Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DAOUDNUGUR — DARANDELI
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limite settentrionale è il Baltico, l'orientale il circolo di Konigsberg, e l'occidentale la Pomerania. La sua superficie, che è di 8222 chilometri quadrati, è piana con un leggiero pendìo dalle sponde della Yistola sino al Baltico, qua e là interrotto da piccole elevazioni che gli abitanti chiamano montagne (berge), la maggiore delle quali non ha più di 150 metri di altezza. Il suolo è in molte parti sabbioso, e yì sono varii tratti paludosi, ma in generale è produttivo e fertilissimo oltre ogni credere lungo la Vistola. Vi si fanno pesche considerevoli tanto lungo la costa quanto nelle acque interne, e nelle vicinanze di Danzica si raccoglie ambra sulla spiaggia. La popolazione del distretto è (1 dicembre 1875) di 542,316 abitanti.
La città di Danzica, capoluogo del circolo, è situata ai 34° 21' di latitudine N., e 16° 18' di longitudine E., sulla sponda sinistra del ramo principale della Vistola a circa chilometri 5 J/2 dal Baltico e conta (1875) 98,181 abitanti. Nelle antiche memorie è chiamata Gidanie e Gedansk, e se ne trova primamente menzione nel x secolo. Fu lungo tempo oggetto di contesa fra i Danesi, gli Svedesi, i principi della Pomerania e i cavalieri Teutonici. Nel 1454 cercò la protezione dei re di Polonia, che ne riconobbero l'indipendenza, e ne ammisero i cittadini al godimento degli stessi diritti di cui godevano i Polacchi. Accolse nel 1773 il re Stanislao, ma dopo di avere sofferto un terribile bombardamento per parie dei Russi e dei Sassoni, fu costretta a riconoscere il rivale di lui, Augusto II, per legittimo sovrano della Polonia. Alla divisione di questo regno (1793) ricevette guarnigione prussiana, e si mantenne in qualche prosperità fino all'anno 1807, in cui cadde nelle mani dei Francesi dopo un assedio di quattro settimane comandato da Lefebvre, che n'ebbe poscia da Napoleone il titolo di duca. Lo stesso anno il trattato di Tilsitt eresse questa città, col circostante territorio di circa 582 chilometri quadrati, in uno Stato libero sotto le antiche sue leggi; ma quest'indipendenza fu al tutto nominale, e Danzica fu nel fatto governata dai Francesi. Questo stato di cose durò fino al 24 dicembre 1813, in cui capitolò dopo di aver sostenuto un assedio di otto mesi contro i Russi ed i Prussiani. Al 3 di febbraio del 1814 il re di Prussia ne era nuovamente riconosciuto sovrano.
Danzica è ad un tempo una delle città più forti e più fiorenti della monarchia prussiana. Essa è divisa in sei quartieri che insieme hanno chilometri 3,7 di circonferenza, e fuori delle mura sono nove sobborghi. Il Langgarten,che è il più vago dei quartieri della città, è attraversato da un'ampia e bella contrada fiancheggiata da viali di tigli ; ma la città vecchia (Alt-Studi) ha vie strette, sucide, e case mal costrutte. Delle ventuna chiese che la città contiene, tredici sono luterane, quattro riformate e quattro cattoliche. Santa Maria, la cattedrale luterana, è un edifizio notevole cominciato nel 1343 e terminato nel 1401, ornato di dieci piccole torri e di un altissimo campanile; vi si contano 3722 finestre. Vi si ammira un quadro fiammingo rappresentante il Giudìzio Universale, che si crede opera dei fratelli Van-Eyck, per cui l'imperatore Rodolfo offerse già 40,000 dollariL'industria e il commercio sono in fiore. La prima si occupa specialmente nella costruzione di navi, nella raffineria degli zuccheri, nel distillare spiriti e liquori, e nelle manifatture di stoffe di seta e di lana, di tele, cuoi, cappelli, guanti, armi, tabacco, ecc. Il commercio esporta una gran quantità di legname, di grani, di lane, di lino, di canapa, ecc. Per provvedere al suo immenso traffico di cereali, ha magazzini capaci di 500,000 quintali di grano. Nel 1874 furono esportate 123,360 tonnellate di cereali; il valore del legname esportato nel 1874 fi. di lire 12,317,625.
DAOUDNUGUR (geogr.). — Città del Bahar, presi denza del Bengala, in India, con 10,058 abitanti.
DA0URIA (geogr.). V. Dauria.
DAPIFERO (stor. eccl.). — Dapifer, portatore di vivande, era uno dei famigliari della casa imperiale. In un diploma di Carlomanno (768-771) troviamo mentovato Eginolfum dapiferum nostrum; e nella stessa significazione in un altro diploma riguardante Carlo il Grosso (884-888) leggesi: Singuli vero principes suos habeant officinarios speciale s, marescalcum, dapiferum,pincernam et camerarium. Ed è noto che il principe palatino del Reno, uno degli elettori dell'Impero germanico, veniva dimandato dapifero (dapifer) secondo il Macri (Notizia dei voc. eccl.).
Trovasi in Pietro Blesense dapifer mensa Christi (Ser. 47) in un senso affatto diverso, nè occorre parlarne.
Nella Corte romana oggidì il vocabolo dapifero addita le persone appartenenti alla così detta famiglia nobile di ciascun cardinale, le quali, durante il conclave, apportano in forma pubblica e solenne le vivande al proprio signore. Vestono abito nero con ispada, siccome usano i gentiluomini dei medesimi.
Vedi : Ga ttico, Ada caremonialia (pp. 238-239) — Muratori, Dissertazioni sopra le antichità italiane (t. i, diss. 4).
DA PONTE JACOPO (biogr.). V. Ponte (da) Jacopo.
DAPS0 (zool.). — Genere d'insetti coleotteri (Vedi Eumorfo).
DAPTI0N (zool.). — Nome di un genere di uccelli (V. Procellaria).
DAPT0 (zool.). — Genere d'insetti coleotteri della famiglia degli Arpalidi, una specie del quale il D. bendato (daptus vHiatus), lungo circa sei millimetri, è di un giallognolo sbiadito, con una macchia nera oblunga su ciascuna elitra, e col capo e col torace più o meno ombreggiati di bruno o nero. Abita i luoghi sabbiosi presso l'acqua nel mezzodì della Russia, della Francia e dell'Italia. Nell'America settentrionale vive il più grosso D. incrassatus.
DAPTRI0 (zool.). — Nome generico che taluni dànno a certi uccelli rapaci della famiglia dei falconi, viventi specialmente nell'America meridionale.
DARA (mwWw.). — Si dice di fascio di oggetti, come alberi e pennoni di rispetto, lapazze, remi, montanti di tende, scale, ponti di sbarco, ecc., che tengonsi sul passavanti della nave.
DARAB o DARABGHERD (geogr.).— Città del Far-sistan in Persia, un dì fiorente, oggi decaduta e ridotta a meno di 20,000 abitanti.
DARANDELI (biogr.). — Astronomo turco, che vi-
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