Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DAUMAS MELCHIORRE G. E. - DAUNOU P. CL. FRANCESCOottiene in bei cristalli quando si pone l'etere ad evaporazione spontanea. Tali soluzioni posseggono sapore amaro e non hanno reazione nè acida, nè alcalina.
      Posta al calore, si fonde a 180°: dirigendovi una corrente d'aria, forma una tenue quantità di sublimato cristallino. Portando la temperatura più in alto, carbonizza svolgendo odore di caramele.
      Fatta bollire con acido solforico od acido cloridrico diluiti, si sdoppia facilmente in datiscina ed in glucoso. Non è decomposta similmente dall'emulsina e per via di fermentazione. Si scioglie nell'acido nitrico diluito ingenerando acido picrico ed acido ossalico; fa ugualmente coll'acido nitrico concentrato.
      Sembra che possegga le qualità di un acido debole poiché si discioglie negli alcali e nell'acqua di barita o di calce colorandoli di giallo intenso ; gli acidi aggiuntivi ne la precipitano, facendo sparire il coloramento. In soluzione acquosa forma un precipitato giallo chiaro coll'acetato di piombo, sia neutro od acido ; lo produce giallo anche col percloruro di stagno, verdiccio coi sali di rame, bruno coi sali ferrici. Fornisce datiscetina quando è bollita con liscivia di potassa caustica : a freddo vi si scioglie inalterata. Fatta cadere sulla potassa in fusione, ingenera pure datiscetina, ma questa rimane decomposta.
      In soluzione acquosa, fatta bollire per più ore, si sdoppia come si disse che fa cogli acidi diluiti.
      DATIVO (gramm.). — Terzo dei casi nelle declinazioni dei nomi delle lingue greca e latina, ed è quello che indica la persona o la cosa cui si dà, si attribuisce, si destina o si riferisce un oggetto, motivo per cui è chiamato dativo dal verbo dare, come l'ablativo prende la sua denominazione dal verbo auf erre, togliere. Quindi si dice : Commodore alieni, dare ad imprestito ad alcuno ; lex non modo inutilis sed perniciosa reipublicae, legge non solamente inutile ma dannosissima alla repubblica ; tibi soli amas, tu ami per te solo, cioè per tuo solo bene.
      I Latini si servirono spesso del dativo invece dell'ablativo con la preposizione a, di che trovansi esempi nei migliori autori.
      Pene mihi puero cognite pene puer.
      Non mihi quam fratri frater amate minus.
      Ovid.
      Siccome nella maggior parte delle lingue moderne la terminazione dei nomi non varia se non nel numero, per la qual cosa, propriamente parlando, esse non hanno nè declinazioni nè casi, cosi i varii aspetti sotto cui un nome è considerato vengono per lo più indicati con ajuto di preposizioni, o dalla stessa posizione del nome nella frase. In italiano pertanto non si vorrebbe ammettere la denominazione di dativo, sebbene per relazione alla grammatica latina si soglia così chiamare quella costruzione di un nome governato da un verbo espresso o sottinteso che richiede l'uso della preposizione a.
      DATO (matem.). — Con questa parola indicano i matematici qualunque quantità o grandezza che si considera o è conosciuta, dicendo, per es., numero dato, linea data, ecc.
      In un problema si chiamano dati le quantità conosciute, per mezzo delle quali si cercano le quantità incognite.
      In geometria, allorché si conosce la posizione di una figura, dicesi ch'è data di posizione : così se un circolo è realmente descritto sopra un piano, il suo centro è dato di posizione, la circonferenza è data di grandezza, e il circolo è dato di posizione e di grandezza.
      DATOLITE (mi*.). -— È un silico-borato di calce, che, secondo l'analisi di Klaproth, si compone di 36,5 di silice ; 35,5 di calce ; 24 di acido borico ; e 4 di acqua, con alcune tracce di ferro e di manganese. La datolite è bianca, o di color grigio verdastro ; trovasi in piccoli cristalli, ed in concrezioni distinte a grossi ed a piccoli grani. La sua forma primitiva è un prisma retto a base di rombo, i cui angoli sono di 109° 28' e 70° 32. Il suo peso specifico è di 2,90. Le principali forme secondarie sono il prisma obliquo compresso a quattro facce, ed il prisma rettangolare a quattro facce terminato in punta sulle estremità da quattro piani che posano sui piani laterali. D cli-vamento è imperfetto, parallelo ai piani del prisma; la frattura è ineguale, a grani fini, o imperfettamente concoidea. Questo minerale è translucido, a lucentezza vetrosa; scalfisce la calce fluata, ed è scalfitto dalfeldispato: esposto alla fiamma di una candela diventa opaco e friabile ; si gonfia al cannello in una massa di un bianco latteo, quindi si fonde in un bottone di color di rosa pallido. La datolite che s'incontra nella miniera di Nodebroe presso Arendal nella Norvegia è accompagnata dallo Bpato calcare granuloso lamellare a grandi lamine, e rassomiglia alla frenite, dalla quale si distingue per la sua lucentezza vetrosa e per la sua minore durezza, e perchè diventa elettrica per l'azione del calore. La datolite presenta essenzialmente la stessa composizione del botriolite o datolite botrioidea, che è pure una calce borata siliciosa (V. Botriolite).
      Dalle analisi recenti di Rammelsberg risulterebbe che la datolite e la botriolite sono composte come segue :
      Datolite Datolite Botriolite di Arendal. di Andreasberg. di Arendal.
      Acido silicico . . 37,320 38,477 36,900
      Acido borico . . 21,377 20,315 18,342
      Calce....... 35,308 35,640 34,270
      Acqua...... 5,705 5,568 10,224
      Nella datolite le quantità dell'ossigeno sono tra di loro come i numeri 4, 3,2,1, e nella botriolite come 4, 3, 2, 2; dal che si può conchiudere che quest'ultimo minerale differisce dal primo per contenere un atomo di più di acqua.
      DATTERO o DATTILO (bot.). — Si dà volgarmente questo nome ad un frutto ed all'albero stesso che lo produce, e che chiamasi dai botanici phoenix dactylifera.
      Il genere phoenix appartiene all'interessante famiglia delle palme, e nel sistema sessuale viene riferito da Gmelin alla triandria monoginia, da Will-denow alladiecia triandria, da Sprengel all'esandria triginia. I caratteri di questo genere sono: fiori dioici; perigonio esterno tri-partito, interno a tre petali ; stami tre, ovvero sei disposti in due ordini ; stilo breve con tre stimmi uncinati; drupa ovata monosperma; embrione dorsale.
      Questo genere comprende quattro specie native
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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