Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
D'AVILER AGOSTINO CARLO — DAVIS GARRET
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Bistorta delle guerre civili di Francia di Een-rico Caterino Lavila, nella quale si contengono le operationi di quattro re, Francesco II, Carlo IX, Èenrico 111 et Henrico IV, cognominato il Grande (Venezia, presso Tommaso Baglioni, 1630, in-4°). È opera, per confessione degli stessi Francesi, mirabile per l'ordine e la connessione degli avvenimenti,
per le riflessioni sull'origine e le conseguenze delle rivoluzioni, per l'esattezza delle descrizioni e la veracità dei racconti, per la perfetta conoscenza che l'autore, quantunque assai giovane quando concepì il primo disegno dell'opera, aveva acquistata del carattere francese, e per uno stile facile e chiaro che ne rende ad un tempo assai dilettevole la lettura. Il solo difetto che gli si possa con ragione apporre è la parzialità di cui dà prova per Caterina de' Medici, donna che è lungi dal meritare un posto onorevole nella storia. Egli si compiace nel parlare della destrezza e della prudenza di lei, quando avrebbe dovuto mostrarne la profonda dissimulazione, la perfidia e la crudeltà. Ben è vero che sul finire del nono libro la coscienza lo spinge ad aggiungere al ritratto di quella regina, ch'essa era accusata di mala fede e di non curanza per lo spargimento di sangue umano più che non convenisse a donna, come pure di riguardare come legittimi tutti i mezzi che la potevano condurre al suo fine ; ma ad ogni modo era dovere di storico fedele di dipingerla nel corso dell'opera sotto quei colori che le perfide ed atroci sue azioni si meritavano.
Le prime edizioni di questa storia furono assai scorrette, fino a quella, che può dirsi bellissima, uscita dalla stamperia reale di Parigi nel 1644, in-folio.
L'opera fu tradotta in francese da J. Baudoin (1642) e da Mallet e Grosley (1757), in casigliano da Basilio Varen de Soto ( 1651 ), in inglese da W. Ay-lesbury (1647) e C. Cotterell (1666), ed in latino da Pier Francesco Cornazzano (Roma 1745). La mi-
gliore edizione del testo è quella di Venezia del 1733, in 2 voi. in-folio.
D'AVILER Agostino Carlo (biogr.). — Architetto, nato a Parigi nel 1653, morto a Mompellieri nel 1700, imbarcatosi in giovine età a Marsiglia per ire a studiare a Roma, fu preso dai pirati, e condotto a Tunisi, fece il diseguo d'una magnifica moschea, il che lo fece riporre in libertà. Due anni dopo egli era a Roma e studiava i capi d'opera dell'antichità. Egli esegui la bella porta del Peron in forma d'arco di trionfo inalzato a Mompellieri in onore di Luigi XIV, ed il palazzo dell'arcivescovado. Gli Stati di Linguadoca crearono, nel 1693, per D'Aviler il titolo d'architetto della provincia. Abbiamo di lui un Cours d'Architecture, in 2 voi., cui Marie tte corredò di disegni e di utili osservazioni; un Dictionnaire de tous les termes de V architecture civile et hydraulique ; un Commentane sur Vignolay e una traduzione dall'italiano del sesto libro dell 'Architettura di Scamozzi.
DAVIS Garret (biogr.). — Rinomato uomo politico americano, nacque il 10 settembre 1801 nella città di Parigi nel Kentucky, dove mori il 22 settembre 1872. Datosi allo studio della giurisprudenza e venuto in fama di valente giureconsulto, entrò anch'egli, siccome membro del partito whig, nel campo della politica, e nel 1833 fu mandato al Parlamento dagli elettori del Kentucky, e meritò sì bene della fiducia in lui riposta, che essa non gli venne meno per due volte di seguito. Quando nel 1839 si dovette rivedere da una Commissione la Costituzione del Kentucky, fu uno dei membri più importanti di essa; nello stesso anno fu inviato al Congresso dalla città di Washington e ne fu operoso membro fino al 1847. Ritornato in patria, attese con grande attività alla economia rurale, e andò tosto in essa si avanti, da essere tenuto siccome un'autorità in cotesta bisogna. Nel 1861 rappresentò il Kentucky al Senato degli Stati Uniti; fu avversario accanito della secessione e membro di varie importanti deputazioni. Pochi anni dipoi fu per la seconda volta eletto al Senato, ma non potè, causa la mal ferma salute, rendervi i servigi che aveva per lo innanzi prestati. Fu uomo di temperamento eccitabilissimo, d'un fine senso e d'una grande forza di volontà ; fin dai primi anni della sua gioventù fu dei più caldi seguaci di Enrico Clay, e si mantenne fino alla morte amico di questo grand'uomo di Stato; dalla piccolezza della sua statura e dalle forme delicate del suo corpo nessuno avrebbe presentito che in lui fosse così grande forza di volontà e tenacità di propositi. Come oratore era forte nello assalire gli awersarii e si faceva notare per i frizzi ingegnosi ed i sarcasmi. Non fu, del resto, senza pregiudizii e non celò mai il suo odio contro il Jankelismo ; di ciò è testimonio la sua proposizione del 3 marzo 1864 di spartire in due parti i sei Stati della Nuova Inghilterra, in Nuova Inglrilterra dell'Est, col Maine e col Massachusetts, ed in Nuova Inghilterra dell'Ovest, col Nuovo Hampshire, Rhode-Island, Connecticut e Vermont. Qualche tempo prima ch'ei morisse venne nominato membro del celebre Comitato della Smith-sontan Institution. La sua morte fu perdita grave per la patria americana e dolorosissima agli abitanti del Kentucky.
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