Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

Pagina (62/532)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      DAMMARA RESINADamjanics peri sulla forca il 6 ottobre 1849, dopo avere assistito al supplizio di dodici suoi compagni di sventura. Patriota caldissimo, ei fu il più popolare di tutti i capi della rivoluzione ungherese, e la sua statura erculea e il suo straordinario valor personale lo resero l'idolo dei soldati.
      Vedi Balleydier, Histoire de la guerre d'Hongrie.
      DAMMARA RESINA (chim. e tecn.). — Col nome di resina dammara trovasi nel commercio una resina trasparente, biancastra e talvolta giallognola, insipida, inodora, che proviene dalle Indie orientali. Il nome di dammara significa in malese qualsivoglia resina che coli da un albero e s'infiammi sul fuoco. Guibourt distingue cinque sorta di dammara; la dammara puti o dammara beta, che si ritrae dal dammara «Z&aRumph., albero vasto che cresce sulle montagne di Amboina, e differisce dalle conifere produttrici delle trementine per più rispetti ; la dammara australe, proveniente da un albero dei più insigni della Nuova Zelanda, che porta il nome suddetto ; la dammara aromatica, che supponesi uguale a quella che Rumfio descrisse col nome di dammara cclebe; la dammara poco aromatica; finalmente la dammara tenera e fragile o dammara selan.
      La dammara puti è dapprima incolora come cristallo, ma poi diventa di color giallo dorato, perde l'odore ed acquista l'aspetto del succino e le qualità.
      La dammara australe e detta anche resina cowdee dagl'Inglesi, ed anche resina couri. Se ne trovano masse del peso di 7 ad 8 chilogrammi; talvolta è bianca, altre volte di giallo cupo. E coperta più o meno da una crosta opaca e di apparenza tenosa, sotto cui sta uno strato trasparente, tanto più grossa quanto più la resina rimase esposta all'aria. Il nocciolo interno è opaco c talvolta di un bianco di latte. Torna malagevole poterla frangere e stritolal e, perchè rimane alquanto molle ; ha frattura lucente ; resiste alla punta del coltello, che vi scorre sopra senza punto inciderla. Si rammollisce quando è masticata, e dà sapore di trementina ; non possiede odore, ma per lo strofinamento ne sviluppa uno simile a quello della trementina di Bordeaux misto a quello di carvi. Gonfiasi notevolmente nell'alcoole di 92 centesimali ; in parte vi si scioglie, cioè il 57 per 100; sciogliesi alquanto meglio nell'etere e poco nell'essenza di trementina.
      La dammara aromatica ha frattura vitrea, concoide, odore suo particolare, gradevole, che somiglia a quello dell'essenza di cedro invecchiata e resinificata in parte. Sciogliesi compiutamente, ma a lungo andare, nell'alcoole di 92° centesimali; sciogliesi totalmente nell'etere ; poco nell'essenza di trementina.
      La dammara poco aromalica quando si rompe in pezzi manifesta odore che somiglia a quello della dammara aromatica in polvere allorquando rimase esposta all'al ia. E illucida alla superficie senza crosta; translucida uniformemente nell'esterno ; insipida al palato ; tenacissima ; sciogliesi per 2/3 nell'alcoole, per 4/& nell'etere, e per circa nell'essenza di trementina. Probabilmente non è che dammara australe assai vecchia e che perdette quasi tutto il suo olio essenziale.
      La dammara tenera e fragile è fornita dal commercio in grande abbondanza col nome di copale tenero della Nubia. Essa è la dammara selanica diRumfio, prodotta da un albero gigantesco chiamato muono selanica da De Candolle, che da Blume fu ravvisato come una specie di engelhardtia della famiglia delle juglandacee.
      E talvolta in lagrime tondeggianti od allungate di 1 a 2 centimetri di grossezza, per 2 a 4 di lunghezza; spesso è in lagrime più grosse, mammellonate alla superficie, vitree ed incolore nell'interno; non di rado in masse irregolari, angolose, grigie o nerastre.
      E inodora a freddo, e piglia odore gradevole ed aromatico a caldo. Chiusa in mano fa sentire uno scricchiolìo prodotto dal rompersi delle lagrime in pezzetti. Può polverizzarsi col semplice strofinarla tra le dita. Fondesi nell'acqua bollente ; esposta alla fiamma della candela scoppietta, lancia qua e là particelle che s'infiammano, e poi si liquefà e cola in gocciole.
      Il dammara selanico in polvere forma coll'alcoole di 92° centesimali un liquido latteo che si schiarisce col tempo; si scioglie quasi totalmente nell'etere; facilmente e compiutamente a freddo nell'essenza di trementina.
      Applicazioni industriali della resina di dammara. — Questa resina serve particolarmente per la fabbricazione delle vernici.
      Lo vernici di dammara sono di varie specie, secondo cioè la qualità del solvente, e quella delle altre sostanze che generalmente le si uniscono; qui diremo delle vernici semplici o di <1 ammara sola, riservando le composte, in cui è associata con altri ingredienti, per l'articolo sulle vernici.
      I solventi più usati per isciogliere questa resina sono l'essenza di trementina, la benzina e l'etere; anche l'olio di lino può essere adoperato, ma veramente non come solvente, sibbene per modificare lo strato della vernice ; così dicasi dell'alcoole.
      Si preparano tali vernici con processi varii, tanto valendosi di un solo solvente, quanto adoperando solventi diversi ; li descriveremo separatamente.
      1° Processo per la vernice all'essenza mediante la fusione. — Si prende la resina dammara, le si tolgono quei pezzi che hanno aderenti brani di scorza od altro, e così scelta si lava con un poco di al-coole, poscia si asciuga con un pannolino, e ciò per togliere le sostanze eterogenee e la polvere che generalmente ne imbratta la superficie. Ciò fatto, si pone in matraccio di vetro, e si porta all'azione di un lento calore, aumentandolo a poco a poco finché si vede che comincia a dar segni di fusione; si mantiene in questo stato, agitando di quando in quando il matraccio, finché tutta la massa sia perfettamente ridotta in istato liquido; da altro lato si scalda a bagno maria, entro matraccio, l'essenza di trementina.
      Si toglie dal fuoco la dammara fusa e le si aggiunge a riprese l'essenza, mescolando continua-niente. Fatto il miscuglio perfetto, si passa ancor calda per pannolino, ovvero si chiude il matraccio e si lascia per parecchi giorni in riposo per decantarla da quel piccolo deposito che si forma, anche quando la resina sia stata bene scelta e lavata.
      Le proporzioni comuni delle due sostanze sono:
      Resina dammara......gr. 100
      Essenza di trementina .... » 150
     


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

Pagina (62/532)






Balleydier Histoire Hongrie Indie Rumph Amboina Nuova Zelanda Rumfio Inglesi Bordeaux Nubia De Candolle Blume Processo Guibourt Chiusa