Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DARICO - DARIENlavorata, berretti rossi di Barberia, panni francesi, e poche stoffe di seta di Damasco, d'Aleppo, ecc., scarpe di cuojo rosso, pepe, carta da scrivere in buona quantità, e sapone di Siria. Pochissimo si conosce intorno alle relazioni commerciali che sono tra il Dar-Fur e le contrade situate più oltre a ponente; ma pare che siano considerevoli: e di là sembrano venire l'avorio, le penne di struzzo, e gli schiavi. Gli abitanti sono maomettani e governati da sovrano dispotico, che prende il titolo di Bufalo dei bufali, Toro dei tori, odi Grand'elefante. Esso ha un esercito di 30,000 uomini, parte liberi e pagati, parie schiavi. Le principali sue residenze sono Kobcyh e Swaini. Intorno a questo paese, oltre i viaggi dell'inglese Browne, è da consultare l'opera scritta in arabo, e tradotta da Perron, dello sceicco Mohammed Ebn Omar el Tunsy, intitolata Viaggio al Dar Fur, stampata a Parigi nel 1845. Nel 1874 il Dar-Fur fu aggregato all'Egitto.
      DARICO (aapkikos) (numism.). — Moneta persiana di puro oro che porta la figura di un arciere coronato, con lunga veste e inginocchiato sul ginocchio destro. Arpocrazione ne ascrive l'origine e la denominazione a un Dario molto antico, ma Wes-selingio ed altri moderni scrittori, sull'autorità di Erodoto, ne fanno autore Dario Istaspe, padre di Serse, che incominciò a regnare nell'anno 521 avanti Cristo.
      U darico era eguale in valore al criso attico (xposou?) e valeva venti dramme d'argento: per la qual cosa cinque darici erano eguali ad una mina attica d'argento (alquanto più di 80 lire nostrali, onde il darico corrisponderebbe a circa 16 lire). Senofonte, nella Ciropedia, dice che il darico era la paga di un mese del soldato ordinario. Nelle parti della Sacra Scrittura composte dopo la cattività di Babilonia queste monete sono menzionate sotto il nome di adarkonim, e nei Talmudisti sotto quello di darkonot, entrambi nomi plurali derivati dal greco Sapeixo?.
      Il darico era la moneta d'oro che più si conoscesse ad Atene; e quando consideriamo il gran numero che se ne adoperò nel fare doni e nel corrompere, senza tener conto di quelli che erano impiegati nel traffico, parrebbe straordinario che ne siano giunti così pochi insino a noi, se non sapessimo che dopo la conquista della Porsia furono fatti fondere e coniati di nuovo all'effigie di Alessandro. Pochissimi pertanto se ne vedono ora nei musei numismatici.
      È noto il detto d'Agesilao,il quale rinunziando al disegno di un'invasione della Persia per la corruzione praticata dal gran re, disse che era stato sconfitto da 30,000 arcieri.
      Le monete d'argento che vanno sotto il nome didarici sono state impropriamente così chiamate. Le più antiche tra queste furono coniate, secondo Erodoto, da Ariande, governatore persiano dell'Egitto, ad imitazione dei veri darici.
      DARIEN {geogr.). — Nome di varie applicazioni, indicando ad un tempo una provincia, un golfo ed un istmo, sul confine delle due grandi parti del Nuovo Continente. — I. La provincia, parte dell'antica Nuova Granata (ora Colombia), fu il nucleo dell'antica potenza spagnuola in America (Terra Firma). — II. Il golfo forma la parte più meridionale del mare Caribico, stendesi dal T 56' al 10° di lat. N. fra il 78® e l'80° di long. 0. Il suo seno più meridionale dicesi Baja di Candelaria, che incomincia a settentrione fra il Capo Tiburon e la Punta Caribana. Questa baja forma un porto spazioso, capace di contenere tutte le flotte del mondo, ed ha un buon ancoraggio di diciotto a trenta braccia di profondità, protetto contro ogni evento e soltanto soggetto ad una gagliarda marea ne' mesi in cui prevalgono i venti settentrionali. Non molto lungi dalla sua estremità meridionale è la foce del rio Atrato (Mollien, App.). — III. L'istmo, traversato la prima volta da Vasco Nunes di Balboa, nel 1513, è stato più volte l'oggetto di studii speciali per una canalizzazione fra i due oceani. Certo è che in questo punto la lingua di terra è non solo molto ristretta, ma è anche assai poco elevata. Eppure, malgrado questi dati, verun disegno dettagliato e complesso non fu ancora eseguito in questo luogo. Il dott. Cullen, inglese, pretende aver fatto gli studii più completi sull'istmo di Darien. Egli asserisce di aver trovata una direzione conveniente, con un'elevazione non maggiore di 57 metri, e ritiene che non se ne possa trovar altra con elevazione minore. Propone di scavare un canale di 21 miglia, regolarizzando per 12 miglia il corso del fiume Sucubti, e per altre 14 quelli dei tori-enti Lara, Savana e Tuyana: in tutto 47 miglia (75 chilometri) con una o, al massimo, due conche o porte. Egli ne valutava il costo a 34 milioni di dollari (144,500,000 lire), ma i suoi computi sono fatti per un canale profondo metri 7,20 e largo 45. Sarebbe pazzia escavare al di d'oggi un canale di dimensioni così piccole. I porti alle estremità devono essere capaci di contenere le navi maggiori attualmente impiegate, e corrispondenti dimensioni devono essere adottate per tutto il canale. Allo sbocco del Lara l'altezza d'acqua in bassa marea è di 15 metri e aumenta di 3,60 a 4,20 nell'alta marea.
      Il canale, per soddisfare alle esigenze del commercio moderno, deve avere almeno in ogni suo punto 15 metri di profondità, 150 di larghezza nelle vallate e nelle piccole trincee e 45 nelle profonde trincee di roccia. Non è esagerato di calcolare a 100 milioni di dollari (425 milioni di lire) il costo di tale lavoro. La parie montuosa non supera le tre miglia di lunghezza; la roccia è dolomite tenera, calcare e ghiaja. 11 clima, diverso da quello di Panama, è comparativamente sano, e non vi sarà una mortalità così notevole come quella che si verificò nella costruzione della ferrovia. Diecimila operai cinesi potrebbero compiere in pochi anni tale lavoro, degno emulo delle grandi costruzioni eseguite in questo secolo.
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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