Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DAYIDOWICH (BARONE DI) PAOLO — DAVILA ENRICO CATERINOcresta, alta da dieci a dodici centimetri ; coda somigliante a quella del quagga, pelosa sino alla radice, piuttosto lunga ; orecchie fine di media lunghezza. Il pelo fine, aderente, color giallo lionato, bianco nelle parti sottane. Dalle narici distendonsi quattordici sottili strisce nere, delle quali sette volgoli si in su, e si riuniscono ad un numero eguale risalenti dalla parte opposta; le altre corrono obliqua-mente attraverso le guance e si connettono a quello della mandibola inferiore: una sola circonda l'occhio. Lungo il mezzo del dorso corre una fascia nera listata di bianco ; sul collo se ne contano dieci.
      Dauw o cavallo di Burthell.
      irovasi la lista compiuta dei lavori numerosissimi di Daussy.
      DAUW o CAVALLO DI BURCHELL {zool). — Il cavallo tigrino di Burchell, detto dai naturalisti dauw (kyppotigris Burchellii), che diamo nella stampa annessa, devesi considerare come medio fra il quagga e la zebra (V. Cavallo). Somiglia più a questa che a quello, e perciò fu lungamente con essa confuso. È alquanto minore del quagga, di oltre metri 2,40 di lunghezza, alto dal garrese di circa metri 1,20 alla croce, ha tondeggiante il corpo, con nuca molto arcuata, piedi robusti e criniera diritta, a foggia diFig. 2028. -
      larghe, nere, divise, in mezzo alle quali sono delle piccole listine brune. L'ultima fascia si fonde verso il basso sovra le restanti parti del corpo: le gambe però sono uniformemente bianche, senza le striscie annulari che contraddistinguono la zebra, e senza lo schietto candore che è proprio delle gambe del quagga.
      DAVANTI (B. A.). — li davanti di un quadro è quella parte di esso che figura più vicina a chi lo rimira. Le figure espresse nel davanti sono tratteggiate più grandicelle delle altre, sono condotte con maggiore finitezza, con lumi e con ombre più pronunziate, acciocché per mezzo della prospettiva caccino indietro, come dicono gli artisti, le altreche stanno nei piani più distanti. Arte somma si richiede perchè facciano un buon effetto; e noi faranno se l'artista non saprà graduare accortamente tutti i toni della composizione in guisa che l'occhio si vada subito a posare sulla parte più importante del quadro. E perciò sovente presso ai sonimi si veggono sacrificati gli accessorii, o indeboliti o indicati appena gli oggetti secondarii, affinchè l'oggetto principale trionfi. Per questo motivo pure nei quadri storici il protagonista occupa quasi sempre il davanti ; e quando è posto nel mezzo del quadro, le figure che restano a noi più vicine sono disposte in maniera da guidare colà subito la nostra attenzione, onde informarci in un tratto del con.
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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