Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DANEGELT 0 DANEGOLD - DANIA quest'Ordine sono aggregate, sotto il nome di Danebrog-Manti, le persone che si distinguono, ma non hanno diritti bastanti al titolo di cavaliere. Costoro ricevono la crpce d'argento.
DANEGELT o DANEGOLD {stor.). - Tributo, dapprima di un soldo, poscia di due soldi, prelevato in Inghilterra sopra ogni jugero di suolo dagli Anglo-Sassoni, per difendere il paese contro i Danesi, significando infatti denaro danese. La tassa continuò molto tempo dopo la conquista normanna.
DANE-LAGE o DANE-LAW (sfo>\). — Dopo la cacciata dei Danesi per opera di Alfredo il Grande (878 delTE. C.), fu. conchiuso un trattato fra quest'ultimo e Guthrun, re dei Danesi, in virtù di cui il regno del Wessex era abbandonato da costoro, ai quali era però conceduto di conservare le coste orientali d'Inghilterra, inchiusavi la Nortliumbria. Questo distretto era chiamato Danelagli o Danr-Lage o Dane-Law, essendo gli abitanti governati dalla legge danese e non dall'inglese.
DANES Pietro (biogr.). — Erudito francese, nato a Parigi l'anno 1497. Si applicò allo studio delle lingue antiche, e fondatosi, l'anno 1529, da Francesco I il Collegio reale (V. Collegio di Francia), vi fu nominato primo professore di lingua greca. Passati in tàle occupazione alcuni anni, si senti tratto dal desiderio di visitare l'Italia, e restituitosi poscia a Parigi, vi fu, nel 1543, uno dei giudici che condannarono Ramus per le sue opinioni filosofiche contrarie a quelle di Aristotile.
Spedito, due anni appresso, ambasciatore del re al Concilio di Trento, vi sostenne degnamente l'onore e gl'interessi della sua nazione. Tutti i suoi biografi riferiscono il motto felice che gli sfuggi in una delle adunanze del Concilio, che noi pure non vogliamo omettere. Siccome un oratore francese inveiva fortemente contro i costumi rilassati degli ecclesiastici d'Italia, Sebastiano Vauzo, vescovo d'Orvieto, disse con disprezzo: Oallus cantat. — TJtinam, rispose vivamente Danes, ad galli cantum Petrus resipisceret. Di ritorno in patria, divenne precettor del Delfino, e finalmente fu eletto, nel 1557, vescovo di Lavaur nella Liuguadoca. Mori, l'anno 1577, in Parigi.
Danes fu uno dei più dotti uomini del suo tempo. Fra i molti suoi opuscoli meritano di essere particolarmente ricordati i seguenti : Prefazione all'edizione di Plinio (Parigi 1532, in-fol.) ; Arringa al Concilio di Trento ; Lettera apologetica, in latino, per Francesco I contro Carlo V ; uno scritto sopra Aristotile, intitolato : De substantia et modis ejus ecc.
DANESI Luca (biogr.). — Giureconsulto e matematico, nato il 22 agosto 1598 a Ravenna, morto nel 1672, fu nominato governatore di Comacchio, e 6egnalossi per le sue cognizioni legali del pari che in matematica ed architettura, per guisa che fu veduto esercitare in pari tempo le funzioni di protonotario apostolico, d'ingegnere in Ferrara e di matematico del papa.
Abbiamo di lui : Discorso sopra le acque del Po (Ravenna 1646); Trattato di meccanica cavato da Galilei (ivi 1647) ; Discorsi sopra le inondazioni del Tevere (1661); Trattato di geometria pratica (Ferrara 1670).
Vedi Ginanni, Scrittori Ravennati.
DANI (stor. ed etnogr.). — Appellazione generale delle tribù della Scandinavia, che nei secoli ix e * divennero cotanto formidabili per le loro scorrerie, e invasero e occuparono una gran parte della Bretagna e della Francia. La storia antica delle nazioni scandinave è involta in grande oscurità, non ostante che i cronisti danesi e svedesi ne deducano la genealogia da Giapeto e dal suo figlio Gog, e raccontino come emigrassero anticamente dall'Asia. Ma venendo a tempi più storici, esiste un poema intorno alle imprese dei Dani nel ni e nel iv secolo, che si riferisce alle guerre fatte tra di loro, e nel quale i Dani propriamente detti, ossiano i Dani occidentali, appajono essere gli abitanti della Julia (la moderna Jutlandia), chiamati pure Scil-dingi, mentre gli Sveoni (forse gli stessi che i Su-ioni) menzionati da Tacito (Germ.) come stanziati presso le spiaggie del Baltico, sono anche chiamati Dani orientali o abitanti di una parte del paese oggi detto la Svezia. Dopo questi sono mentovati i Geata o Goti nelle isole del Baltico ; i Sce Geata, ossiano Goti del maro, detti pure Scilfingi. Troviamo pur fatta memoria di Dani settentrionali, che sono probabilmente i Norvegi (De Danorum rebus gestis sceculis III et IV. Poema danicum dia-lecto anglo-saxonico ex Bibliotheca Cottonianu Musai Britannici, pubblicato da G. J. Thorkelin, in-4°, 1815). La lingua comune a tutti questi popoli era la scandinava o dansk tunga, che parlasi tuttora nell'Islanda, e di cui l'anglo-sassone era un dialetto (Vedi P. Vidalini, De appellatione lingua septentrionalis, 1775).
Migrazioni scandinave alla Bretagna settentrionale seguirono in tempi molto antichi, e pare probabile che alcune delle tribù le quali abitavano la Calcedonia al tempo dei Romani fossero originariamente di quelle parti. Gli Juti e gli Angli, i quali insieme coi Sassoni conquistarono la Bretagna, vi passarono dalla Jutia, paese dei Dani occidentali. Ma dopo la conquista dei Sassoni, la connessione fra le tribù emigrate e i Dani rimasti nella Scandinavia si andò cancellando, finche alla fine del secolo viii questi incominciarono a far guerra agli antichi loro consanguinei con tutta la ferocia di nemici inveterati. Le discese loro sulla costa della Bretagna divennero formidabili durante il regno di Egberto; e sotto i successori di lui s'impadronirono di gran parte dell'isola, finche Alfredo il Grande li sconfisse, e costrinse i loro capi a sottomettersi (V. Alfredo). La parte orientale dell'Inghilterra ritenne per lunga pezza il nome di Danelagh, e gli abitanti n'erano in gran parte Dani di stirpe, massime a settentrione dell'Humber. Morto Altredo, seguirono nuove scorrerie, finche al principio dell'ir secolo Canuto o Knut, fattosi sovrano di tutte le nazioni scandinave, per conquista aggiunse a' suoi Stati anco la Bretagna (V. Canuto II). Dopo la morte di Canuto, i suoi successori Aroldo e Ardicanuto dominarono ancora per alcuni anni sulla Bretagna; ma la linea dei re sassoni risorse nella persona di Edoardo il Confessore. La conquista dei Normanni, che seguì poco dopo la morte di Edoardo, pose fine alle invasioni dei Dani sulle coste della Bretagna. Ma i Normanni in origine erano ancor essi della stirpe dei Dani nel senso generale di questo nome,
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