Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DANUBIO
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colli da nave in nave, o sul Danubio, o fuori della barra, sull'aperta rada, in alto mare, mentre le barche portanti merci e derrate per il luogo, o da questo espoi tantile, si procacciano un punto adatto di sbaico, per recarsi a terra su ponticelli di travi e viceversa ; si pose mano però da qualche tempo anche alla costruzione di ponti di approdo. L'unica agevolezza che presentasi tuttodì per la circolazione delle navi consiste nell'esistenza di lunghe file di fasci di pali, piantati nell'acqua, tanto alla sinistra quanto alla destra sponda laterale del fiume, a cui le navi si ormeggiano. Questi fasci, formati da sei rotondi pali di abete, incastrati tra loro e coperti di latta, vi furono affondati da circa 35 anni dal Governo russo ; emergono un metro e 30 centim. dall'acqua, ma in vicinanza della lanterna sono di già fitti in parte nella terra e sorrenati. La barra di Sulina ha, giusta i calcoli più accurati, da 3 metri e 30 centim. a 3 metri e tiO di profondità, e stendesi in mare da 29 j a 320 metri. Nella direzione N. E., calcolando dalla metà della corrente alla foce, incontrasi 10 metri di profondità nel mai e a 2 chilom. ed Vs, e da 17 a 20 quando si avanza per 5 chilometri ed ]/b. Considerando pei tanto che le navi destinate alla navigazione marina devono avere almeno 5 metri e 12 centimetri di profondità nell'acqua per poter navigare con vantaggio ; e considerando inoltre che quelle navi di mai e denno recarsi direttamente fino a Galaz ed Ibraila ed ancora più insù, l'assunto più essenziale per la regolazione del basso Danubio si era certamente quello di assicurare alla navigazione un canale della profondità almeno di 5 metri e 12 centimetri, superiore quindi alla barra di Sulina, che non ne ha se non da 3 e 30 a 3 e 60, e che pur serve sempre al passaggio ; ovvero, preferendo la barra di San Giorgio ancor meno profonda, di procacciare e mantenere stabile su questa la profondità normale. Vedremo più tardi come si provvide a cotesto bisogno, mentre gettiamo ora uno sguardo sul così detto Delta del Danubio.
Il braccio di Sulina e quello di San Giorgio formano, nella loro congiunzione qual braccio di Tul-cia, e poscia separati tra sè ed il braccio di Kilia in quattro isole di diversa grandezza e di natura pienamente uguale, il così detto Delta del Danubio, avvertendo che le isole di San Giorgio, tra il canale di Sulina e quello di San Giorgio, e l'isola Leti tra Sulina e il braccio di Kilia, sono le più considerevoli. Cotesto Delta ha una superficie di circa 2750 chilom. quadrati, e non consiste per la maggior parte in altro che in una palude coperta di canne, giunchi e piante acquatiche; è in g an parte inaccessibile e popolato da lupi palustri, volpi, cinghiali, anitre, oche, pellicani, aironi, aquile, avoltoi ed altri animali selvaggi ; e solo qua e là veggonsi alcuni rialzi di terreno per i pochi villaggi ed i miserabili casolari dei pescatori, i quali abitano in parte dispersi, in parte riuniti in piccoli gruppi, ed anche per i solitarii corpi di guardia dei soldati turchi, rimastivi ancora quale avanzo dell'antico cordone confinario russo. Rari gli alberi sulle rive della corrente nel canale di Sulina e Kilia lino sotto ad Ismail, tranne quelli che sorgono lungh'essa la così detta Pajpadia, e più frequentisul canale di San Giorgio. Particolarmente poi l'isola di San Giorgio contiene non poche piante di quercia e di legno dolce, nel bosco di Cai a-Orman ed in alcuni altri tratti boschivi posti dietro il canale di San Giorgio ; e dicasi lo stesso del bosco che chiamasi di Kilia nell'isola Leti ; piante ed alberi, di cui potrebbesi benissimo trar partito per costruzioni ed oggetti di commercio, ad onta delle scarse vie di comunicazione e dei mezzi ancora più scai si di trasporto. Su ciascuna delle tre foci principali della corrente incontransi abitazioni e stabilimenti. Primo a pararsi dinanzi sullo sbocco del canale c7i Kilia, destinato soltanto alle piccole barchette ed ai battelli pescatorii, davanti al braccio di Occiacov, si è il villaggio di pescatori pur Occiacov, abitato da Bussi, con un corpo di guardia turco, e circondato verso il lato di terra da paludi e canneti. Sorge all'imboccatura di Sulina la già mentovata città di Sulina, il più ragguardevole dei luoghi abitati del Delta, con circa 3000 abitanti, sede di un caimacan turco, ch'è del pari governatore del Delta, con una guarnigione di due compagnie di fantaccini turchi ; stazione delle barche cannoniere e di altri legni da guerra inglesi, francesi, austriaci, italiani, russi e turchi, destinati a proteggere la navigazione danubiana; residenza di viceconsoli austriaci, inglesi e greci ; stazione principale dei piroscafi russi, francesi ed austriaci, diretti per Odessa, Varna e Costantinopoli, con una chiesa greca ed una moschea, ed eziandio con una lanterna alta 25 metri, massiccia e fornita di luce di nuova costruzione, visibile alla distanza di 28 chilometri. La Commissione europea del Danubio ha organizzato qui un capitanato di porto provveduto di funzionari i tuiclii ed un corpo di piloti, ed approntato un luogo apposito di lavoro per le varie costruzioni necessarie a rendere navigabile l'imboccatura di Sulina. Sulla foce di San Giorgio elevasi finalmente il sum-mentovato villaggio di Kcdrilles, che ha del pari una chiesa greca, ed i cui abitanti, come quelli di Occiacov e di altri luoghi e stabilimenti sulla corrente del Danubio, vivono di pesca, traendo dalle acque luc
ci, storioni e pesce di massa, ed apparecchiando la colla di pesce ed il caviale. Nell'interno del Delta vi sono altri dodici luoghi abitati maggiori e minori, per la massima parte da Russi ; ma la popolazione vi è in generale scarsissima e, tutto compreso ad eccezione di Sulina, si ponno calcolare appena appena trenta persone per ogni chilometro quadrato. Gli è fuor di dubbio che il terreno delle isole del Delta ed anche gli sterminati paduli e canneti ivi esistenti sono suscettibili di estesa coltura ; ed è certo che una ben ordinata coltivazione di boschi, in cotesti luoghi in cui il legname da costruzione, la legna da ardere e da adoprare sono così scarsi e cari, in mezzo alla produzione straordinaria di cotesto suolo primitivo, darebbe assai rilevanti vantaggi, appareccbierebbe ed eleverebbe la terra allo stato di agricoltura. Con simile miglioramento nascerebbe di subito la necessità di un sistema ben ordinato di prosciugamenti e di argini adatti ad impedire le inondazioni del Danubio. Ma se si considerino intanto le vaste estensioni dell'eccellente suolo, nello stato ancora, in gran parte, di vegetazione primigenia, le quali trovatisi nella
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