Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DAHL (GIOVANNI CRISTIANO CLAUSEN) — DAHL VLADIMIRO IVANOVICHanni, e non sentendo più forza di adempiere i suoi alti doveri, chiedeva di riposarsi, e il re concede-vagli un annuo assegnamento di 100,000 lire, eli cui però egli potè godere assai poco, essendo morto l'anno seguente il 9 febbrajo. Il monumento che gli fu eretto nella sua parrocchia fu distrutto durante la rivoluzione ; ma sotto il regno di Napoleone gli venne posta una statua nella facciata del palazzo del Corpo legislativo, dove ancora si vede accanto a quella del cancelliere L'Hópital.
      Le principali qualità di D'Aguesseau furono, secondo ilduca di Saint-Simon, molto ingegno naturale, applicazione,penetrazione ed estese cognizioni generali, congiunte a gravità, giustizia, pietà e purezza di costumi. Al dire di Voltaire, egli fu il più dotto magistrato che la Francia mai possedesse ; poiché, indipendentemente dalla piena conoscenza ch'egli aveva delle leggi, sapeva il greco, il latino, l'ebraico, l'italiano, lo spagnuolo, il portoghese, ecc. ; e gli studi suoi letterarii diedero a' suoi discorsi forensi un'eleganza sin allora sconosciuta nel fòro francese.
      Le sue opere furono raccolte per la prima volta in 13 volumi in-4° (Parigi 1759-89), e consistono principalmente in arringhe e requisitore pronunziate mentre era avvocato e procuratore generale, e in discorsi per parecchi anni recitati ad ogni nuova tornata del Parlamento; nei quali s'incontrano tratti di eloquenza che ricordano spesso i più belli dell'antichità. La nuova edizione data dal Pardessus nel 1819, ricca di note e di un discorso preliminare, è di 13 voi. in-8°.
      Vedi: Thomas, Eloge d'H. Fr. D'Aguesseau, chanc. sous Louis XV (Parigi 1760), opera coronata dall'Accademia francese, volta in tedesco (Carlsruhe 1761 —Bourlet de Vauxcelles e Morlon pubblicarono due elogi di lui, ma la storia della vita e delle opere sue fu scritta da A. Boullée (Parigi 1835, 2 voi. in-8°).
      DAHL (Giovanni Cristiano CLAUSEN) (biogr.). — Celeberrimo paesista tedesco, nato a Berghen il 24 febbrajo 1788, morto il 14 ottobre 1857 a Dresda, fu destinato dai genitori allo stato ecclesiastico, ma la sua inclinazione traevalo alla pittura, e dopo avere studiato alcun tempo sotto un pittore di nome Moller, trasferissi all'Accademia di belle arti in Copenhagen, ove consecrossi intieramente al paesaggio. Nel 1818 andò a Dresda, ove espose un paese sassoso norvegese con una cascata che attrasse l'attenzione universale. Nel 1820 ei fu nominato membro dell'Accademia di Dresda, e dopo essere dimorato un anno a Napoli in compagnia del re di Danimarca Cristiano VIII, non che a Roma, ove strinse amicizia con Bronsted, Bartholdy e Thorwaldsen che gli fece un busto, fu nominato professore all'Accademia di belle arti a Dresda, ove rimase, tranne pochi viaggi in patria, sino alla morte.
      I numerosi dipinti di Dahl sono sparsi in tutta Europa, ma principalmente nella sua patria e in Sassonia. Ne citeremo alcuni dei più notevoli. 11 museo della sua patria possiede una Veduta di B< r-ghen, offerta dal Municipio al principe Oscar, oggi re di Svezia. Questi possiede, fra gli altri capolavori, un gran Naufragio, antichi Sepolcri e monumenti scandinavi ed una bellissima Eruzione Jd > eauvio. 11 re di Sassonia e il duca di Sassonia Meiningen
      posseggono molti Siti del Tirolof la Rada di Copenhagen, la Veduta di Dresda e la Svizzera sassone, denominata il Bastione (Die Baste*). Molte vedute italiane trovansi a Berlino, fra le altre VIsola di Capri e la deliziosa Marina presso Posilippo, illuminata dalla luna e dal lontano chiaror del Vesuvio. Dahl è il più gran paesista dei tempi nostri, e la natura non ebbe mai un più valente interprete.
      DAHL Michele (biogr.). — Il solo celebre ritrattista scandinavo, nato a Stoccolma nel 1656, morto nel 1743.
      DAHL Vladimiro Ivanovich (biogr.). — Uno dei più
      dotti letterati russi, nato l'anno 1802, morto il 22 ottobre 1872 in Mosca. Le sue profonde investigazioni intorno alla lingua slava ed i suoi studii sulla grammatica russa gli acquistarono posto fra i più valenti filologi di quella lontana regione. Suo padre, che, quantunque sassone d'origine, era impiegato siccome medico nella flotta ru sa del Mar Nero, l'aveva destinato alla carriera di marina, epperò fece la prima sua educazione nel corpo dei cadetti di marina, donde usci poi col grado di uffiziale. Ma il servizio militare, i regolamenti e la vita assoggettata alle leggi della subordinazione si confacevano così poco all'indole sua, che, abbandonata quella carriera, si portò all'Università di Dorpat, dove si diede tutto agli studii medici. E conseguita la laurea nel 1828 andò sul teatro della guerra in Turchia, e non ritornò a Dorpat che l'anno seguente. Nel 1829 fu medico operoso nella campagna di Polonia; nella quale pare che egli abbia salvato, per una felice idea, un corpo intero dal destino della prigionia ; poiché si racconta che, dovendosi sopra un fiume costruire un ponte ex tempore, ne fabbricò uno di botti galleggianti. Alcuni anni dopo fece, in compagnia del conte N. A. Peroffsky, ora governatore di Orenburg, la celebre spedizione di Khiva. Ritornato di colà, abbandonò l'esercizio dell'arte medica, e fu chiamato capo della cancelleria nel ministero degli interni retto dal conte A.L. Peroff ki, fratello al sopra nominato ; nel quale impiego durò per quasi dodici anni. Essendoglisi affievolita per il troppo grave lavoro la salute e bisognoso di riposo, fu mandato a NHinij-Novogorod, dove, siccome presidente dell'ufficio degli appannaggi, trovò carica meno faticosa e agio maggiore a ristabilirsi in salute. L'anno 1858, ritiratosi pure da quell'impiego, andò a vivere in Mosca per attendere di proposito a'suoi studii. La sua profonda conoscenza della costituzione dello Stato, dei costumi, della storia e delle relazioni sociali del regno degli Tsar gli fornirono i mezzi di illustrarlo letterariamente in tutte le parti. Le sue eccellenti Novelle dei Cosacchi di Luga e le Novelle intorno alla vita popolare, in cui si dipingono perfettamente e con grande chiarezza i costumi e le usanze russe, sono finora modello insuperato nel loro genere. Dopo queste pubblicò una raccolta di Proverbi* russi che contiene 30,000 sentenze ; que t'opera, che può chiamarsi un prodigio di opero ità e lavoro ammirabile, è il prodotto di un'investigazione e perseveranza filologica straordinaria; e finalmente il Dizionario russo, cui lavorò intorno ben quarant'anni. Gli è da un pezzo che la Russia non lamenta la morte di un uomo che abbia tanto meritato della letteratura del suo paese.
     
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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