Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

Pagina (153/532)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      DATTILO - DATTILOGRAFO
      151
      in cui la glittica ricomincia ad essere coltivata con tutte le arti del disegno. L'arte dell'incidere in pietre fine non aveva subito alcuna interruzione quanto alla parte meccanica ; ma era decaduta come tutte le altre arti, quando gli artisti che abbandonarono la Grecia per sottrarsi alla tirannia dei Turchi vennero a cercare in Italia un asilo e furono accolti da Lorenzo de' Medici. La classificazione delle pietre preziose può andar soggetta a qualche modificazione, perocché si possono fare collezioni speciali, ordinare le pietre relativamente alla storia dell'arte, riunire quelle che portano nomi d'artisti, formare serie iconografiche, ecc. ; tuttavia i grandi gabinetti hanno tutti adottata quella che abbiamo testé riferita.
      Le pietre più pregevoli che adornano le diverse dattilioteche di Europa sono pubblicate in molte opere ; ma ve ne hanno alcune che dominano su tutte le altre, e che si vogliono più specialmente far conoscere. Fra gl'intagli, il Perseo, il Mercurio e il Mecenate di Dioscoride, il Toro d'Ilio, l'Achille citaredo di Parafilo, la Medusa di Solone, l'Ercole di Cneo, la Giulia d'Evodo tengono il primo luogo. Una pietra egualmente celebre, ma che non si considera più ai di nostri come antica, è il sigillo di Michelangelo.
      Fra i cammei, uno dei più grandi e magnifici che si conoscano è l'agata onice detta lungamente in Francia agata della santa cappella, perchè quivi era stata collocata da Carlo V. Essa rappresenta l'apoteosi di Augusto e la famiglia di Tiberio, ed è conservata nel gabinetto delle medaglie della Biblioteca nazionale a Parigi. Un altro superbo cammeo sullo stesso soggetto si trova nella collezione di Viennar ed è tenuto fra i più pregiati. Napoli possiede una gemma incomparabile in forma di' coppa, in sardonica istoriata, riconosciuta universalmente come un capolavoro di glittica, che conservasi con la ricca collezione di cammei ed intagli nel Museo Borbonico.
      Per le pietre incise in genere veggasi l'Iconografia di Visconti.
      Quasi tutte le pietre incise che compongono ai di nostri le collezioni furono trovate sulle coste d'Italia, nelle case di campagna degli antichi, dove sappiamo ch'essi mantenevano liberti unicamente occupati nella glittica. Se ne trovarono pur molte nelle chiese, sugli abiti sacerdotali, sulle vesti degli imperatori d'Oriente, intorno ai vasi del secolo xvi e su coperte di manoscritti. I crociati ne portarono moltissime dall'Oriente, siccome pure i Greci da Costantinopoli.
      L'arte d'incidere su pietre, ai dì nostri poco coltivata, si è conservata in Italia per una specie di tradizione dopo l'epoca della rinascenza. Per conoscere la storia degl'incisori moderni, leggansi le opere di Vasari, di Mariette e di Giulianeìli.
      1 Tedeschi ottennero, dopo gl'Italiani, il primo posto nell'incisione delle pietre fine ; il più celebre fra loro fu Giovanni Pickler, nato nel Tirolo. ma ammaestrato in Italia. Parecchie delle sue pietre sono belle quanto le antiche ed hanno un gran valore. Egli segnava il suo nome in caratteri greci (flIKAKP), cosa che appena può indurre alcuno in errore. Anche l'iucisore Sirletti imitava per eccel-
      lenza i caratteri greci coi quali inscriveva iì suo nome sulle sue opere. Ottimo incisore fu pure Lorenzo Natter, autore di un'opera stimata che porta per titolo De la méthode antique de graver en pierres fines. In Inghilterra fiorirono Brown e Marchant ; in Francia Coldoré e Gay ; Rega e Santarelli sono tra gli ultimi che si fecero un nome in Italia.
      Coloro che si occupano dello studio delle pietre incise debbono aggiungervi quello della conoscenza delle materie, cosa che appartiene alla mineralogia ed è utile per la classificazione e per distinguere le pietre antiche dalle moderne, non avendo mai gli antichi lavorato se non su materie orientali, le cui miniere sono ai dì nostri perdute. Le materie più adoperate sono le corniole, i sardoniclii, le agate, le amatiste, i berilli; e pe'cammei le agate onici.
      I grandi artisti si servivano raramente dei diaspri e delle materie comuni.
      Millin è autore di una Introduction à Vétude des pierresgravées (Parigi 1797), in cui si trovano molti particolari che qui non possono essere accennati, e Mariette ha pure pubblicato un eccellente trattato su questa materia, arricchito in fine di una biblioteca dattiliografica.
      DATTILO (poet.). — Piede trisillabo nella poesia greca e nella latina, composto di una sillaba lunga seguita da due brevi, come carmina. Il suo nome deriva da Sax-ruXo?, dito, per essere, siccome alcuni pretendono, diviso in tre parti, alla guisa del dito che ha una falange lunga e due corte. Questo piede entra specialmente nella composizione degli esametri, dei pentametri, del verso faleuco, dell'ai -caico, ecc. ; e l'esametro prende più particolarmente il nome di dattilico allorché i cinque suoi primi piedi sono altrettanti dattili, come:
      Quadrupli dante pu/trem soni/tu quatti / ungula / camptim.
      II dattilo dicesi inventato da Dionisio o Bacco, il quale a Delfo dava responsi in questo metro prima di Apollo. I Greci lo chiamavano toXitixó;. Il dattilo e lo spondeo sono i principali tra i piedi metrici, siccome usati nel verso eroico. Essi sono eguali in tempo ma non in moto. Lo spondeo ha un passo eguale e piano, mentre il dattilo può rassomigliarsi al rapido e saltellante movimento del galoppo. Nella nostra lingua (e nella maggior parte delle moderne) si può considerare come dattilo il piede composto di una sillaba accentata seguita da due senza accento, come docile, leggere, perfido.
      DATTILO (mrtrol.). — Misura lineare dei Greci, ch'era la sesta parte del piede, equivalente a 0m,02.
      DATTILO (archeol.). — Danza greca di atleti. — Dattili chiamaronsi pure certi sacerdoti del monte Ida (V. Dattili).
      DATTILOGRAFO (Parigi nel 1818, che ha la forma di un cembalo, ed è destinato a trasmettere per mezzo dei tasti i segni della parola. Componesi di venticinque tasti rappresentanti venticinque lettere dell' alfabeto. Ogni lettera, mediante un leggero movimento dato al tasto corrispondente, viene espressa da un piccolo cilindro di legno che s'alza al dissopra del livello della tavola e si rende sensibile sotto la mano della persona cui si parla. A ben distinguere
     
      GooQle '


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

Pagina (153/532)






Grecia Turchi Italia Lorenzo Medici Europa Perseo Mercurio Mecenate Dioscoride Toro Ilio Achille Parafilo Medusa Solone Ercole Cneo Giulia Evodo Michelangelo Francia Carlo V Augusto Tiberio Biblioteca Parigi Viennar Museo Borbonico Iconografia Visconti Italia Oriente Oriente Greci Costantinopoli Italia Vasari Mariette Giulianeìli Italiani Giovanni Pickler Tirolo Italia Sirletti Lorenzo Natter Inghilterra Brown Marchant Francia Coldoré Gay Rega Santarelli Italia Introduction Vétude Parigi Mariette Sax-ruXo Dionisio Bacco Delfo Apollo Greci Xitixó Greci Ida Parigi Qle Fra Napoli Ottimo Dattili Dattili