Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

Pagina (152/532)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      150
      DAUMAS MELCHIORRE G. E. - DAUNOU P. CL. FRANCESCOdi divinazione che si praticava col mezzo d'un anello, tenendolo sospeso per un tenue filo sopra una tavola rotonda, sull'orlo della quale stavano scritte le lettere dell'alfabeto. Si dava una spinta a quest'anello, e poi si lasciava ch'esso venisse a fermarsi su qualcuna delle lettere, ripetendo la prova in guisa che dalla riunione delle diverse lettere ne risultasse una risposta qualunque. L'anello doveva essere consacrato con ispeciali riti. Colui che interrogava la sorte doveva pure adempiere certe cerimonie, esser vestito di tela dalla testa al piede, pronunziare alcune formolo di preghiera agli Dei, tenere un ramo di verbena in mano, ed è ben facile immaginare che le interpretazioni delle risposte saranno state quali metteano più conto al divinatore.
      DATTILIOTECA (archeol. e B. A.). — Questa voce, la quale non è guari usata che dagli antiquarii, viene dal greco SaxxvAioc, anello, e Sm, in latino theca, ripostiglio, e significa collezione di anelli o di pietre incise.
      L'uso degli anelli, comunissimo fra i Greci, sia come ornamenti, sia come sigilli, somministrò anche nei tempi antichi alle persone doviziose l'idea di fare collezione di questi oggetti; e la voce dactyliotheca trovasi in Plinio, il quale la dice straniera. Gorleo pubblicò a Leida, nel 1551, una Dactyliotheca, la quale fu ristampata nel 1707 con commenti del Gro-novio. Per estensione di significato fu detta datti-lioteca una collezione d'impronte di pietre incise, e Lippert ne diede sotto questo nome una scelta di quattro mila, metodicamente classificate, di cui è impresso il catalogo. Tassie formò pure a Londra una collezione di quindicimila impronte, di cui Easpe ha pubblicato il catalogo inglese e francese.
      La prima collezione di pietre incise a Roma si fa risalire fino a Scauro, genero di Siila. Pompeo consacrò nel Campidoglio le pietre preziose tolte a Mitridate: avvenimento la cui memoria ha fatto lungo tempo chiamare vaso di Mitridate una bella coppa di un solo pezzo di sardonica, conservata nel gabinetto di medaglie della Biblioteca nazionale di Parigi. Cesare consacrò anch'egli parecchie dattilio-teche nel tempio di Venere Genitrice, e Marcello ne pose una nel tempio di Apollo Palatino. Questi tesori servivano ad ornare le statue degli Dei, alle quali ponevansi anelli che si cambiavano secondo le diverse feste.
      Fra i moderni Lorenzo de' Medici fu il primo a fare una collezione di pietre incise, che i suoi successori hanno considerevolmente accresciuta e che fu pubblicata dal Gori nel Museeum Florentinum, e poscia in Francia nella bell'opera intitolata Ga-lerie de Florence. Petrarca fu esso pure uno dei primi collettori di pietre incise e di medaglie.
      Le collezioni dei gabinetti di Parigi, di Vienna e di Berlino sono celebri a buon diritto. Quella di Pietroburgo si è arricchita al tempo della rivoluzione francese della bella collezione del duca d'Orléans, pubblicata nel 1780 in 2 volumi in-folio da Lachaux e Leblond. V'hanno pure collezioni ragguardevolissime a Roma, e fra le altre quelle del Vaticano, di Strozzi e di Ludovisi Buoucompagni, principe di Piombino. Molte ve n'hanno eziandio in Inghilterra.
      Queste collezioni possono essere considerate sottoparecchi aspetti interessanti. 11 loro studio è utile alle persone inclinate alla letteratura ed alle arti, e serve alla comparazione e alla intelligenza dei monumenti. Le pietre incise, per la loro piccolezza e per la solidità della materia, sfuggono facilmente agli effetti del tempo, che distrugge le più belle opere dell'arte ; esse presentano agli artisti modelli di composizioni, imitazioni di statue o di bassi rilievi antichi, di cui sole ci conservano la memoria. Non solamente soggetti mitologici e storici, ritratti di personaggi illustri sono effigiati e conservati sulle pietre incise; ma vi si può seguire il progressivo andamento dell'arte, dalla sua infanzia sino alla sua perfezione. I nomi degl'incisori segnati sulle pietre ne accrescono ancora il pregio, benché non siano mancati impostori che specularono sulla credulità altrui, aggiungendo talvolta nomi di celebri artisti su pietre mediocri antiche ed anche su moderne. La collezione del principe Poniatowski sarebbe la più curiosa del mondo, se tutte le sue pietre pretese antiche non fosseio state fabbricate in Italia, e se i nomi di antichi artisti che vi si leggono non vi fossero stati scritti da una mano fraudolenta. Le dattilioteche si compongono di pietre detti intagli e cammei. Gl'intagli (parola derivata dal verbo latino intalio, che si trova usato da Var-rone) sono le pietre lavorate d'incavo ; il cammeo è lavorato in rilievo (V. Cammeo e Iutaglio).
      Le pietre incise hanno non solamente servito agli antichi di anelli e di sigilli, ma erano inoltre un soggetto di lusso e di adornamento per gli abiti loro. Le donne romane se ne valevano per le acconciature del capo, ne ornavano i braccialetti, le cinture. le fibbie,e ne smaltavano il lembo delle vesti; uso al quale i cammei erano senza dubbio preferiti. Una pietra intagliata costava talvolta somme enormi, e Plinio riferisce che il senatore Nonio preferi l'esilio alla privazione d'un bell'anello.
      La parte della storia delle pietre incise che ris-guarda l'arte e i suoi processi meccanici sarà trattata sotto la parola Glittica.
      La classificazione di una dattilioteca dev'essere metodica. Perchè una collezione offra maggiore interesse, e possa venire facilmente studiata, debbonsi anzitutto separare, per quanto è possibile, le pietre antiche dalle moderne, e dividerle come segue per soggetti: 1° Mitologia. I dodici Dei maggiori nell'ordine assegnato dalla loro importanza; quelli del cielo, delle acque, della terra e dell'inferno. Dopo ciascuna" divinità dovranno collocarsi i suoi diversi attributi e i soggetti relativi alla sua storia particolare o al suo culto. 2° Storia eroica. I miti o favole, secondo la loro antichità e secondo i popoli di cui sono le più antiche tradizioni; favole elleniche, arcadiche, argive, corintie, tebane , ecc. V'hanno pure altre grandi divisioni, quali sono l'Eracleide o storia di Ercole, la Teseide, la Tebaide, i Tinda-ridi, ecc. L'Iliade forma un circolo importante, cui si riferiscono tutti i soggetti omerici. Dopo di essa viene l'Eneide. 3° Storia romana. Questa termina la collezione dei soggetti antichi. Essa viene classificata cronologicamente, e si ferma quasi per mancanza di monumenti, perocché la decadenza dell'arto poco dopo il regno di Costantino lascia un vuoto fra quest'epoca e quella della rinascenza al xv secolo.
     


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

Pagina (152/532)






SaxxvAioc Greci Plinio Leida Dactyliotheca Gro-novio Lippert Londra Easpe Roma Scauro Siila Campidoglio Mitridate Mitridate Biblioteca Parigi Venere Genitrice Marcello Apollo Palatino Lorenzo Medici Gori Museeum Florentinum Francia Ga-lerie Florence Parigi Vienna Berlino Pietroburgo Orléans Lachaux Leblond Roma Vaticano Strozzi Ludovisi Buoucompagni Piombino Inghilterra Poniatowski Italia Var-rone Iutaglio Plinio Nonio Glittica Mitologia Storia Eracleide Ercole Teseide Tebaide Tinda-ridi Iliade Eneide Storia Costantino Colui Pompeo Cesare Petrarca