Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DAVID GIACOMO LUIGI
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a Parigi ; Goethe a Dresda e Weimar ; lady Sidney Morgan in Irlanda; Francesco 1 e Luigi XVI all'Havre; Geremia Bentham in Inghilterra; dottor Hahnemann a Parigi ; Adamo Mickiewicz ivi ; Fe-nimore Cooper a Nuova-York ; Raoul Rochette, Box, Boulay de la Meurthe a Parigi; Lani menai s ivi; Arago ivi ; Humboldt a Berlino ; Rauch, scultore, ivi ; l'abate Hauréau ad Angers ; De Tracy a Parigi ; Augusto Lethière ivi ; De Briqueville a Cher-bourg ; Adamo Billaud a Nevers ; Jean Rouvet a Clamecy; Enrico 11 a Boulogne-sur-mer ; Volney, Paganini, Bereelius, ecc. Questa lunga serie di busti-ritratti degl'illustri contemporanei procacciò a David il soprannome di Plutarco della scultura.
4* Statue. — Corneille a Rouen ; Cuvier a Mont-béliard ed al Giardino delle Piante; Ambrogio Parò a Lavai ; Paolo Riquet a Béziers ; Gutenberg a Strasborgo; Armand Carrel a Saint-Mandé; Bichat a Bourg; il re Renato a Aix e Angers; cardinale Cheverus a Mayenne; Jran Bart a Dunker-que ; Jefferson a Nuova-Yoik; Larrey al Val-de-Gràce ; De Belmas, arcivescovo, a Cambray; Racine alla Ferté-Milon ; Casimir Delavigne e Bernardino di Saint-Pierre all'Havre; l'abate Montgazon ad Angers ; Philopoemen alle Tuileries ; Talma al teatro francese; Dombasle a Nancy.
5° Tombe e monumenti. — Generale Foia: al Pòre-La-Chaise ; Guvion SaintrCyrWv; maresciallo Suchet ivi ; Boeme,pubblicista tedesco, ivi ; generale Gobert ivi; il monumento alla memoria di Fénélon nella città di Cambray, ed il mausoleo di Marco Botzaris a Missolonghi, monumento di semplicità commovente, di cui l'autore fece omaggio alla Grecia risorta.
Tutte le opere di David sono vere e viventi, e quantunque non tutti i suoi disegni si possano encomiare, quantunque non poche delle idee ch'egli ha tentato incarnare non possano reggere ad una sana critica, è forza però confessare ch'egli non ha mai offeso il gusto, come avviene sì spesso ai dì nostri. Egli aspirò ad un'arte che avesse un'espressione determinata, che fosse una copia fedele dei tempi nostri e che non potesse essere scambiata con la scultura di verun secolo, il naturalismo. Il perchè ei fu lo scultor prediletto de' tempi suoi, e questa predilezione fa spesso dimenticare i suoi difetti, consistenti principalmente in ciò, ch'egli ha mancato contro le leggi dell'arte osservate in tutti i tempi, ed ha intrapreso con la pittura una gara che la scultura non deve mai nemmeno tentare. Nel 1838 incominciossi a pubblicare in Parigi una Col-lection de Portraits de conteniporains d'après les médaillons de Pierre Jean David d'Angers, sta-tuaire, membre de Vlnstitut, publiée, sous la direction de P. J. David, P. Deluroche et H.Dupont, par la Soctdié du Trésor de Numismatique et de Glyptique. Procédés de M. Achille Collas. J. M. Le-roux ha inciso nel medesimo anno il frontispizio del Panteon per David. Saint-Amour ne scrisse la vita.
DAVID Giacomo Luigi (biogr.). — È il più grande dei pittori della moderna scuola francese, e se ne può dire il fondatore, avendola richiamata ad un tempo allo studio del bello antico e a quello della natura. Nato a Parigi nel 1748, e fattivi i pi-imi Btudii di disegno, pei quali aveva una manifestainclinazione, passò a Roma nel 1774, dove stette parecchi anni ed acquistò in breve non piccola rinomanza come pittore di storia. La sua riputazione, stabilita dal Belisario e dalla Morte di Ettore, fu portata al colmo dal quadro degli Orazii, che a Roma (dove lo terminò tornandovi nel 1784) destò un vero entusiasmo. Questo dipinto fece dare a David il titolo di rigeneratore dell'arte, e quando fu visto in Francia, vi fu accolto con non minore ammirazione, anzi Luigi XVI ne chiese all'autore un riscontro, proponendogli egli stesso il soggetto di Bruto che condanna i figli a morte, il quale fu terminato l'anno 1789. Intanto fra gli Orazii e il Bruto egli aveva dipintola Morte di Socrate nel 1787 e Paride ed Elena nell'anno seguente.
Incominciava allora la rivoluzione, e nel 1790 l'Assemblea Costituente incaricava David di rappresentare il famoso giuramento del Pallamaglio (&er-ment dujeu de paume), destinato ad ornare la sala delle sedute legislative. Nel 1792 l'artista era nominato deputato della città di Parigi alla Convenzione, e il pittore di Bruto, divenuto giudice di Luigi XVI, fu abbastanza repubblicano per condannare quell'infelice re sotto il nome di tiranno. Proclamata la repubblica, egli fu il direttore principale delle grandi solennità nazionali, che procurava di rendere somiglianti alle feste della Grecia, e fu in quel tempo che dipinse i quadri rappresentanti la morte di Le PelleUer e di Marat, i quali esposti alla vista della delirante moltitudine, l'accesero viepiù per la libertà.
Ammiratore ed amico di Robespierre, dopo la costui caduta e la reazione del 9 termidoro, egli era per ben due volte gettato in prigione, dove passava parecchi mesi in pericolo della vita; ma salvato dalla sua fama, e reso finalmente alla libertà col-l'amnistia di ottobre 1795, rientrava nella vita privata e nel suo studio, dal quale non avrebbe mai dovuto uscire. La prima opera cui pose allora la mano fu il Ratto delle Sabine, che è generalmente considerato come il suo capolavoro, e la cui esposizione dicesi gli fruttasse più di centomila franchi ; e quando stava per fargli un riscontro col Leonida alle Termopile, ne fu distolto da Bonaparte, che attrasse lui, come tanti altri, nel vortice della sua attività e della sua ambizione. Allorché dopo la pace di Campo Formio si trattò di fare il ritratto del giovine generale, David gli diceva : « Vi dipingerò colla spada in mano sul campo di battaglia »; e Bonaparte rispondevagli : « Le battaglie non si guadagnano più con la spada; rappresentatemi tranquillo sopra un destriero focoso ». Quest'idea fu poi mandata ad effetto dopo la battaglia di Ma-rengo, e ad essa è dovuto il noto quadro in cui l'eroe è a cavallo nell'atto di salire il Gran San Bernardo ; quadro che per le avvenute vicende si trova ora nella galleria di Berlino. Napoleone, fattosi imperatore, nominava David suo primo pittore, e gli commetteva quattro grandi composizioni che dovevano ornare le sale del trono alle Tuileries, due sole delle quali furono eseguite, Y Incoronazione, in cui impiegò tre anni di lavoro assiduo, e la Distribuzione delle aquile. Intanto egli poteva riprendere il soggetto di Leonida e portarlo a compimento prima della catastrofe del 1814.
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Goethe Dresda Weimar Sidney Morgan Irlanda Francesco Luigi XVI Havre Geremia Bentham Inghilterra Hahnemann Parigi Adamo Mickiewicz Fe-nimore Cooper Nuova-York Raoul Rochette Box Boulay Meurthe Parigi Lani Arago Humboldt Berlino Rauch Hauréau Angers De Tracy Parigi Augusto Lethière De Briqueville Cher-bourg Adamo Billaud Nevers Jean Rouvet Clamecy Enrico Boulogne-sur-mer Volney Paganini Bereelius David Plutarco Statue Rouen Cuvier Mont-béliard Giardino Piante Ambrogio Parò Lavai Paolo Riquet Béziers Gutenberg Strasborgo Armand Carrel Saint-Mandé Bichat Bourg Renato Aix Angers Cheverus Mayenne Jran Bart Dunker-que Jefferson Nuova-Yoik Larrey Val-de-Gràce De Belmas Cambray Racine Ferté-Milon Casimir Delavigne Bernardino Saint-Pierre Havre Montgazon Angers Philopoemen Tuileries Talma Dombasle Nancy Tombe Foia Pòre-La-Chaise Guvion SaintrCyrWv Suchet Boeme Gobert Fénélon Cambray Marco Botzaris Missolonghi Grecia David Parigi Col-lection Portraits Pierre Jean David Angers Vlnstitut David Deluroche Dupont Soctdié Trésor Numismatique Glyptique Achille Collas Le-roux Panteon David DAVID Giacomo Luigi Parigi Btudii Roma Belisario Morte Ettore Orazii Roma David Francia Luigi XVI Bruto Orazii Bruto Morte Socrate Paride Elena Assemblea Costituente David Pallamaglio Parigi Convenzione Bruto Luigi XVI Grecia Le PelleUer Marat Robespierre Ratto Sabine Leonida Termopile Bonaparte Campo Formio David Bonaparte Ma-rengo Gran San Bernardo Berlino David Tuileries Y Incoronazione Distribuzione Leonida York Corneille Pierre Napoleone
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