Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DAUMAS MELCHIORRE G. E. - DAUNOU P. CL. FRANCESCOche si danno diversi gradi di precisione; approssimative quando non si può precisare l'anno, o il mese, o il giorno, ecc.; incerte quando sono controverse. si che si possono oppor loro altre date non meno verisimili, o sono rinchiuse in un periodo di tempo determinato più o meno lungo, senza poterne fissare il momento ; ignote quando appartengono a fatti dei quali niuna cosa ci rivela il luogo nella successione dei tempi. La formola regnante Domino nostro Jesu Christo negli Atti dei martiri del secolo m, e dopo il vn sino al xu, è data incerta, altro non esprimendo se non che quel tal fatto avvenne nell'era nostra.
Le date di tempo esprimonsi in tutte lettere o in cifre. Le arabiche, il cui uso fu introdotto in Europa soltanto nella prima metà del secolo xm, si adoperarono da principio nei calcoli, poi s'introdussero nelle croniche, nei calendarii ed in qualche manoscritto, ma non si ammisero nei diplomi prima del secolo xvi.
Sino al secolo xiv segnaronsi le date in lettere romane majuscole ; nel xv, e singolarmente al principio, segnaronsi per abbreviazione con minuscole.
L'uso di contar gli anni da G. C. fu recato in Italia nel vi secolo da Dionigi il Piccolo, e passò in Francia nel seguente, ma non si stabilì se non nel secolo vm sotto Pipino e Carlomagno. I tre Concilii di Ratisbona (742), di Leptine (743) e di Soissons (744) portano la data dagli anni dell'Incarnazione. Dopo quel tempo pei fatti storici si adottò la data dagli anni di G. C.; ma il principio dell'anno andò soggetto a molte varietà. I Latini avevano varie maniere di cominciar l'anno: 1° col mese di marzo come gli antichi Romani sotto Romolo ; 2° nel mese di gennajo come noi, giusta la riforma fatta da Numa; 3° al 25 di dicembre, giorno della nascita del Salvatore ; 4° al 25 di marzo, giorno dell'Annunciazione; 5° dalla Pasqua, ritardando più o meno, secondo che questa cadeva in marzo o in aprile.
In Allemagna l'uso di cominciare l'anno al Natale era stabilito sin dal secolo x, ma con alcune eccezioni. A Colonia l'anno civile, stile di Corte, cominciava il dì di Pasqua ; l'ecclesiastico al Natale, partendo dal 1310; lo scolastico ai 25 di marzo sino al 1428. A Strasburgo conservasi un calendario dell'xi secolo, in cui l'anno comincia il di della Circoncisione ; ma un altro del secolo vm ne pone il principio nel di di Natale. Dal 1508 lo stile della Corte imperiale di Allemagna fu di aprir l'anno al 1° di gennajo ; in Ungheria al Natale o al 1° gennajo ; in Danimarca ora al Natale, ora alla Circoncisione ed ora al 12 d'agosto, festa di san Tibur-zio; a Milano, nei secoli xm, xiv e xv al Natale, e cosi a Roma colla maggior parte delle città italiane. A Firenze, sin dal sec. x, coininciavasi al 25 marzo, e dicevasi èra fiorentina, accettata da parecchie città e da più papi nelle loro bolle fino a Clemente XIII inclusivamente; ma fu abbandonata in tutta la Toscana nel 1750, essendosi allora ingiunto di cominciar l'anno al 1° gennajo. A Pisa, a Lucca, a Siena, a Lodi l'anno avanzava di dodici mesi interi quello dei Fiorentini, modo di datare accettato, sin dal secolo ix, da parecchi papi ed imperatori d'Occidente. A Venezia l'anno civile ordinariocominciava il 1° gennajo, e l'anno legale il 1° marzo; a Benevento, nel secolo xu, il 1° marzo. Nell'Aragona principiava il 25 marzo, e ciò durò sino al 1350, nel qual anno fu ordinato di principiarlo al Natale, omettendo le calende, le none e gl'idi nella data del giorno. Nella Castiglia, dove si seguiva lo stesso uso, un simile mutamento fu decretato dalle Corti nel 1383. In Portogallo il re Giovanni I diede un simigliante provvedimento nel 1420; e nel 1536 per tutta la Spagna si stabili l'uso di aprir l'anno col mese di gennajo. In Sicilia, dopo l'invasione dei Normanni, l'anno si cominciò al 25 marzo, e il 1° gennajo non divenne giorno iniziale se non nel secolo xvi. In Russia, sino al secolo xu cominciossi l'anno con la primavera; ma poi vi si accettò il calendario greco. In Inghilterra dal secolo vii sino al xm durò l'uso di cominciar l'anno al Natale. Dal xu secolo vi furono però computisti che presero per giorno iniziale il 25 marzo, stile che passò nel civile nel secolo xiv e che durò sino alla riforma del calendario. Gl'Inglesi ebbero cosi tre maniere d'anno, cioè: Vis tori co o politico, co-minciante al 1° gennajo; il legale che cominciò al Natale sino alla fine del secolo xm, poi al 25 marzo ; il liturgico che cominciava la la domenica dell'Avvento. Nei Paesi Bassi sino al 1575 parecchie Provincie, tra le quali la Gheldria e la Frisia, avevano adottato il di di Natale per primo giorno dell'anno. Ad Utrecht si fece lo stesso sino al 1333, e prima si partiva dall'Annunciazione. A Delft, a Dordrecht e nel Brabante l'anno incominciava il venerdì santo. In Olanda, in Fiandra e nell'Hainault sino dal 1532 gli Stati proposero il 1° gennajo, aprendovisi allora l'anno il di di Pasqua. In Savoja cominciava pure alla
Pasqua. In Francia si cominciò lungo tempo l'anno il 1° marzo, uso venuto dalla vecchia Allemagna, dove l'anno si apriva coli'assemblea generale della nazione, detta mallum publicum. Era il campus Martis, trasportato nel 755 al 1° maggio, e detto d'allora in poi campus maii. Sotto Carlo-magno l'anno cominciava al Natale, e si continuò così generalmente durante tutto il secolo ix. Verso l'anno 850 in alcune parti della Francia si cominciò a prendere la Pasqua per giorno iniziale ; più tardi gli uni presero il 25 dicembre, altri il 25 marzo, il maggior numero la vigilia o il giorno di Pasqua, dalla fine del secolo xi sino all'editto di Carlo IX del gennajo 1563 e registrato nel 1567. L'uso costante dei re di Francia e del Parlamento di Parigi fu di cominciare l'anno a Pasqua o piuttosto la vigilia dopo la benedizione del cero. Ma nelle Provincie occupate dagl'Inglesi, l'uso più comune era di cominciarlo al Natale, e quando datavasi da Pasqua o dal 25 marzo, aggiungevasi : secondo lo stile di Francia (moregallicano). L'editto di Carlo IX, che prescrisse di cominciar l'anno al 1° di gennajo. stabili per la prima volta in Francia l'uniformità delle date. Nella Lorena questa riforma fu soltanto ammessa nel 1580, e prima non vi fu che incertezza e varietà, gli uni prendendo il Natale, altri l'An-nunziazione ed altri la Pasqua. Nella Linguadoca, durante i secoli xi, xu e xm, l'anno cominciò generalmente a Pasqua, e il Parlamento di Tolosa seguiva ancora quest'uso nel 1333 ; ma in altre parti della Linguadoca l'anno cominciava il 25 di marzo.
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