Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DAGOBA 0 DAHGOPA — DAGUERRE (MANDÉ LUIGI GIACOMO)
      DAGOBA o DAHGOPA (mitol., archit. e sior.). — Da deha, corpo, e gopa, che possiede, strutture monumentali contenenti reliquiarii di Budda in India.
      DAGOBERTO. V. Merovingi (stor. mod.).
      DAGOMARI Paolo, più noto sotto il nome di Abbaco (Paolo dall') (V.).
      DAGONE (lat. Dagon, gr. Acrpóv) (stor. sacr.). — Secondo la Bibbia, era la principale divinità dei Filistei, che le avevano eretti tempii sontuosamente ornati, e le cui feste celebravansi in comune da cinque delle loro città. Un tempio di Dagone a Gaza fu atterrato da Sansone (Giudici xvi, 25); in un altro ad Azot i Filistei collocarono l'arca del Signore, per cui la statua dell'idolo cadde col volto verso terra e rimase mutilata (I Re, v, 3). I Fenicii e i Sirii adoravano pure questo dio, e vi fu un luogo nella Giudea detto Beth-Dagon, cioè casa o tempio di Dagone.
      Non si sa nulla di positivo nè sull'origine, ne sugli attributi, nè sul sesso medesimo di questa divinità; ma siccome la sua statua rappresentava un mostro la cui parte superiore aveva forma umana, mentre l'inferiore terminava in coda di pesce, alcuni scrittori l'hanno confusa con Oannes, di cui si favoleggiò che fosse mezz'nomo e mezzo pesce, che andasse a Babilonia ad insegnarvi parecchie arti, e che poscia se ne ritornasse al mare.
      Quest'opinione è quella tenuta dal dotto Layard, che nella sua opera Nineveh and its remains (p. 467) ci narra come in un bassorilievo di Khorsabad, che rappresenta un conflitto navale o l'assedio di una città sopra la riva del mare, si trova una divinità simile a quella descritta da Beroso. Al corpo di uomo sino alla cintura è aggiunta la parte inferiore di pesce. Gli ornamenti del suo capo indicano il suo sacro carattere; la destra è alzata come nelle rappresentazioni delle divinità alate ; la figura poi è nel mare tra pesci ed animali marini. Inoltre afferma che questa simbolica figura si trova spesso nei cilindri e nelle gemme assire.
      Altri hanno creduto di vedervi la dea Derceto adorata nel tempio d'Ascalona sotto forma di un mostro mezzo donna e mezzo pesce ; quella Derceto che alcuni confondono con Atergate o Atargate (V.), scambiata anch'essa con Astarte (V.). Sanconiatone, al contrario, dice che Dagone era maschio, e lo fa nascere da Cielo, attribuendogli l'invenzione dell'aratro, e chiamandolo perciò Giove Arotrio (Zcù? 'ApÓTpio;, Giove favorevole all'aratura, ossia all'agricoltura). Egli sarebbe stato il primo ad insegnare agli uomini l'uso del pane, e infatti Filone di Biblo, grammatico traduttore di Sanconiatone, deriva il nome di questo dio dal fenicio dagan che significa frumento, mentre altri filologi lo traggono dall'ebraico dag (pesce). Finalmente questa divinità fu anche presa per Saturno, per Giove e più spesso ancora per Venere, che gli Egizii adoravano sotto l'immagine di un pesce, dicendo che nella guerra di Tifone contro gli Dei essa erasi così trasformata (Ovid., Metam., lib. v, 5). Del rimanente non è da maravigliarsi che i Greci e i loro seguaci in religione, persuasi dell'eccellenza dei loro miti, trovassero le proprie divinità in quelle degli Egizi! e fi elle altre nazioni, quasiché tutte dovessero procedere dai tipi presso di loro stabiliti. Ma chi ben ci riflettevedrà che queste somiglianze per lo più sono immaginarie, non essendo possibile che divinità create dalla fantasia degli uomini, quando siano originali e non semplicemente adottate, non riescano varie quanto l'indole, i costumi e le circostanze dei popoli.
      Vedi: Seldenus, De diis syriis syntagmata — Creuzer e Guigniaut, Religions de Vantiquìté (t. u, parte la) — Movers, Die Phcenissier (t. i).
      DAGUERRE (MANDÉ Luigi Giacomo) (ibiogr.). -
      Pittore e fisico francese, inventore della fotografia (denominata anche da lui dagherrotipia), nato a Corneilles (Seine-et-Oise) nel 1789, morto a Petit-Brie-sur-Marne il 12 luglio 1851, entrò da principio nelle Contribuzioni dirette, ma tratto irresistibilmente dalla sua inclinazione verso la pittura, divenne tosto uno degli allievi più assidui di Degoti, decoratore dell'Opera. Quantunque ponesse qualche volta a mostra quadri di genere, Daguerre si rese soprattutto segnalato per mezzo di decorazioni teatrali, che superarono tutto ciò che Bibiena, Munich, Degoti e altri maestri avevano saputo produrre. Egli introdusse miglioramenti notevoli in questo ramo dell'arte, e secondò dipoi Pietro Prévost nell'esecuzione dei bei panorama di Roma, Napoli, Londra, Gerusalemme e Atene, dovuti a quest'artista. In quel turno Daguerre avendo stretto conoscenza con Bouton, concepì il disegno di un panorama di nuovo genere, e fece costruire dall'architetto Chà-telain un edifizio speciale denominato Diorama (da due, e tfpaua, veduta). La sala circolare era capace di 350 persone. Il pavimento mobile girava sur un perno, e ad ogni cambiamento di vista un sol uomo trasportava insensibilmente, mediante un meccanismo, gli spettatori davanti un'ampia apertura di proscenio, in fondo alla quale scor-gevasi il quadro a una distanza da 12 a 18 metri. Il Diorama fu aperto l'il luglio 1822, ed ebbe una grande voga dal 1822 al 1839, finché un incendio lo ridusse in cenere il 3 marzo 1839 (V. Diorama). Questa disgrazia arrecò naturalmente un danno gravissimo a Daguerre, il quale fortunatamente se ne ricattò poco appresso mediante uno strepitoso trovato. Occupato del continuo in indagini sulla luce, ei giunse a breve andare all'idea, pressoché ridicola allora, di fissare le immagini della camera oscura, e la comparsa del Dagherrotipo (V.) diede tosto al suo nome una celebrità mondiale. Poche scoperte hanno prodotto una sensazione ed ammirazione così profonde. Dopo l'applicazione del vapore alla locomozione il trovato di Daguerre è senza dubbio il più importante dei tempi nostri; il perchè i primi sperimenti fotografici eccitarono una sorpresa mista d'entusiasmo. Pubblici sperimenti furono fatti dall'inventore nel palazzo del quai d'Orsay. Il 9 gennajo 1839 Francesco Arago rese conto di questa maravigliosa conquista dello spirito umano all'Accademia delle scienze, e chiese al Governo di fare acquisto del metodo. 1115 giugno del 1839 Daguerre fu nominato ufficiale della Legion d'onore. Lo stesso giorno una proposta di legge fu presentata alle Camere per ottenere la cessione del metodo fotografico mediante una pensione vitalizia di 6 mila lire per Daguerre, e 4 mila per l'erede di Nice-foro Niepce (V.), suo coadjutore nella scoperta. Sui
     
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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