Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DARONDEAU BENEDETTO ENRICO - DARU (CONTE) PIETRO BRUNO
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che nelle frequenti visite ch'ella gli fece dappoi non parvero mai tanto d'accordo come al momento in cui la cospirazione stava per iscoppiare. Una sera Maria erasi ritirata di miglior ora al suo palazzo sotto pretesto di assistere ad un matrimonio, quando la casa abitata da Darnley saltò in aria per effetto di polvere collocata da Bothwell nelle sue canove. H cadavere di Darnley fu trovato in un orto vicino (10 febbrajo 1569). Tre mesi dopo Maria sposava Bothwell (V. Maria Stuarda).
DARONDEAU Benedetto Enrico (biogr.).—Ingegnere idrografo in capo della marina francese, nato il di 8 aprile 1805 in Parigi; ivi morto il 1° marzo 1869. Educato nella Scuola politecnica, cominciò nel 18*27 i suoi lavori nel Deposito della marina, dipoi si occupò fino al 1835 del rilievo della costa francese, accompagnò per due anni la corvetta Bonite nel viaggio intorno al mondo per fare studii d'idrografia e di fìsica, e terminò nel 1838, sotto Beautemps-Beaupré, il rilievo delle spiaggie francesi. D'allora attese tanto ai rilievi quanto anche alla pubblicazione di mappe ed utili libri. Diede pertanto alla luce 4 voi. di osservazioni fisiche nel suo giro del mondo, una carta dello stretto di Magellano, istruzioni nautiche sul Mar Rosso, sulla costa occidentale deU'Africa, sulle coste della Cina, sulla via per l'Australia intorno al Capo di Buona Speranza, una descrizione della punta della Guglia e regione circostante nelle terre del Capo, traduzioni in parte daU'inglese ; dal 1845 al 1847 i Memo ir es hydro-graph/ques, e dal 184S al 1853 gli Annalts hydro-graphiques, fondando il Livret des phares de tout/s les cótes du globe, e disegnando gran numero di carte per il Deposito di marina, lu cotesto frattempo fece pure la ricognizione, nel 1840, dell'altipiano tra la Sicilia e Tunisi, nel 1841 della costa S. 0. della Sardegna, collaborò nel 1851 al rilievo delle coste italiane ed a quello della costa meridionale della Francia, dirigendone le operazioni dal 1853 al 1857, notando contemporaneamente le perturbazioni dell'ago magnetico a bordo delle navi e regolando le bussole sui bastimenti francesi. Ingegnere idrografo dal 1843, giunse ad esser collocato nel 1865 alla testa del corpo degl'ingegneri idrografi, e nominato membio dell'Uffizio delle longitudini.
DARQUIER DE PELLEPOIX Agostino (biogr.). — Astronomo francese, nato a Tolosa nel 1718, morto il 18 gennajo 1802, invaghissi fin dalla prima giovinezza dell'astronomia, cui consecrò il suo tempo, i suoi sforzi e il suo avere. Egli rizzò un osservatorio nella propria casa, comprò i migliori strumenti, apri dei corsi e pubblicò opere importanti, di alcune delle quali diamo qui i titoli: Urano-gruphte ou contemplation du ciel, à la por tee de toui le monde (Parigi 1771) ; questo libro, composto per una dama e contenente le figure delle costellazioni, è, al dire di Lalande, uno dei migliori trattati per imparare a conoscere il cielo; Obser¦ vations ustrononvques faites à Toulouse en 1777 (Avignone, in-4°) ; Lettres sur V Astronomie pru-tique (1786), ecc. Darquier tradusse inoltre alcune opere astronomiche e geometriche dal tedesco e dall'inglese, e pubblicò molte memorie negli Atti dell'Accademia di Tolosa. Egli era membro delleprincipali Società dotte d'Europa, corrispondente dell'Accademia delle scienze di Parigi e socio dell'Istituto.
DÀRSENA (archit. idraul. e mar in.). — Si dà questo nome, specialmente nei porti del Mediterraneo, alla parte più chiusa di essi, in cui si tengono disarmate le navi e vi si mettono in carenaggio, quando il porto non abbia forme o bacini da costruzione, od altri cantieri (V. Arsenale).
L'ingresso delle darsene è molto stretto, ed è ordinariamente abbarrato da catene o chiuso in altro modo qualunque.
La costruzione delle darsene non è diversa da quella dei porti in generale (V. Porto), se non che le navi entrando scariche nelle darsene, queste non hanno bisogno di tutta la profondità che è necessaria ad un porto.
Presentemente, per estensione, gl'idraulici chiamano pure darsene quei porti o bacini manufatti che si scavano entro terra alle rive di un fiume o canale navigabile ; ma questi avendo maggior relazione con la costruzione idraulica generalmente conosciuta sotto il nome inglese di dock, se ne parlerà sotto questa voce (V. Dock).
DARTFORD (geogr.). — Città nel N. 0. del Kent in Inghilterra, con 8298 abitanti, con molte officine industriali.
DARTMOOR (geogr.) — Altipiano granitico nella contea di Devon in Inghilterra, notevole per le bellezze pittoresche e selvagge.
DARTMOUTH (geogr.). — Borgo e porto di mare, nel S. del Devonshire, in Inghilterra, con 5338 abitanti, che fa attivo commercio, specialmente col Mediterraneo.
DARTO (anat.). — Invoglio dei testicoli posto sotto la pelle dello scroto, cui intimamente aderisce.
DARTRO (patol.). — Denominazione generica di molte malattie della pelle ; oggi però caduta in disuso.
DARU (conte) Pietro Bruno (biogr.). — Letterato e uomo di Stato francese, che ebbe gran parte alla pubblica amministrazione sotto l'impero di Napoleone, e che si acquistò una bella fama tanto coi suoi scritti quanto con le moltiplici cariche che successivamente coperse. Nato a Montpellier nel 1767, entrò nella milizia l'anno 1783, ed abbracciò poii principii della rivoluzione; ma durante il regno del terrore, tenuto per moderato, ebbe a passare dieci mesi in prigione in coutinuo pericolo della vita. Restituito alla libertà dopo il 9 termidoro, incominciò una carriera amministrativa, cui poche possono essere paragonate sì per l'importanza delle cariche come per la varietà loro. Sarebbe difficile seguirlo in tutti gli uffici da lui occupati. Successivamente segretario generale del ministero della guerra, tribuno, intendente generale dei paesi conquistati e della così detta lista civile, consigliere di Stato, commissario del Governo per l'esecuzione dei trattati di Marengo, Presburgo, Vienna e Til-sitt, plenipotenziario a Berlino, intendente generale dell'esercito alla ritirata di Mosca, ministro segretario di Stato e pari di Francia, si può appena comprendere come le sue facoltà si moltiplicassero per riempiere, cosi degnamente come fece, tanti e si varii ufficii, massimamente quando si riflettet^iOOQLe
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