Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DANUBIOodierna porzione moldava della Bessarabia, nella stessa Moldavia, nella Valacchia, e finalmente nella Dobrucia e Bulgaria propria, ed aspettano in generale una migliore coltivazione o la propagazione degli innesti ; e se pongasi mente poi all'infimo grado dell'agricoltura e della civiltà dell'intiera popolazione di quei paesi, il cui svolgimento deve porgere necessariamente la norma della maggiore importanza del Delta ; e se finalmente si rifletta che il Governo turco, cui era stato affidato dalle Potenze europee quel problematico suolo, non è punto disposto ad imprendere lavori agricoli di grand'entità, mentre la poca sicurezza delle condizioni giuridiche rende parimente impossibile il prospero sviluppo delle proprietà private, devesi pur troppo inferire che giace quivi sepolto un tesoro, la cui fruizione è riservata appena appena alle generazioni future di un'epoca assai più lontana. Al Ciatal d'ismail l'altezza del suolo sul livello del mare è di 3 metri e 14 centim., la distanza in linea retta da qui alla costa di 67 chilom. ; ne segue che la pendenza della superficie del suolo è qui, in media, di circa un metro e mezzo. Le rive del canale di Sulina si elevano sul livello del Danubio, nella prima metà della corrente e coll'altezza media dell'acqua, a 62 centim., nella metà inferiore a 32, mentre coll'acqua bassa al Ciatal d'Ismail vi è una elevazione di 3 metri e mezzo, ed a quello di San Giorgio di circa 3 metri, senza che nella parte inferiore dei bracci della corrente si osservi una differenza essenziale rispetto alle indicazioni ora accennate. La pendenza dunque della superficie dell'acqua è assai diversa, e la celerità della corrente varia necessariamente a seconda delle stagioni. Durante l'acqua alta del mese di maggio, la pendenza media del canale di Sulina tra il Ciatal di San Giorgio ed il mare fu nel 1857 di 39 mill. per chilom., ed il massimo della velocità giunse a 4 chilom. e 8/5 all'ora, mentre coll'acqua bassa la pendenza fu appena di 19 mill. per chil., e la velocità di 2 chilometri all'ora, e di tratto in tratto ancor meno. Ecco intanto la massa d'acqua trasportata dal Danubio : 1° Danubio riunito fino al Ciatal d'Ismail, 2,788,000 metri cubi al minuto. — 2° Braccio di Kilia, 1,720,000 m. c. p. m. — 3° Braccio di Tulcia, 1,044,000. — 4° Braccio di San Giorgio, 824,000. — 5° Braccio di Sulina, 206,000. — Le proporzioni relative della massa totale dell'acqua della corrente si ponno esprimere approssimativamente come segue : braccio di Kilia 17/27 ? braccio di San Giorgio 8/27 ; braccio di Sulina 9/87. Notammo di già di sopra che oggidì la sola foce di Sulina è navigabile dalla corrente del fiume al mare e viceversa.
Anche agli antichi era ben noto che il Danubio aveva le sue scaturigini nella Selva Nera, detta allora Abnóba (Auvofo), Arnoba od Arbona, e più tardi talvolta eziandio Silva Marciana, e che dopo lungo corso per la Vindelicia, pel Norico, per la Pannonia e Dacia, dividevasi presso Novioduno nella Mesia (odierna Isazca nella Bulgaria) in tre rami principali, in modo da formare un delta, al pari di tutti gli altri grandi fiumi, e scaricavasi nell'Eusino. Formava da prima la frontiera meridionale della Germania Magna, e poi all'È, quella della Pannonia e della Dacia, ed anche di questa e della Mesia ; efra i molti suoi tributarii i principali erano la Drava (Dravus), la Sava (Savus), il Tibisco (Tibiscus o Pathiscus) e la Morava (Margus). Gli antichissimi Greci lo conoscevano col nome distro (lster, lorpo;) sebbene ne conoscessero soltanto la pai-te vicina alla foce ed avessero notizie assai erronee sul sue corso (Esiod., Theog., 338 ; Pind., Ol., ni, 25 ; EschiL ap. Schol. ad Apollon. Rhod., iv, 284), il quale non fu comunemente noto fino al tempo dell'impero dei Romani. I costoro autori e specialmente i poeti adottarono talvolta la greca denominazione d'lslrus o Histcr (Tibull., iv, 1, 146), finché più tardi i due nomi lster e Danubius si usarono promiscuamente, quantunque il primo nome si applicasse per lo più nella sua parte inferiore, riservando il secondo per la superiore, dalle sue sorgenti fino a Vindobona (odierna Vienna) o fino a Sirmio (Sirmium, odierno Milrovit nella Slavonia militare, a 35 chilom. da Petervaradino). Il bizantino Stefano, che lo denomina Danubis o Danusis, afferma essere stato Ma-toas il primitivo suo nome, e viene inoltre asserito che Danubius era vocabolo tracico ed lster celtico (Lydus, De Mag., hi, 32 ; Jornand., De reb. get12), ma non v'ha dubbio che Dan è la voce stessa che si ravvisa in Rhodanus, Eridanus, Tanais, Don, ecc., e significa acqua ; cosicché, secondo Adelung, Danubius vorrebbe dire l'acqua superiore, e Dan-lster l'acqua inferiore. Gli scrittori più antichi spacciavano le più strane e contraddittorie notizie sulle scaturigini di questo magnifico fiume ; cosi, per es.. Pindaro lo fa provenire dal paese degli Iperborei. Eschilo dai monti Kifei, Erodoto (n, 33) dalle regioni dei Celti nell'estremo Occidente (da qualche sito intorno ai Pirenei), e Scimno di Chio dalle terre celtiche (Fragm., 31) anch'esso. Posteriormente si divulgò la notizia che uno dei rami del Danubio scorreva nell'Adriatico ; ma questa e simili opinioni, confutate da parecchi degli stessi scrittori antichi, vennero poi rettificate ai tempi delle conquiste romane al N. e all'È. dell'Europa.
Nel corso del presente secolo molto si è fatto per migliorare il Danubio come mezzo di comunicazione. Nel 1816 l'Austria e la Baviera presero accordi a tal uopo. Nel 1830 si stabilirono linee di piroscafi tra Vienna e Pesth; nel 1834 furono prolungate ad Orsova, e nel 1835 a Galatz. Nello stesso tempo fu proseguita l'opera di affondamento e sistemazione, intrapresa fin dal 1791. Nel 1844 fu completato il Ludwigscanal, che costò ben 400,860,000 scudi; e nel 1845 e poi nel 1853 furono rimossi gli scogli che ostruivano la navigazione sotto Grein. Nel 1866 fu insediata una Commissione per la rettificazione del fiume in vicinanza di Vienna. A termini del trattato di Parigi, del marzo 1856, il fiume non solo fu posto sotto la protezione del diritto internazionale, e dichiarato libero per le navi di tutte le bandiere, ma una Commissione fu costituita nei novembre di quell'anno con lo scopo di mettere le bocche del Danubio nel migliore stato per la navigazione. Una sottocommissione tecnica nominata dalla Francia, dall'Inghilterra, dalla Prussia e dalla Sardegna decise che gli sforzi dell'arte e delle Potenze dovessero concentrarsi sulla bocca di Sulina, raccomandando, invece dell'arginamento del canale naturale, lo scavamento di un canale artificiale. Ma
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