Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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BALTA — DALLAWAY GIACOMOun forte tutor* cui si legano i fusti ed i rami. La vigorosa e rapida vegetazione della dalia richiedendo competente umidità, conviene praticare all'intorno di essa una cavità a foggia di conca per ricevere e ritenere l'acqua che vi si deve versare frequentemente nei grandi ardori estivi. Verso il fine della state appariscono i primi fiori, i quali sono ordinariamente mediocri e semidoppii, ma ben presto appariscono i successivi, che sono doppii, stradoppii e di forma perfetta. Prosegue così la dalia a produrre in copia bellissimi fiori sino alle prime brine : allora debbonsi recidere i fusti a 15 centimetri sopra terra, quindi si estraggono i tuberi, si fanno asciugare, si nettano dalla terra e si ripongono sopra un letto di sabbia asciutta in istanzoni od in cantina, cioè in luoghi atti a ripararli dal gelo e dall'umidità. Questa è la maniera colla quale soglion i comunemente conservare i tuberi di dalia; taluni però non li e traggono mai di terra, contentandosi, tagliati ifusti, di proteggere le radici con un m mticello di foglie secche coperto di paglia, metodo con cui si ottengono piante pili vigorose e che fioriscono molto più presto.
Il modo più facile, più pronto e più u itato per moltiplicare le dalie è quello del piantamento dei tuberi ; a tal uopo si dividono i ciuffi delle radici tubercolose per modo che ciascun tu bere conservi una porzione del colletto munita di alcuni occhi, e si mettono Feparatamente in terra nel modo sovra descritto. Ove navi ancora a temere il gelo, ovvero si desideri ottenere anticipata la fioritura delle dalie, conviene mettere i tuberi in va^i ripieni di buon terriccio, che ripongonsi in letto caldo, per trasportarli a stagione opportuna in piena terra.
Per mezzo della seminagione sonori ottenute le varietà coltivate oggidì, ed ogni anno se ne ottengono di nuove. In marzo mettonsi i semi in vasi contenenti terra leggera, che si collocano in letto caldo sotto invetriata, e s'inaffiano fecondo il bisogno: quando le pianticelle sono giunte all'altezza di 5 centimetri, si trapiantano a nudo (opra lo strato alla distanza di 10 a J5 centimetri l'una dall'altra; in maggio le piante avranno l'altezza di 3 decimetri almeno, ed allora, non essendovi più pericolo di gelo, si mettono in piantate alla distanza di circa 1 metro per ogni verso ; in agosto od in settembre appariranno i fiori, ed allora si giudicherà quali siano gl'individui meritevoli d'essere conservati.
Un altro mezzo di moltiplicare le dalie si è quello delle talee. A tale oggetto in maggio o gingilo prendonsi sommità di fusti o di rami lunghe da 10 a 15centim., ci si leva il pajo inferiore di foglie, si piantano in letto caldo sotto campane o sotto invetriate, privandole d'aria finche abbiano cominciato a metter radice, e finalmente si trapiantano in piena terra allorché hanno prodotte buone radici.
È stato praticato con buon successo l'innesto a occhio di parecchie varietà sopra un fusto di dalia, e si ottenne così una pianta che portava fiori diversi di forma e di colore, la quale però non si può conservare, poiché il fusto perisce ogni anno; quindi si è praticato l'innesto sul tubere stesso, che poi venne sotterrato s'ino all'innesto e coperto con unacampana. Fin dai primi tempi dell'introduzione delle dalie in Europa, si vantarono le loro radici come come tibile per tutti gli animali domestici ed anche per l'uomo; il fatto *ta però ch'esse hanno un f apore acre ed ingrato, per cui vengono rifiutate perfino dagli animali. Tuttavia alcuni assicurano che, cotte al vapore o rotto le ceneri, ! perdono siffatto sapore e divengono invece dolci e gradevoli.
DALIA (tecn.) — Nome del viola di etilo-rosani-lina, scoperto da Hoffmann.
DALIAS (geogr.). — Città di Spagna, provincia di Almeria, con 9000 abitanti.
DALILA (stor. sacr.). V. Sansone.
DA UN Olao (biogr.). — Questo padre della nuova lett 'i atura svedese nacque nel 1707 a Winberga, provincia di Halland nella Svezia. Nel 1751 fu eletto governatole del principe reale e secondò Luigia lUrica nella fondazione dell'Accademia di belle arti in Stoccolma (1753). Il gran pregio de'suoi lavori intorno alla storia della Svezia gli procacciò l'onore di essere nominato storiografo del regno (1759). Egli moriva nel 1763. L'opera sua principale è la Storia del regno di Svezia, stampata a Stoccolma 1747-1762, 4 voi. in-4°. Quest'opera, che sgraziatamente non fu compita, è stata scritta in isvedese e voltata in tedesco da Benzelstiema e Paehnert (Wi mar 1756-1763, 4 voi. in-4°j. Ma IJalin è più particolarmente conosciuto per le sue poesie e massime per le sue satire (1720), per un bel poema intitolato La libertà della Svezia (1742), per molte canzoni, favole ed epigrammi, e finalmente per un giornale intitolato l'Argo svedese, che pubblicò negli anni 1733 e 1734. I suoi scritti minori in prosa e in versi sono stati raccolti, i primi sotto il titolo di Vittrrhets Arbeten (lavori letterarii), Stoccolma 1761-1767, 6 voi. in-8°, e gli ultimi sotto quello di Poetisca Arbeten (lavori poetici),Stoccolma 1782-83, 2 voi. in-8°.
DALINA (ehm.). V. Klenina
DALKE1TH (geogr ). — Piccola città di Scozia, contea di Edimborgo, con 63^6 abitanti.
DALK1SS0RE (geogr.). — Fiume del Bengala, tributario dell'Hugly.
DALLAS Giorgio Mifffln (biogr.). — Statista e diplomatico americano, nato a Filadelfia il 10 luglio 179*2, morto nel 1864. Fu lungo tempo ambasciatore a Londra.
DALLAWAY Giacomo (biogr.). — Nato a Bristol il 20 febbrajo 1763, morto a Leatherhead nel 1H34, rtudiò a Cirencexter ed al collegio della Trinità di Oxford, e, dopo esNorfolk, cui aveva dedicato la sua Origin of Hnraldry, lo fece nominar medico e cappellano dell'ambasciata inglese a Costantinopoli, ed al suo ritorno in Inghilterra ei pubblicò : Constantinople ancient and modem, witli Excnrsions to the shores.and islands ofthe Archiprlago and to the Throad( 1797). Alcuni anni appresso ei stampò nel voi. xiv tlell'Archceoto-già una dissertazione On the Wallsof Constantino-pb>. Durante la sua giovinezza, Dallaway erasi con-secrato allo studio dell'araldica pubblicando le Jnqniries info the origin and progress of Heraldry in England (Londra 1792). Appresso ei diede opera
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