Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DANKALl — DANNECKER GIOVANNI ENRICOdall'ultimo prospero evento pei Danesi nella pugna disuguale. Due fregate danesi, Niels Jucl e Sljoel-land, e la corvetta Heimdal incontrarono all'imboccatura dell'Elba le fregate austriache Schwarzen-berg e Radeteli e le corvette Adler e Blitz, quelle comandate da Suenson, queste dal TegethofF; si venne alle mani furiosamente, da mane a sera; le navi austriache più o meno danneggiate, e la prima delle nominate fregate col fuoco, a bordo ricove-raronsi nelle acque d'Heligoland, ed uu centinajo d'uomini morti o feriti fecero più bella la vittoria dei primi.
La conferenza parlò, propose, discusse varii disegni, ma nulla concluse ; e il 25 giugno fu chiusa, e si ripigliarono le armi il di seguente. I Prussiani, con attacco vigoroso, s'impadronirono dell' isola di Alsen, nel mentre che gli ultimi distaccamenti dell'esercito danese venivano snidati dalla estremità settentrionale del Jutland, ove si erano fortificati dietro il Limpfjord. I vincitori minacciavano l'isola di Fionia, ed insieme accennavano di invadere Odensee; s'impossessavano delle isole che costeggiano la costa occidentale dello Slesvig. Ogni ulteriore resistenza diveniva impossibile, e gli alleati minacciavano d'andare a Copenhagen. Ben poteva dir la Danimarca che salvo era l'onore, inutile ogni altro sacrifizio della nazione. 11 ministero si dimise ed un nuovo sorse l'I 1 luglio, in cui il Bluhme, ministro degli esteri, era da lunga pezza in relazione personale col Bismark. Fu conchiuso tosto un armistizio ; e i signori Quaad e Bille-Brahé, plenipo-tenziarii danesi, segnarono a Vienna i preliminari di pace, le cui condizioni furon dure ; l'abbandono, senza compensi, del Lauenborgo, dell'Holstein, dello Slesvig e delle isole dipendenti; Prus ia ed Austria conserverebbero le contribuzioni imposte al Jutland, e la Danimarca non pagherebbe indennità di guerra e conserverebbe le navi tedesche conquistate.
Quali fatti seguissero la lotta disuguale, e come i vincitori alleati divenissero poi nemici fra loro da prendere le armi e ferocemente pugnare, è a tutti ben noto.
Dopo la fiera crisi che abbiamo narrata, la storia della Danimarca non presenta fatti di grande rilevanza. H 2 novembre 1867 la Danimarca vendeva agli Stati Uniti le isole di San Tommaso e di San Giovanni, nelle Iudie Occidentali ; ma non essendo stato quel trattato convalidato dall'Assemblea americana, non ebbe pratico effetto.
Sono da consultarsi sulla storia della Danimarca : Holberg, Storia di Danimarca (Flensburg e Lipsia 1757-59, 3 voi. in-8°) — Stretz, Repertorio storico e cronologico dei trattati conchiusi dalla Corona di Danimarca da Canuto il Grande sino al 1800 (opera scritta in francese e stampata a Copenhagen 1826) — Pietro Erasmo Mtiller, Esame, critico della storia tradizionale della Danimarca e della Norvegia (ivi 1831) — Petersen, Regno della Danimarca e paesi che nt dipendono (Slesvig 1829, 3R edizione) — Kolb, Ddnemark. Land und Leute — C. H. Scott, The Danes and the Stcedes; an Account on a visit to Danemark (Londra 1856) — Brandes, Kritiker og Portraiter( 1870) — Danske, Digtere (1877) — Otté, Scandinavian History (Londra 1874).
DANKALl {geogr.). — Stato indipendente dell'A-
bissinia lungo la costa S. 0. del Mar Rosso, fra 13° e 15° 30' lat, N., con circa 70,000 abitanti indolenti, traditori e crudeli.
DANKARA (geogr.). — Regno e città deUa Guinea superiore sulla Costa d'oro. U regno confina aJ N. E. e all'È, con quello degli Ascianti, al S. E. con quello di Tufel, al S. con quelli di Wassaw ed Amanaha, ed al S. O. con quello di Aowiu. Esso c bagnato dall'Assinec o Tando, dal Cobre od Ancobra e dairOfim. L'oro della più pura qualità trovasi in varie parti di questo regno. Gli abitanti sono di carattere dolce e di abitudini ospitali La città dista 144 cliilom. dalla foce del Cobre.
DANNECKER Giovanni Enrico (biogr.). — Uno dei più celebri scultori moderni, nato a Waldenbuch nel distretto di Stoccarda il 15 ottobre 1758 da poveri genitori, morto l'8 dicembre 1841 , lu, per favore del duca Carlo di Wtìrtemberg, educato nell'Accademia militare, ove diede opera allo studio della scoltura e strinse intima amicizia con Schiller. Uscito nel 1780 dall'Accademia,fu nominato dal duca scultore di Corte, ed ebbe, dopo tre anui, Hcenza di trasferirsi in Parigi, ove trovò un ottimo maestro in Pajou, coltivando però sempre, più delle forme antiche, lo studio della natura. Nel 1785 andò a Roma, ove Canova lo ajutò ne' suoi studii ed ove strinse conoscenza personale con Herder e Goethe, e due sue statue in marmo, Cerere e Bacco, gli schiusero le porte delie Accademie di Bologna e Milano. Rimpatriatosi nel 1790, fu nominato dal duca professore di scoltura all'Accademia Carlo, e la prima opera ch'egli condusse quivi in modello fu una Fanciulla chcpiange sopra un uccellino. Schizzi e disegni pel duca furono per alcuni anni la sua principale occupazione, finché nel 1796 ricominciò a lavorare in marmo, fra le altre cose, una Saffo (ora a Monripos) e due Sacerdotesse (alla villa Favorita in Ludwigsburg). Dopo avere eseguito nel 1804 il monumento del ministro conte Zeppelin, nel quale ammirasi una bellissima forma femminea, VAmicizia piangente, Dannecker consecrossi più specialmente ai ritratti in marmo, nei quali pochi
10 agguagliano. Già aveva egli fatto in addietro i busti del duca Federico Eugenio e di sua moglie, ed ora prese a far quello dell'arciduca Carlo, in marmo carrarese, dal vero. Dell'amico suo Schiller fece tre busti: uno a Stoccarda nel 1797 dal vero, di grandezza naturale, uno colossale in marmo carrarese pel suo studio, ed mi terzo pel principe ereditario Ludovico di Baviera, pel quale condusse anche dipoi i busti di Gluck e di Federico il Vittorioso. Nel 1809 cominciò la sua bella Arianna sur una pantera, come moglie di Bacco (ora nella villa Bethmann a Francoforte), apprestando in pari tempo
11 modello della Driadc pel laghetto della passeggiata di Stoccarda. Appresso eseguì pel re Federico di Wiirtemberg una statua d'Amore coll'arco e ii dardo abbassati, ed avendo il generale inglese Murray espresso il desiderio di possedere uu esemplare di sì stupenda immagine, Dannecker fece, nel 1814, una non men bella statua di Psiche, cui ripetè dipoi pel re Guglielmo I di Wiirtemberg. A'suoi lavori più perfetti appartengono inoltre i due busti del re Federico di Wiirtemberg, quello somiglian-
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