Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DAMOSSENO — DAMPIERRE (AUGUSTO ENRICO MARIA PICOT, MARCHESE DI)
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tanta virtù, li fa porre entrambi in libertà, e li prega ad accettarlo per terzo nella loro amicizia.
Ritirato a Corinto, dopo che fu balzato dal trono, Dionisio raccontava questo fatto ad Aristossene, sulla cui testimonianza Giamblico lo riferiva nella storia della vita e della setta di Pitagora.
Schiller descrisse quest'avventura nella sua bella ballata che porta per titolo Die Biirgschaft (la malleveria).
DAMOSSEUO (biogr.). — Ateniese, poeta comico della nuova commedia, e per avventura in qualche modo della media. Due de' suoi drammi intitolati Dvtpo®ot ed Eoutòv ravOwv, sono menzionati da Ateneo, il quale allega un brano assai lungo del primo, e poche linee dell'ultimo. Altrove ei lo nomina, meno correttamente, Demosseno. Il maggior frammento fii prima pubblicato con versione latina da Ugone Grozio ne' suoi Excerpta ex tragcediis et co-moediis grtecis (Parigi 1626).
Vedi: Ateneo (i, pag. 15; ih, pag. 101 ecc.) — Suida (s. v.) — Meineke, Hi st. crit. com. grcec. (i, p. 484; iv, p. 529 ecc.).
DAMOT AGO WS (etnogr.). — Popolo dimorante intorno le sorgenti del Nilo, venera un Dio-Nilo e tiene come sacri i serpenti. Esso scambia pagliuole d'oro, denti d'elefante, ossa di rinoceronte con bestie bovine, cera, miele, burro e cuojo, e pone in campo 4000 cavalli, oltre la gente a piedi. Le donne indossano nna camicia, e tutti vestono pelliccio durante le pioggie. Gli Ankascià, i Ceraz, gli Agows e gli Àzena sono rami di questo popolo.
DAMPIER (Arcipelago e Stretto di) (geogr.). — Prendono il loro nome dal famoso navigatore, di cui segue qui presso la biografia.
Lo stretto separa l'isola di Waygiu dall'estremità N. 0. della Papuasia o Nuova Guinea, quasi sotto l'equatore e a 131° long. E. (Greenw.).
L'arcipelago è presso la costa N. O. dell'Australia, ed è formato dalle isole Enderby, Lewis, Rosemary, Legendre e Depuch.
DAMPIER Guglielmo (biogr). — Ardito navigatore, nato nel 1652 nella contea di Somerset in Inghilterra. Fin da giovine si fece marinajo, servì nella guerra contro gli Olandesi e di poi divenne soprintendente d'una piantagione nella Giamaica. Passò di quivi alla baja di Campeccio con altri dati al traffico del legname, e vi rimase parecchi anni. Tenne un giornale delle sue avventure ed osservazioni intorno a quella costa, che fu poi pubblicato col titolo di Voyages io the Bay of Campeachy (Londra 1729), insieme con un Trattato sui venti e sulle maree. Oltre ad essere coraggioso marinaro, egli aveva studiato la navigazione come scienza. Xel 1679 entrò in una compagnia di bucanieri, che, attraversato l'istmo di Darien, e imbarcatisi su canotti e altri piccoli legni nell'Oceano Pacifico, presero parecchi vascelli spagnuoli, sui quali corseggiarono la costa dell'America Spagnuola, facendo guerra mortale, cosi per mare come per terra, ai sudditi della Spagna. Nel 1684 Dampier faceva vela dalla Virginia con un'altra spedizione che voltò il sapo Hom e incrociò lungo le coste del Chili, del Perù e del Messico, predando pur sempre gli Spagnuoli. Dalla costa del Messico si volsero poi alle Indie Orientali, toccarono la Nuova Olanda, e dopovarie avventure incontrate nei mari indiani, Dampier prese terra a Bencoolen, donde tornò in Inghilterra nel 1691, e vi pubblicò il suo Viaggio intorno al mondo, relazione interessantissima che godette di molta popolarità. Conosciutasi la di lui abilità, fu nominato comandante di una nave al servizio del re e fu spedito a fare scoperte nei mari meridionali. Egli esplorò le coste ovest e nord-ovest della Nuova Olanda, e vi diede il suo nome a un piccolo arcipelago presso il capo Nordovest. Esplorò pure le coste della Nuova Guinea, della Nuova Bretagna e della Nuova Irlanda, chiamò col suo nome lo stretto che separa le due prime, e navigando verso casa fece naufragio all'isola dell'Ascensione. Giunse finalmente in Inghilterra nel 1701 e vi pubblicò la relazione di questo viaggio. Tornò poi in mare nel 1711, ma poco noti sono i particolari dell'ultima parte della sua vita. Dampier occupa un posto tra i più arditi navigatori inglesi. Sapeva di botanica ed era uomo di molte cognizioni. Lo stile delle sue narrazioni è vivace e porta l'impronta della verità. I suoi viaggi pubbliearonsi raccolti in 3 voi. in-8° a Londra, 1697-1709.
DAMPIERA (hot.). — Genere di piante della famiglia delle Goodeniacee, formato da Brown, originario dell'Australia; comprende suffrutici o erbe vivaci, con rami tomentosi, foglie alterne e coriacee, fiori bilabiati, azzurri o porporini.
DAMPIERRE (Angusto Enrico Maria PICOT, marchese di) (biogr.). — Generale superiore della Repubblica francese, nato il 19 agosto 1756 a Parigi, entrò di buon'ora nella carriera militare, ed era uffiziale nella guardia francese quando scoppiò la guerra dell'Indipendenza americana, cui anelava prender parte, il che gli fu però vietato dal Governo e dai suoi genitori. Quando fu intrapresa la spedizione contro Gibilterra sotto il conte d'Artois, ei trasferissi, per prendervi parte, di celato in Ispagna, ma fu arrestato a Barcellona e ricondotto al suo reggimento. Recatosi per qualche tempo in congedo a Berlino, imparò a conoscere l'organizzazione militare prussiana, e divenne un ammiratore sì caldo di Federigo II e dei costumi prussiani, che tornò con cappello e coda alla foggia prussiana al suo reggimento in Francia. Luigi XVI gli diede, in una . rassegna, il titolo di pazzo, di che ei licenziossi dall'esercito, finché lo scoppio della rivoluzione, di cui caldeggiava i principii, gli schiuse una nuova carriera. Nel 1790 fu nominato presidente del dipartimento dell'Aube, ove nei torbidi rivoluzionarii ebbe non di rado opportunità di dar prova di grande coraggio e presenza di spirito. Sul principio della guerra il maresciallo Rochambeau lo nominò aiutante, indi colonnello di un reggimento di cavalleria, nella qual ultima qualità ei prese parte alla spedizione sfortunata dei Francesi nel Bra-bante. Nell'invasione della Sciampagna per parte dei Prussiani ei fu inviato col suo reggimento e 4000 uomini di fanteria in ajuto di Dumouriez, e prese parte gloriosa alla battaglia di Valmy. Il 6 novembre 1792 ei liberò, alla testa d'una divisione, nella battaglia di Jemmapes, il corpo del generale Beurnonville strettamente incalzato dagli Austriaci, cotalchè al suo valore ili attribuito il buon esito di » quella splendida giornata. Lasciato da Dumouriez,
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