Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DANIMARCAdorico scelse per erede Cristiano, principe di Slesvig-Holstein-Sonderburg-Glucksburg, ottenne in favor suo la rinuncia al trono danese per parte della Langravia d'Assia, e quella sui ducati dai principi de' rami collaterali della Casa d'Holstein, e arrivò a far riconoscere il principe Cristiano suo erede presuntivo dalla Francia, Inghilterra, Prussia ed Austria col trattato di Londra dell'8 maggio 1852, cui aderì la Russia con parecchi Stati d'Alle-magna. La legittimità di Cristiano fu sancita nel regno per la legge di eredità del 31 luglio 1853. Poco più di dieci anni appresso, il 16 novembre 1863, il suddetto principe fu solennemente proclamato re di Danimarca, e nominato Cristiano IX, il quale si affrettò di dichiarare le sue intenzioni e tranquillare il paese. Il 18 novembre, radunato il Consiglio di Stato, sanzionò la novella costituzione , e convocò il Rigsrad (assemblea generale per la Danimarca e per lo Slesvig) in seduta straordinaria: accolse la comunicazione fatta dal presidente del Consiglio, Hall, ed, il 20, andò con la famiglia al reale castello di Cristianburg, ove ricevette le popolari ovazioni e le adesioni dei Corpi dello Stato e dei municipii del reame, di qualità che la più desiderabile armonia stabilivasi fra popolo e re.
Ma la spoglia mortale di Federico non era ancora allocata nei reali sotterranei della cattedrale di Roskilde, che già un pretendente sorgeva a reclamare la sovranità de' due ducati, ed era il duca di Augustenborgo, di cui il padre aveva segnato, otto mesi dopo il trattato di Londra, una dichiarazione di rinuncia, e poi con un atto del 16 novembre 1863 pareva volesse trasmettere dei diritti dei quali erasi spogliato da ben undici anni. Re Cristiano vide tutta la difficoltà che sorgeva minacciosa, e attendevansi le ostilità allemanne da un giorno all'altro; l'Allemagna spiava il momento d'irrompere , solo che ne avesse un pretesto. Dal 21 di novembre i ministri della marina e della guerra apprestavano navi e soldati con gran solerzia. Le pretese del duca d'Augustenborgo intanto trovavano eco in Allemagna ; il duca di Nassau, il re di Baviera e più Stati secondarii riconobbero il pretendente, e la Dieta di Francoforte avea disconosciuto il rappresentante di Cristiano IX, dichiarando che sembravangli dubbiosi i diritti suoi al trono. Protestava parimenti contro la costituzione del 13 novembre e la patente del 30 marzo ; la qual protesta allora solo s'intenderà, quando si consideri che l'Allemagna respingeva un patto a sè favorevole, perchè voleva non solo l'Holstein ma ancora lo Slesvig separato dalla monarchia danese, ed ambedue formanti uno Stato novello. Ma il re ricusò di abolire l'una e l'altra, nè, a vero dire, avrebbe potuto, essendo state votate dal Rigsrad con 40 voti su 56. Allora la Dieta statuì che la patente del 30 marzo doveva essere ritirata dal re, sotto pena di esecuzione federale. A tale minaccia Cristiano LX voleva difendere la linea dell'Elba, disegno che abbandonò pe' consigli dell'Inghilterra. Non facendo resistenza nell'Holstein, egli agevolava all'esercito allemanno l'accostarsi all' Eider e l'entrata nello Slesvig, nella speranza però dell'intervento inglese e degli ajuti svedesi.
H 24 dicembre 1863 le truppe designate all'esecuzione federale giunsero in Amborgo, e la dimane, per la ferrata, furono a Kiel accolte festosamente dai partigiani dell'Augustenborgo. H re dichiarò di abbandonare il ducato, salvo due punti, Rendsburg e Friedrichstadt, che sono le chiavi dello Slesvig. Dopo le truppe, sorvennero i commissarii civili che presero l'amministrazione del paese, e cosi l'Holstein fu perduto dalla Danimarca. Prussia allora ed Austria s'accordarono di recarsi le cose in mano, e rinnovarono le intimazioni, tempo un mese : durante il quale le ferrovie conducevano da Vienna e da Berlino truppe e materiale di guerra ; il supremo comando dell'esercito austro-prusso era affidato al maresciallo Wrangel, il decano dei generali allemanni ; il generale Gablentz comandava il contingente austriaco. Il piccolo esercito danese ubbidiva al generale Meza, egregio comandante ; ma la scienza e il valore non compensavano l'esiguità del numero. Ardore e spirito patriottico animava le schiere danesi, che erano però composte di elementi eterogenei; chè per porre insieme 50,000 combattenti si erano esauriti tutti i mezzi. Giovanetti usciti dai collegi militavano insieme ad uomini di quarantacinque anni ; gli abitanti dell'isola Bornholm non vollero profittare dell'immemorabile privilegio che esoneravali dal servizio militare; il luogotenente Ancker, che sali in tanta fama per l'eroica difesa del 3° bastione di Dybboel (Duppel), era un negoziante dell'isola suddetta. L'artiglieria danese, vecchia e d'antico modello, che spingeva projettili a 7 od 800 metri, non poteva guari contendere co' cannoni rigati degli avversarli, che lanciavanli a 3000 metri con maravigliosa precisione, e lo stesso dicasi della fanteria e delle vecchie sue armi. Non rileva: i Danesi conoscevano l'inferiorità loro, e cionnonostante ardevano di venire alle mani, avendo nell'animo che, se non avessero potuto trionfare dei nemici, come nel 1849, avrebbero per lo meno protestato contro la violenza. Da ogni parte del reame accorrevano volontarii, cantando l'inno nazionale, e se l'entusiasmo potesse sul numero e la giustizia sulla forza, nessun dubbio che la vittoria avrebbe accompagnato le armi danesi.
In questo stato di cose chiudevasi l'anno 1863, quando il maresciallo Wrangel mandò al generale Meza l'intimazione di sgomberare lo Slesvig, e poco dopo cominciarono le ostilità. Rendsburg, colle sue fortificazioni in buona parte distrutte a cagione dello scalo della ferrovia inalzatovi, non opponeva resistenza, fu dunque sgomberata, e gli Austro-Prussiani vi entrarono senza opposizione, divenuti perciò padroni dello Slesvig fino al Danevirke e del forte Fridericksort, che domina la baja di Kiel, e che tosto i Prussiani armarono con cannoni di grosso calibro. Avendo il Meza rigettato l'ultimatum del Wrangel, gli alleati trapassarono l'Eider, e gli avamposti scambiarono le prime fucilate, mentre l'artiglieria danese faceva saltare in aria il ponte del Sorgo, affluente della Trene, che scaricasi nel-l'Eider a tramontana di Rendsburg. H 25 gennajo i Prussiani entrarono a Kiel, donde scacciato il pretendente, duca d'Augustenborgo, inalberarono il vessillo prussiano. Gli alleati, varcato il Sorgo,
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