Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

Pagina (73/532)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      DANDUR - DANEBROG (ORDINE DI)
      71
      ad una giovane sposa (Milano 1826, in-18°) ; Lettere su Uoma e Napoli (ivi 1834, in-18°); Lettere su Fi-reme (ivi 1827, in-18°) ; Lettere su Venezia (ivi 1834, in-18°) ; Saggio di lettere sulla Svizzera. Il cantone dei Grigioni (ivi 1829, in-18°); Viaggio per la Svìzzera occidentale (ivi 1829-35, 11 voi. in-18°); Prospetto della Svizzera, ossia Ragionamento da servire di introduzione alle lettere sulla Svizzera (ivi 1832, 2 parti, in-18°); Studii sul secolo di Pericle, libri sei (ivi 1835, in-8°), col volgarizzamento dei XXX caratteri di Teofrasto; Reminiscenze e fantasie, strenna di un solitario per Vanno 1836 (ivi, in-12°) ; Viaggio per la Svizzera orientale (ivi 1836, 2 voi. in-180), ad illustrazione dei cantoni Ticino, Schwitz, Uri, Zug e Untervald ; Schizzi di costumi (ivi 1836, in-16°): compiono il tomo cccuv della Biblioteca scelta di opere italiane antiche e moderne, e constano dei frammenti di altre opere, articoli sparsi per strenne e giornali, e simili; Studii sul secolo d'Augusto, libri quattro (ivi 1837, in-8° gr.) ; Reminiscenze e fantasie (Torino 1841, 3 tomi in-12°, 1°, 3* e 4° delle Opere scelte di scrittori italiani del secolo XIX, e constano di tre parti : Schizzi lette-rarii, Peregrinazioni, Schizzi artistici e filosofici) : Roma e Vimpero fino a Marco Aurelio, studii (Milano 1842-44, 5 libri in-12° gr.), ai quali rispondono titoli diversi; il 6° libro è più conosciuto sotto il nome di Cristianesimo nascente ; Firenze sino alla caduta della repubblica, studii (ivi 1843, in-8°), intitolata anche Guida estetica di Firenze; Il medio evo elvetico (secolo XIV e XV), racconti e leggende (ivi 1844, in-8°), donato dall'autore al Pio Istituto Tipografico, e cavato, salvo poche modificazioni ed aggiunte, dai sedici volumi sulla Svizzera dianzi pubblicati ; La imitazione di Gesù Cristo, commentata ad una fanciulla (ivi 1844, in-8°), anonima come qualche altra delle opere anzidette ; Storia del pensiero al medio evo (ivi 1857 , 3 voi.); Storia del pensiero nei tempi moderni (ivi 1864, 4 voi.) ; Il secolo di Leone X (ivi 1861, 3 voi.) ; Le passeggiate neW Umbria (Assisi, 1 voi.) ; Roma pagana e Roma cristiana (ivi, 4 grossi voi.) ; 1 secoli dei due sommi italiani Dante e Colombo studiati e delineati da Tullio Dandolo (Napoli 1870); ed altre scritture parecchie che troppo sarebbe di enumerare. Tutto nogli studii, era nel vigore della mente benché prossimo al settantesimo anno, quando, inviato ad Urbino dalla Congregazione del Panteon di Roma, dove riposano le ceneri del divino Urbinate, latore del gesso del suo cranio, per aggiungere alcuna significazione di solennità alla festa anniversaria di Raffaello, giunto appena nella patria del sommo dipintore, per subitaneo colpo d'apoplessia spirava.
      Vedi : I. Cantu, L'Italia scientifica contemporanea (Milano 1844) — Tommaseo, Dizionario estetico (ivi 1853).
      DANDUR (geogr. ed archeol.). — Tempietto egizio della Nubia, che si trova dopo due ore di navigazione lungo la costa occidentale venendo da Dakke a seconda del fiume. Questo piccolo tempio, sacro ad Osiride, era cominciato ai tempi di Augusto, ma non mai compiuto. Un ben costrutto muro a guisa di recinto, ma non chiuso nella parte superiore. difendeva il monumento dalle acque del fiume. Sul lato superiore dell'aperto recinto sorge unpropileo piuttosto meschino che bello. Le facce sono adorne d'ineleganti sculture, atti consueti d'offerta del re, designato col titolo di « grande tempio t. Un pronao a due sole colonne di faccia, ricco di ornamenti e di sculture, introduce alle altre parti del tempietto che non furono compiute. Presso agli stipiti si veggono due figure molto singolari. Rappresentano due ministri od oblatori coronati di un germoglio di loto, e portanti sulle spalle, l'uno un vitello, l'altro una gazzella; i due vivi animali hanno legate le gambe con fune terminata in fior di loto, simbolo delle regioni meridionali. Ma ciò che vi ha di più curioso in questo tempio è il fenomeno di un'eco maravigliosa, che a questo luogo si ripercote dalla opposta catena orientale. « Ogni voce, dice il Rosellini, ogni parola vi è ripetuta dopo il silenzio di alcuni secondi, tantoché sino ad undici sillabe si riproducono con mirabile distinzione e chiarezza. 11 verso Canto le armi pietose e il capitano ritornava a noi tutto intero da insolita voce, e da più insolite sponde ripetuto. Un colpo di fucile suscitava uno strepito orrendo, come di fulmine che scoppia vicino, e che va dopo decrescendo fino a un sordo fiotto e lontano. Musicali cadenze suonate col flauto si ripetevano si dolcemente, che creduto avresti d'intendere in distanza un organo-armonica. Agli antichi Egiziani non dovè per certo sfuggire questo locale fenòmeno, ma s'ignora quale uso ne facessero, o quali idee se ne formassero nelle loro panteistiche superstizioni ».
      Vedi Rosellini, I monumenti dell'Egitto e della Nubia (parte terza, tomo unico).
      DANEBROG (Ordine di) (arald.). — Nel 1219, Valdemaro Il re di Danimarca invase la Livonia; e in quella che ardeva una mischia decisiva, i suoi, soldati, perduto lo stendardo, più non avendo un segno che servisse a rannodarli, piegavano dinanzi al nemico. Ed ecco una bandiera rossa con croce bianca sventolare improvvisamente al loro sguardo, per cui rinasce in essi il coraggio, e i Livonii sono dispersi dalle armi vincitrici di Valdemaro. In memoria di questa giornata e dei prodigii di valore che operò la riapparizione della bandiera, fu insti-tuito l'Ordine di Danebrog, cosi detto dal nome stesso dello stendardo, che significa forza o fortezza dei Danesi. Cristiano V, nel 1671, in occasione della nascita del suo primogenito, rinnovò quest'Ordine, i cui statuti però non vennero pubblicati se non nel 1693. Finalmente un nuovo ordinamento del 28 giugno 1808 avendo riunito sotto un'amministrazione comune (capitolo) gli ordini della Danimarca, stabilironsi relativamente a Danebrog le disposizioni seguenti. Quest'Ordine è destinato a compensare i servigi civili e militari resi allo Stato senza distinzione di età o condizione. I membri dell'Ordine, il cui numero è illimitato, sono divisi in quattro classi, alle quali non giungesi se non per gradi, tranne nel caso di un'eccezione voluta dal re. La decorazione dell'Ordine consiste in una croce d'oro smaltata di bianco, e appesa ad un nastro bianco listato di rosso. Pei gran commendatori, pei grancroce e pei semplici commendatori il modo di portare la croce varia, come varia la stella ¦ricamata in argento che l'accompagna, e che si porta al lato sinistro del petto.
     


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

Pagina (73/532)






Milano Lettere Uoma Napoli Lettere Fi-reme Lettere Venezia Saggio Svizzera Grigioni Viaggio Svìzzera Prospetto Svizzera Ragionamento Svizzera Studii Pericle Teofrasto Reminiscenze Vanno Viaggio Svizzera Ticino Schwitz Uri Zug Untervald Schizzi Biblioteca Studii Augusto Reminiscenze Torino Opere Schizzi Peregrinazioni Schizzi Roma Vimpero Marco Aurelio Milano Cristianesimo Firenze Guida Firenze Pio Istituto Tipografico Svizzera Gesù Cristo Storia Storia Leone X W Umbria Assisi Roma Roma Dante Colombo Tullio Dandolo Napoli Urbino Congregazione Panteon Roma Urbinate Raffaello Cantu L'Italia Milano Dizionario Nubia Dakke Osiride Augusto Rosellini Canto Egiziani Rosellini Egitto Nubia Ordine Valdemaro Il Danimarca Livonia Livonii Valdemaro Ordine Danebrog Danesi Ordine Danimarca Danebrog Ordine Stato Ordine Ordine Milano Tommaseo