Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DAVY UMFREDO
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Luigi JLVJLL1 nel 1818 ; fu creato pari di Francia un anno dopo senza che il suo ritratto fosse ricollocato nella sala de* marescialli, donde era stato esiliato nel 1815; e allontanandosi poscia da chi mostrava di far poco conto di lui, si ritirò di nuovo nelle sue possessieni, dove fini di vivere addì 3 giugno 1823. Nel 1815 egli pubblicò un volume di Memorie per giustificarsi particolarmente delle crudeltà imputategli nella difesa di Amburgo.
DAVY Umfredo (biogr.).— Uno de'più grandi scienziati dell'Inghilterra, nato il 17 dicembre 1778 a Penzance nella contea di Cornovaglia, di padre intagliatore in legno. Giunto al sedicesimo anno di età, e mortogli il padre, fu collocato presso un chirurgo-farmacista a Penzance, dove dedicatosi con grande ardore allo studio, si occupò indefessamente di sperienze chimiche, nella quale scienza fece tesoro di assai cognizioni, senza però trascurare le geniali letture, le scorse mineralogiche, la poesia, la storia, le lingue ed anche le matematiche. In quattro anni si addentrò cotanto nelle scienze naturali, che il dott. Beddoes lo chiamò alla direzione dell'Istituto pneumatico da lui fondato a Bristol, impiego che fu accettato da Davy nel 1798, non avendo ancora compiuto i venti anni d'età.
Nell'anno seguente cominciò a farsi conoscere co' suoi Saggi sul calorico, sulla luce e combinazioni di essa, con una nuova teoria della respirazione; sulla generazione del gas ossigeno e sulle cause dei colori nei corpi organici; nei quali saggi, benché pieni d'ipotesi ardite e fantastiche, abbandonate poco dopo dall'autore istesso, si scorge l'impronta di un potente ingegno. Meritano qui pure d'essere ricordati isuoi esperimenti sull'esistenza della silice in varie piante, e specialmente nell'epidermide delle canne; ma ben più interessante fii il libio ch'egli pubblicò nel 1800, intitolato Ricerche chimiche e filosofiche, particolarmente relative al gas ossido nitroso (protossido d'azoto) e alla sua respirazione (V. Azoto). In esso sono descritti molti e nuovi esperimenti, e sono riferiti minutamente gli effetti straordinarii prodotti sopra lui stesso e sugli altri dalla ispirazione del protossido di nitrogeno, da lui chiamato gas esilarante. Vi sono descritti inoltre alcuni sperimenti assai perigliosi che Davy fece sopra se stesso, ispirando l'idrogeno carbonato, il gas acido carbonico, l'azoto, l'idrogeno e l'ossido nitrico, nelle quali sperienze egli fu più volte sul punto di rimanere vittima del suo amore per la scienza.
Nel 1801 fu chiamato a Londra professore aggiunto di chimica all'Istituto reale, e l'anno appresso vi fu nominato professore primario. Dall'anno 1800 al 1807 si occupò specialmente del galvanismo e della scienza elettro-chimica; dell'analisi delle sostanze vegetali astringenti relativamente all'arte del conciatore, e dell'analisi delle sostanze minerali per rapporto alla geologia ed alla chimica agronomica. Ma sorprendente scoperta fu quella che annunziò in novembre 1807 della decomposizione della potassa e della soda per mezzo della pila di Volta, e della natura metallica delle loro basi, ossia del loro elemento elettro-positivo, cui diè nome di potassio e di sodio. In seguito analizzò altre sostanze alcaline, ed ottenne risultati consimili ; per le quali scoperte,
che levarono grandissimo rumore in Europa, ottenne il premio di 3000 lire dall'Istituto di Francia, benché questa nazione fosse in guerra cogl'Inglesi, e questa scoperta rovesciasse affatto la teorica di Lavoisier sugli acidi. Dal 1808 al 1814 tutte le Memorie di Davy furono pubblicate negli Atti detti Transazioni della Società Reale. Altra scoperta di questo sommo chimico è la dimostrazione che il corpo chiamato da Lavoisier acido muriatico ossigenato non contiene nessuna parte di ossigeno. Egli diede a questo corpo il nome di cloro, e dimostrò essere Vacido muriatico un composto di cloro e d'idrogeno, fatto che, sebbene negato da molti e dallo stesso Berzelius, fu poscia da tutti verificato. Dal 1810 al 1812 diede alla luce gli Elementi della filosofia chimica, e l'anno appresso gli Elementi di chimica applicata all'agricoltura, nelle quali opere ridusse a trattati le sue lezioni e le dottrine sparse nelle sue Memorie.
La decomposizione delle terre, l'analisi delle acque, dei gas e delle sostanze bituminose contenute nelle cavità dei quarzi giovarono uon poco ai progressi della scienza geologica; ma l'invenzione di Davy che basterebbe da sé sola a dare la più nobile fama ad un uomo é la Lampada di sicurezza (V.) ad uso dei minatori, diretta a guarentirli dalle frequenti esplosioni del gas infiammabile cui andavano soggetti nei visceri della terra. Non fu peraltro egualmente felice nel suo effetto il di lui trovato per preservare le fodere di rame dei vascelli dall'ossidazione mediante certi orli o lamine di zinco che, frapposte al rame, con esso costituivano gli elementi della pila voltaica, poiché, sebbene l'esperienza confermasse pienamente il suo metodo, fu forza abbandonarlo, sendochè le piante e gli animali marini si andavano ad attaccare in gran quantità alle fodere così preservate, e le esponevano ad una pronta degradazione.
Nel 1812 Davy fu creato cavaliere dal principe reggente, ed allora, lasciata la cattedra e il segretariato della Società Reale di Londra* condusse in moglie la vedova Apreece, erede di un cospicuo patrimonio. Venne poscia fatto baronetto, e visitò
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