Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DANVER& D'ANVILLE (GIAMBATTISTA BOURGUIGNON) 119
?arie considerazioni politiche e commerciali fecero soprassedere a questo lavoro, e la Commissione deliberò di avviare i lavori già intrapresi alla bocca di Sulina. Le due dighe a tal uopo costrutte furono ultimate il 31 luglio 1861 , essendovi impiegate 200,000 tonnellate di pietre e 12,500 palafitte. Le due dighe furono ancora prolungate nel 1871. Col trattato del 13 marzo 1871 firmato a Londra dalle sette Potenze interessate, si decise che la Commissione abbia da esistere per 12 anni, e che i lavori da essa eseguiti abbiano da essere e restare neutrali.
Bibliografìa. — Marsigli, Danubius Pannonico-Mysicus (La Aja 1726) — Schulte, Donaufahrten (1819-29) — Planche, Descent ofthe Danube (1828)
— Szechenyi, Ueber die Donauschifffahrt (1836) — Muller, Die Donau vom Ursprungs bis zu den Mundungen (1830-41) — Kohl, Austria, the Danube ecc. (Londra 1844) — Rennie, Suggestions for the lmprovement of the Danube (1856) — Sprat, Report on the Delta ofthe Danube (1857) — Hartley, Deseription of the Delta of the Danube (1862) — Wallace, Auf den Donau von Wien nach Constan-tinopel (Vienna 1864) — Mémoire sur le régime administratif établi aux embouchures du Danube (Galatz 1867) — Mémoire sur les travaux d'amélio-ration (1867) — Desjardins, Rhóne et Danube (Parigi 1870) — Hartley, Deseription of the Delta of the Danube (Londra 1874) — Carte du Danube en-tre Braila et la mer (Lipsia 1874, pubblicata dalla Commissione europea) — Peters, Die Donau und thr Gebiet (1876).
DANVEES (geogr.). — Città degli Stati Uniti di America, contea di Essex, Massachusetts, notevole per r immensa fabbricazione di scarpe e stivali, di cui mette annualmente sul mercato un milione di paja. Giorgio Peabody vi fondò nel 1852 un grande istituto educativo. Abitanti 5600.
DANVILLE {geogr.). — Due città degli Stati Uniti d'America hanno tal nome, l'una nella Pennsilvania, con 8438 abitanti, l'altra nell'lllinese, con 7000, entrambe notevoli per ricche cave di carbon fossile e per poderosa industria.
D'ANVILLE (Giambattista BOURGUIGNON) (biogr.).
— Geografo francese del secolo xvm, nato in Parigi oel 1697. A ventidue anni fu nominato uno dei geografi del re. Poco appresso, per ordine del duca d'Orléans, reggente di Francia, fu pubblicata la sua carta del regno di Aragona, contro il parere dell'autore, che non la riputava abbastanza esatta. Dai Gesuiti fu incaricato di fare un atlante della Cina per l'edizione della storia di quell'impero del Duhalde, atlante che fu pure pubblicato all'Aja nel 1737. Ma l'opera che stabili la sua riputazione fu la carta dell'Italia, pubblicata nel 1743. L'autore la costrusse principalmente dietro accurate investigazioni in autori antichi ed itinerarii romani; egli corresse molti gravi errori de' suoi predecessori, e l'esattezza dell'opera fu provata alcuni anni dopo, quando papa Benedetto XIV, avendo fatto misurare dal Boscovich un grado del meridiano negli Stati pontificii, le posizioni del D'Anville si trovarono corrispondere molto da vicino alle osservazioni del matematico.
Nel 1744 D'Anville pubblicò la sua Analisi geografica dell'Italia ad illustrazione di questa carta.
In questa elaborata opera mostra la differenza che v'è tra la sua carta e quelle di Sanson e di Delisle, avendo egli ridotto l'area dell'Italia di parecchie migliaja di leghe quadrate. Delineò molte carte di geografia sacra, cioè Ecclesia africana e i quattro patriarcati di Costantinopoli, Antiochia, Gerusalemme e Alessandria per YOriens christianus del P. Le Quien. Troppo lungo sarebbe l'enumerare tutte le carte e opere di D'Anville, di cui diede un compiuto catalogo Barbié du Bocage nella sua Notice dea ouvrages de M. D'Anville, précédée de son éloge par M. Dacier (Parigi 1802).
Pubblicò 104 carte sulla geografia antica e 106 sulla moderna ; e scrisse 40 opere circa, comprese parecchie memorie inserite nel Recueil de l'Aca-démie des Inscriptions et Belles Lettres. Le seguenti sono le più importanti fra le sue opere, pubblicate tutte a Parigi: Analyse géographique de VItalie (1744, in-4°); Dissertation sur l'étendue de Van-cienne Jérusalem (1747, in-8°); Mémoire sur hi carte des cótes de la Grèce (1751, in-4°); Notice de Vancienne Gaule, tirée des monuments romains (1760, in-4°), opera molto e meritamente stimata, in cui tuttavia l'autore si limita alla Gallia qual era sotto l'Impero romano ; Eclaircissements géo-graphiques sur Vancienne Gaule (1743, in-12°) ; Mémoire sur VEgypte ancienne et moderne, suivi d'une deseription du Golf e Arabique (1766, in-4°). Ripault, uno degli scienziati che accompagnarono Bonaparte nella sua spedizione in Egitto, dice che l'accuratezza delle posizioni di D'Anville fu trovata maravigliosa. Per verità quando si guarda la sua carta dell'Egitto e si considera quali materiali egli avesse per costruirla, si vuol confessare ch'essa è una convincente prova della sua diligenza e della grande acutezza del suo ingegno. Il navigatore Bougainville diede pure una simile testimonianza in favore della carta dell'Asia di D'Anville, specialmente in ciò che riguarda le isole Molucche e la costa della Nuova Guinea; Géographie ancienne abrégée (1768, 3 voi. in-12°); Traité des mesures itinéraires anciennes et modernes (1769, in-8°), opera pregevolissima, in cui determina e paragona le varie misure itinerarie che furono in uso in varii tempi fra le nazioni dell'Europa e dell'Asia, ed indica le variazioni cui andarono soggette col processo del tempo ; Etats formés en Europe après la chute de Vempire romain en Occident (1771, in-4°), libro utile per la storia dei tempi di mezzo, dal v secolo al xu, e ch'è come un anello fra la geografia antica e la moderna; LEmpire de Russie considéré dans son établissement et ses accroissements (1772, in-12°); L'empire ture considéré dans son établissement (1772, in-12°).
Per ciò che spetta alla geografia della Turchia, D'Anville comprendeva appieno le difficoltà dell'argomento, cagionate dalla mancanza di osservazioni, poiché egli usava dire che a' suoi tempi si conosceva meglio la geografia dell'India e della Cina che quella del regno di Filippo e di Alessandro (la Macedonia); e infatti egli cadde in gravi errori nella carta di questa contrada, come provò il Cou-sinery nel suo Viaggio in Macedonia. Lo stesso può dirsi della sua carta dell'Asia Minore, al cui istmo assegnò una larghezza dal N. al S. minore di tuttot^iOOQLe
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