Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DALMAZIAest dell'Adriatico, con poca larghezza, tra il 42° 15' e il 44° 30' di lat. norì Non è un tratto di paese continuato, dappoiché la sua sezione settentrionale resta separata da Ragusa sotto il 42° 53' di lat., mediante un'angusta lingua di terra, detta Klek, appartenente all'Impero turco, come pure Ragusa rimane separata da Cattaro per un altro lembo del territorio turcheseo, Che chiamasi Suttorina, e va a finire nel golfo di Cattaro. La Dalmazia forma la provincia più meridionale dell'Impero austriaco, confinando al N. colla Croazia, all'È, colla Croazia turca, coll'Erzegovina, colla Bosnia e coll'Albania, o propriamente col pascialato di Scutari, ed al S. e all'O. coll'Adriatieo. La totale sua superficie fu calcolata da Blumenbach di 15,070 chilom. quadrati, da Liechtestern di 16,720, e dall'Almanacco di Weimar di soli 12,760, cifra accettata per l'addietro anche da quello di Gotha, il quale però la porta (nel 1877) a 12,792.57 chilom. quadrati.
Stendesi la Dalmazia lunghesso l'Adriatico dal canale così detto della Morlacca alla sua estremità settentrionale fino alle falde del Dirupato Montenegro, con un littorale sparso d'isole, le quali vanno a perdersi nel golfo di Cattaro, all'estremità S. E. della provincia. Sterile lungo tutta la spiaggia è alquanto il terreno, ma non già tutto incolto, come pretesero alcuni che viaggiano per mare dormendo, vedendosi lussureggiare le vigne e gli uliveti fino al margine estremo dell'onda marina, che co' suoi spruzzi ne sormonta più fiate le siepi. A dieci o dodici chilom. dal lido s'incontrano macchie, boschi cedui e dense selve sormontate da gigantesche ed inaccessibili rupi, che hanno dell'originale e pittoresco al pari di quelle della Svizzera, e meglio ancora della Scozia. In mezzo a montagne e balze così scoscese e trarotte non vi è però difetto di valli estesissime e di belle pianure accuratamente coltivate e di pingui paschi, su cui vagano a bizzeffe greggi ed armenti. Il suolo è per lo più siliceo-calcare o calcare-cretoso, attissimo alla coltivazione delle viti e degli ulivi, la quale viene inoltre favorita dalla mitezza del clima e da una dolce equa temperie atmosferica. Ciò si ravvisa principalmente nei due tratti di terra, l'uno della media Dalmazia, rimpetto a Spalato, che dicesi comunemente la Riviera dei Castelli o delle Castella, e l'altro dell'estremità al S. E. che indicasi col nome di Canale o meglio ancora Bocche di Cattaro, tratti entrambi che sembrano file di ridenti giardini, per la dovizia della vegetazione di ogni genere, non esclusi i cedri, gli aranci, i melagrani, i limoni, i fichi d'India, ecc. a cielo aperto. Rinomatissima poi si è la Dalmazia appo tutti i navigatori per la bontà ed eccellenza de' suoi porti, formati dall' internarsi del mare negli ampii seni della spiaggia, a cui fanno schermo le innumerevoli isole che di già accennammo, di guisa che tutte le navi che d'inverno si dirigono dagli ultimi paesi dell'Occidente verso il Levante, anziché percorrere la via del Mediterraneo, entrano per il faro di Messina nell'Adriatico, e si appressano alle coste dalmatiche per mettersi al sicuro dall' imperversar delle procelle. Tra i porti migliori noveransi quelli di Zara, Sebenico, Spalato, Macar-sca, ma principalmente poi quelli di Pellegrino all'isola Brazza, Oliveto all'isola Solta, Gravosa
dietro Ragusa, ed il famoso porto Rosa, presso Cattaro, che regge al paragone colla Spezia.
I monti della Dalmazia sono tutti diramazioni della grande catena delle Alpi Dinariche, stenden-tesi dal 42° 8' al 45° 30' di lat. N. e dal 14° 40' al 21° 14' di long. E. per la Croazia, Illiria, Dalmazia, Bosnia ed Albania, tranne il Vellebich o Vellebit e le montagne alla frontiera ungarica, appartenenti al sistema delle Alpi Giulie e propriamente alla pai-te che delle Alpi Behbie si addimanda (V. Alpi). Le più alte giogaje formano il confine della Bosnia, e primeggiano in esse la Svilaja (setacea, forse per la sottigliezza delle sue punte), alta 1580 metri, il Biokovo (biancheggiante per le passeggiere nevi), alto 1600, e la Dinara, dell'altezza di 1726 metri, oltre a molte altre eminenze notevoli, fra cui le alture del Montenegro circondanti la baja di Cattaro, predominando in tutte la pietra calcare. — Quattro i fiumi principali : Zermagna (Tedanius), Kerka (Titius), Cettina (Tilurus), e Narenta (Naro). La Zermagna scaturisce dalle pendici del Vellebich e divide l'austriaca dalla turchesca Croazia, e dopo breve corso sbocca nel canale della Morlacca: a 32 cliil. da essa, al S. E., nasce la Kerka sul pendìo occidentale dei monti Prolog, corre a S. 0. traversando il lago di Scardona e scaricandosi in mare vicino all'isola Zlarin dopo aver percorso uno spazio di circa 32 chil. e formate parecchie ammirabili calcate. La Cettina ha le sue quattro scaturigini al villaggio di Zarebiza, che si credono ramificazioni di un fiume interno ; scorre al S. E. in modo bizzarro e assai romantico, volgendosi di rado per il piano, ma saltellando stranamente da balza in balza fra perpendicolari montagne per parecchi chilometri, e formando presso al castello di Duara o Duare la magnifica calcata di Velika Guboviza (grande curva), larga circa 23 metri ed alta 50. Nella parte inferiore del suo corso la scena è affatto cangiata : verdi pascoli, alberi eccelsi e foltissimi boschi si manifestano in tutta la loro bellezza ; le aspre montagne vanno decrescendo in selvose colline, e queste in pianure feconde e praterie fiorite, per cui va scorrendo maestosamente il fiume, finché si getta in mare sotto alle mura di Alnussa, dopo aver percorso 128 chilom. La Narenta scaturisce ai confini della Bosnia, e traversato il paludoso lago di Mostar ed ingrossatasi con parecchie correnti secondarie, si slancia per varie foci nel golfo dello stesso nome. Cotesto fiume, sebbene il più considerevole di tutti quelli che scorrono verso la costa orientale dell'Adriatico, dal Friuli alla Grecia, è navigabile soltanto per piccoli battelli. Oltre alle grosse correnti finora mentovate, sonvene altre di minore importanza, le cui sponde presentano le scene le più pittoresche e romantiche, nè vi è mancanza di vasti e pescosi laghi, fra i quali meritano particolare menzione i seguenti ; 1° Frana, nella penisola che stendesi in mare tra la Zermagna e la Kerka, lungo 19 chil., senza che siasi mai potuto prosciugare, ad onta dei più ingegnosi e svariati tentativi; 2" di Sebenico; 4° di Scardona; 4° di Rostok; 5° di Novigrad; 6° di Narin; 7° di Prelosaz ; 8° Jeeero (voragine), i quali non hanno alcuno sfogo visibile, e serbano quindi acqua
in copia, mentre
in pareo-chi territorii ve ne ha difetto.
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Adriatico Ragusa Klek Impero Ragusa Cattaro Suttorina Cattaro Dalmazia Impero Croazia Croazia Erzegovina Bosnia Albania Scutari Adriatieo Blumenbach Liechtestern Almanacco Weimar Gotha Dalmazia Adriatico Morlacca Dirupato Montenegro Cattaro Svizzera Scozia Dalmazia Spalato Riviera Castelli Castella Canale Bocche Cattaro India Dalmazia Occidente Levante Mediterraneo Messina Adriatico Zara Sebenico Spalato Macar-sca Pellegrino Brazza Oliveto Solta Gravosa Ragusa Rosa Cattaro Spezia Dalmazia Alpi Dinariche Croazia Illiria Dalmazia Bosnia Albania Vellebich Vellebit Alpi Giulie Alpi Behbie Bosnia Svilaja Biokovo Dinara Montenegro Cattaro Zermagna Tedanius Kerka Titius Cettina Tilurus Narenta Naro Zermagna Vellebich Croazia Morlacca Kerka Prolog Scardona Zlarin Cettina Zarebiza Duara Duare Velika Guboviza Alnussa Narenta Bosnia Mostar Adriatico Friuli Grecia Frana Zermagna Kerka Sebenico Scardona Rostok Novigrad Narin Prelosaz Jeeero Alpi
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