America del Nord, dimoranti sulle rive del Mississippi e del Missuri in un'immensa estensione di terreno; deno-minansi Dacota, che significa alleati, ma nelle loro esterno relazioni eglino intitolansi Ochente Sliakoan, vale a dire nazione dei sette fuochi (concila). Tutti i Dacota parlano lo stesso linguaggio, tranne alcune differenze di dialetto fra le tribù nomadi e le stanziali. Queste differenze sono però si leggiere, che siamo indotti a credere che le sette tribù principali dei Dacota fossero originariamente una sola. Il numero di questi Indiani varia, secondo le relazioni di varii viaggiatori. Lewis e Clarke li ragguagliano a 10,000; Pike a 21,675, compresi 3835 guerrieri, e il maggiore Long a 28,100.
DACRIADENALGIA (patol.). — Dolori alla ghiandola lacrimale.
DACRIADENITE (patol). — Infiammazione della ghiandola lacrimale.
DACRIAG0G0 (niedic.\ — Ciò che produce le lacrime : dicesi anche delle vie lacrimali.
DACRIELC0SI (patol.). — Ulceramento dei canali delle lacrime.
DACRIOIDE (poligr. e hot.). — Ciò che ha forma di lacrima. — In botanica dicesi di un seme rotondo, oblungo e lievemente aguzzo ad una estremità.
DACRIOLINA (chiniX — Sostanza organica delle lacrime, che non si condensa nè cogli acidi, nè col calore, ma che, svaporando lentamente all'aria aperta, si converte, come il muco nasale, in una sostanza gialla insolubile.
DACRI0LITK (patol.). - Calcolo lacrimale.
DACRIOIITIASI {patolx — Produzione di calcoli nei condotti lacrimali.
DACRIOMA patnl.\ — Scolo di lacrime cagionato da obliterazione dei punti lacrimali.
DACRIONOMA (patol.K — Ulcera rodente le vie lacrimali. A torto si diede tal nome all'epifora.
DACTYLETHRA (zool.). — Genere di anfibii anuri del Capo di Buona Speranza, di cui conosciamo una sola specie, in forma di rospo, ma che pei piccoli denti mascellari superiori vien collocata fra le rane. Manca di lingua, avvicinandoci per questo al genere Pipa (V.),
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