Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DAGUERROTIPIA 0 DAGUERROTIPO -
D'AGUESSEAU ENRICO FRANCESCO
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rapporti d'Arago e Gay-Lussac le due Camere adottarono questa proposta nelle tornate del 9 luglio e 2 agosto 1839, e il metodo di Daguerre, divulgato al mondo intero, si sparse rapidamente. Numerosi perfezionamenti furono dipoi introdotti mediante la scoperta delle sostanze acceleratrici, quali sarebbero il cloruro di jodio per Claudet di Lione, il bromuro di jodio per A. Gaudin, l'acqua bromata e il cloruro d'oro per Fizeau. L'obbiettivo primitivo di Daguerre era acromatico e periscopico ; oggidì adoperaci due obbiettivi acromatici, e Martens e Le-rebours hanno introdotto migliorie notevoli nella parte ottica dello strumento. Il dagherrotipo ha dato origine ad una nuova scienza, la Fotografia (V.). Daguerre stesso dava opera a perfezionare la sua invenzione, quando il sopraccolse la morte, e fu se-j»lto a Petit-Brie-sur-Marne, ove gli fu inalzato un monumento (Y. Dagherrotipo).
Abbiamo di lui: Hisiorique et description des prò-eédés du daguerreotype et du diorama (Parigi 1839). Quest'opera ebbe molte edizioni, e fu tradotta in inglese. Nouveau moyen de prcparer la couche sen-sìble des plaques destinées à recevoir les images pkolographiques ; lettre à M. Arago (Parigi 1844).
Vedi: F. Arago,Rapportà l'Académie des sciences (gennajo 1839) — C. Chevalier, Mélanges photogra-phiques — Lerebours, Excursions daguerriennes.
DAGUERROTIPIA e DAGUERROTIPO. V. Dagherrotipo.
D'AGUESSEAU Enrico Francesco (biogr.). — Questo cancelliere di Francia, e non meno celebre magistrato che oratore, nacque il dì 27 novembre 1668 a Limoges, ed ebbe per principale maestro suo padre, che era intendente del Limosino. Il grande suo ingegno lo fece prontamente conoscere, cosicché d'anni ventidue divenne uno degli avvocati generali al Parlamento di Parigi, e di trentadue ne fu fatto procuratore generale.
La sua opposizione alla registrazione in Parlamento della bolla Unigenitus, ch'egli credeva contraria ai diritti e all'indipendenza della Chiesa gallicana, gli fece quasi perdere la grazia di Luigi XIY ; ma la superiorità dell'ingegno e la somma integrità
10 mantennero al suo posto. Nell'importante carica di procuratore generale impiegò la sua autorità con molta saviezza ; riformò l'amministrazione delle opere pie ; migliorò la disciplina delle Corti di giustizia, ed istituì un più pronto procedimento nelle cause criminali. Egli aspirò infatti in tutta la sua vita all'alta ma difficile riputazione di riformatore nelle cose della giustizia, ed è sotto quest'aspetto ch'egli ha maggior diritto alla pubblica venerazione.
11 suo oggetto principale fu di definire i limiti delle giurisdizioni particolari ; d'introdurre uniformità nell'amministrazione della giustizia nelle varie Provincie; e di stabilire su principii solidi e chiari la legislazione sui testamenti, sulle donazioni, sulle sostituzioni e su molti altri punti importanti; e convien confessare chele savie pratiche da lui introdotte, e le belle ordinanze di cui fu autore, misero sulla via di quelle riforme che poscia giovarono tanto alla legislazione francese.
Nel 1717 D'Aguesseau succedeva a Yoysin nell'alta carica di cancelliere; e la sua scelta, fatta dal reggente duca d'Orléans, nella minorennità di Luigi XY, fu accolta con soddisfazione generale dalla nazione. Tuttavia non occupò allora lungamente quel posto, poiché l'anno seguente non solo ne era rimosso, ma esiliato per la sua opposizione al sistema di Law (V.). Egli vide tutta la fallacia delle promesse di quell'avventuriere, e mostrò con questo che le sue idee sopra alcuni punti d'economia politica erano sane ; e però quando due anni dopo venne richiamato alla sua carica al momento della gran crisi cagionata da quel malaugurato sistema, il suo ritorno fu un vero trionfo.
Ma i suoi sentimenti d'integrità e di giustizia non gli permisero di consentire ad una bancarotta nazionale, e la sua insistenza perchè i possessori della carta emessa dal Governo soffrissero soltanto una parte proporzionale della perdita contribuì a far rinascere la pubblica confidenza. Nuove agitazioni sorsero sotto la reggenza intorno alla registrazione della bolla Unigenitus, cui il Parlamento ancora si opponeva. D'Aguesseau tentando, per amore della pubblica tranquillità, di conciliare le parti, si espose ad essere accusato di aver mutata opinione ; e finalmente per opera sua il Parlamento consentì a registrare la bolla con alcune modificazioni. Poco dopo egli usciva nuovamente di carica (1722), preferendo ritirarsi al cedere la precedenza ingiustamente pretesa in consiglio dal cardinale Dubois, l'indegno favorito del reggente.
Visse allora tranquillamente nella sua terra di Fresne sino al 1727, in cui il cardinale Fleury, succeduto al Dubois, lo richiamò agli affari; e nei cinque anni che passò alla campagna coltivò assiduamente quella sua inclinazione alla letteratura che tanto lo sollevò al disopra dei meri giurisperiti. Divenuto di nuovo cancelliere, e ricuperata anche nel 1737 l'antica qualità di guardasigilli, egli continuava sino al 1750 ad amministrare senza interruzione la giustizia ; ma giunto all'età di ottantadue
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