Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DANIMARCAdella Germania. Ma quelli invece del partito nazionale insistevano per la continuazione della guerra contro i ducati, abbandonati ormai dalla Prussia e dal resto della Germania, e raccomandavano l'alleanza colla Svezia. La Dieta fu chiusa il 1° luglio dello stesso anno, poco tempo dopo che la fazione guerresca, incoraggiata dal consenso dei diplomatici a Londra, aveva preso in realtà il sopravvento. B Ministero allora si ad oprò a tutta possa per ottenere i maggiori vantaggi alla Danimarca, trionfando dell'opposizione, perchè la questione estera primeggiava su tutte, e la Dieta, mentre già la lotta era al suo termine nei ducati, e ratificavasì a Francoforte la pace tra la Prussia e la Danimarca, si riunì di nuovo il 5 ottobre del 1850. Dopo la questione tanto vitale dei ducati, vennero subito le finanze ad alimentare le lotte parlamentari fino alla chiusura della sessione nel febbrajo 1851, ed ai ministri danesi, ad onta della somma loro abilità, non riuscì di strappare alla diplomazia straniera la sanzione dello statu quo nella Danimarca, e di far decidere la grande questione settentrionale giusta l'interesse puramente danese. Dalla fine di ottobre del 1851 in poi, la Dieta si occupava della discussione del bilancio, quando ecco i rappresentanti delle grandi Potenze mettersi d'accordo sulle basi della ricostituzione della monarchia danese. Ciò produsse uno scompiglio straordinario negli affari della Danimarca ; i ministeri si formarono e rimpastarono ad ogni tratto, e finalmente una regia notificanza del 28 gennajo 1«Q52 annunziò alla Dieta il nuovo organamento degli Stati del re-duca. A tenore di cotale regio editto il regno di Danimarca forma in se stesso un tutt > politico, avendo particolari ministri, risponsabili dei loro atti entro i limiti stabiliti dalla costituzione, per i singolari dicasteri di grazia e giustizia, degl'interni, della pubblica istruzione e dei culti. Il ducato di Slesvig è posto sotto l'autorità di un unico ministro, risponsabile dei suoi atti al solo re-duca; ma non è così per i ducati di Holstein e Lauen-burgo, riuniti sotto la medesima amministrazione, colla promessa inoltre di particolari assemblee degli Stati provinciali, tanto allo Slesvig che all'Holstein ; i ministeri poi degli esteri, della guerra, della marina e delle finanze sono comuni ormai a tutte le varie provincie delle quali compouesi la monarchia. Oltre a ciò, tutti i ministri formano, sotto la presidenza del re e col concorso del principe ereditario, un consiglio intimo, naturalmente irresponsabile in faccia alla Dieta. Questo fu un colpo di fulmine per il partito così detto nazionale, che dieciesi a declamare rabbiosamente, essere stata abbassata per tal guisa la Danimarca alla condizione di semplice provincia, ma non ebbe tanta forza da provocare per parte della Dieta una dimostrazione ostile.
Gli avvenimenti della Francia nel 1852 ebbero anche in Danimarca l'effetto di operare un cambiamento nella costituzione libéralissima del 1849, la quale venne modificata nel 1853 con parecchie restrizioni, senza ledere però la sostanza dei prin-cipii liberali. Ma rimaneva ancora l'ultima e più irritante delle politiche questioni, quella della successione, in cui il Governo danese non aveva per certo tutta la necessaria libertà d'azione, e primadi decidere gli faceva mestieri dell'assenso delle grandi Potenze. I casi del 1848 avevano resa impossibile la conservazione della legge così detta del re, promulgata nel 1660, per cui venivano chiamati a succedere al trono i rami femminili diretti della casa reale, a detrimento delle linee maschili collaterali. I diplomatici erano giunti ad accorgersi ch'era di assoluta necessità la rinunzia del principe di Assia per sè ed eredi ai diritti che cotesta legge del re aveva creati per lui nella Danimarca. Si fece dunque in modo che la casa di Augusten-burg, ossia i discendenti del duca Cristiano Augusto di Slesvig-Holstein Sonderburg-Augustenburg, venisse spogliata de' suoi averi e costretta ad esulare insieme collo stesso duca, rimeritata della più nera ingratitudine perle sue premure a favore dei diritti e delle libertà dei ducati. Ma per compenso esci, il dì 31 luglio del 1853, un proclama reale, con cui fu stabilito che Cristiano di Slesvig-Holstein-Sonder-burg-Glucksburg, principe di Danimarca, allora di trentacinque anni, marito di Luigia principessa di Danimarca, nata principessa di Assia-Cassel, sorella del principe di Assia, erede presuntivo ma riuun-ziatario della corona danese, fosse l'erede del trono di Danimarca, alla morte dell'odierno re Federico VII, divorziato da due mogli di lignaggio principesco, e congiunto per la terza volta in matrimonio, alla morganatica, dal 1850 in poi, con Luigia Cristina contessa di Danner. Cotesto principe Cristiano, chiamato, in forza di tali rimpasti dinastici, a cingersi un dì la fronte non solo della regia corona di Danimarca, ma anche della ducale di Slesvig-Holstein-Lauenburg, è l'ultimo dei quattro fratelli che rappresentano oggidì un ramo cadetto della diseredata e spogliata casa di Augustenburg. Il suo figlio primogenito sposò la figlia del fu re Federico VI, Guglielmina principessa di Danimarca, dopo il costei divorzio col re Federico VII, allora principe ereditario.
Composta alla meglio questa lite dinastica, non si compose però l'ardua controversia dei ducati, ad onta di una novella modificazione nella costituzione del regno di Danimarca con legge del 2 ottobre del 1855. I protocolli tra la Dieta della Confederazione germanica ed il Ministero danese rimasero sempre aperti per regolare definitivamente le faccende nei malmenati ducati, e dal 1850 si ridestò più fiera la contesa fra i litiganti, minacciando di prorompere nuovamente in aperta guerra. La Dieta della Confederazione diede i suoi ordini per armare i contingenti e dirigerli contro il regno di Danimarca, mentre il Gabinetto risponde in questa con altrettanto apparato di forze a sostegno de' suoi diritti. I diplomatici intanto si adoprano con tutte le loro forze per iscongiurare la procella, e da ultimo il Ministero danese fece notificare alla Dieta germanica, mediante il suo inviato Bulow, che con ordinanza del 26 luglio anno corrente i demanii del regno di Danimarca propriamente detto e dello Slesvig dipenderebbero in avvenire dal Ministero delle finanze, mentre quelli dell'Holstein e del Lauenburgo sarebbero sotto la sorveglianza del Ministero speciale pei ducati. I membri della Dieta francofortense si ammansarono a questo annunzio, considerando quell'ordinanza come una concessione
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