Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

Pagina (172/532)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      170
      DAUMAS MELCHIORRE G. E. - DAUNOU P. CL. FRANCESCOvarie parti d'Europa nell'interesse della scienza; e durante il suo soggiorno in Italia cercò di analizzare con mezzi chimici i colori che gli antichi adoperavano nella pittura, ed indicare un metodo, che l'esperienza dimostrò fallace, per svolgere i papiri di Ercolano. Tornato a Londra nel 1820, fu fatto presidente della Società Eeale, e continuò per alcuni anni a leggervi memorie sopra soggetti di un grande interesse. Finalmente nel 1827, sentendo declinare la salute, rinunziò alla detta carica, e passò sul continente, trattenendosi in varii luoghi d'Italia, del Tirolo e dell'Uliria. Sorto appena da una malattia pericolosa fatta a Roma, si poneva in viaggio per tornare in Inghilterra, ma giunto a Ginevra il dì 28 maggio 1829, vi moriva improvvisamente la notte successiva, avendo appena compiuti i cinquant'anni.
      Suo fratello, il dottore Davy, ne scrisse la vita, ed entrò in minuti particolari sui di lui lavori scientifici, che lo pongono nel novero degli uomini più illustri di questo secolo. Quanto alle sue qualità morali, egli era dotato di ottimo cuore, affezionato alla famiglia, costante nell'amicizia, liberale, e, checché ne abbiano detto certi Francesi che notarono in lui affettazione di modi di Corte e un insolente disprezzo pei loro dotti, egli è certo che fu tenuto in patria pel più gentile dei professori, ameno ed eloquente parlatore, caro a tutti e desiderato nelle più scelte compagnie della capitale.
      Yedi: Boom Mesch, Gedachtenis-rcde op Hum~ phry Davy (Amsterdam 1830) — Ayrton, Life of sir H. Davy (Londra 1831, 2 voi.), tradotta in tedesco da Neubert, con prefazione di Wagner (Lipsia 1840, 3 voi., con ritratto) — Kiréevsky, Histoire des législateurs chimistes : Lavoisier, Berthollet, Humphry Davy (Francoforte 1845).
      DAVY (lampada di). V. Lampada di sicurezza (tecn.).
      DAVYNA (mt'n.). — Varietà di nefelina che trovasi nei blocchi di lava preistorica del monte Somma (Vesuvio).
      DAWALLA (Hypophtalmus Dawalla) (zool.). — Pesce della famiglia dei siluridi, che trovasi nei fiumi della Guinea, altamente stimato per la delicatezza della sua carne.
      DAWAMESK (chim.). — Voce araba con la quale è des gnato talora l'estratto acquoso dell'Ascisc.
      DAWIDOFF Dionigi Wasilievitch (biogr.). — Generale luogotenente, scrittore e poeta guerresco, nato nel 1784 a Mosca, morto nel 1839 nel suo podere in vicinanza di questa città, entrò nel 1801 nel reggimento di cavalleria della guardia, e dopo essere stato ajutante del principe Bagration, fece nel 1808 la campagna di Finlandia, servi nel 1809 sotto Bagration sul Danubio, e nel 1810 di bel nuovo in Finlandia. Nella campagna del 1812 formò un corpo franco, e fece, con 370 Cosacchi, molti arditi colpi di mano, cui descrisse di poi nei Ricordi patrii di Swinin. Negli avvenimenti posteriori in Germania, in ispecie a Dresda e in Francia, ove comandava, sotto Blttcher, un reggimento d'usseri, ei segnalossi grandemente, divenne colonnello nel 1814, e maggior generale nell'anno susseguente. Dal 1825 al 1827 fu assai attivo in Persia, e nel 1831 combattè si strenuamente davanti Varsavia in Polonia e nella battaglia di Lisbik, che fu nominato generale luo-
      gotenente. Le sue canzoni soldatesche, composte la più parte nei bivacchi davanti al nemico, rivelano la gioconda spensieratezza del soldato russo, e la lingua ne è scorrevole, robusta e melodiosa. Di queste canzoni, la più celebre è il Polusoldat (mezzo soldato), composta nel Caucaso. Nelle sue satire, elegie, ditirambi ed epistole Dawidoff die prove di un bel talento poetico, il quale non giunse però a maturità a cagione della sua vita randagia. De'suoi scritti militari, i migliori sono : Wospomindnije o srashéniipri Preussisch Eilau (Rimembranze della battaglia d'Eylau in Prussia) ed Ossiit téoriiparti-sdnsJcatco d&istwija (Saggio di una teoria sull'applicazione pratica dei corpi franchi), la quale ultima opera contiene nella prima divisione un'istoria dei corpi franchi, nella seconda e terza un'esposizione sistematica della loro applicazione in guerra. Le opere di Dawidoff furono pubblicate in un con un'ampia biografia di Smirdin (Pietroborgo 1848).
      DAWIS0N Graziatilo (biogr.). — Artista drammatico e ristauratore dell'arte in Germania, detto comunemente il Garricìc tedesco, nacque il 15 maggio 1818 in Varsavia, di famiglia israelita e povera; morì dopo lunga e penosa malattia il 1° febbrajo 1872 in Dresda. Costretto a guadagnarsi il vitto, si allogò a dodici anni presso un esattore con tenuis-simo salario; dipoi si collocò copista e fattorino presso il Krupski, direttore della Gazzetta di Varsavia, che ne indovinò le tendenze ed ajutò a svilupparle, somministrandogli quanto gli faceva mestieri per istruirsi. Studiò il tedesco ed il francese; poi congedatosi, dopo cinque anni di onorato servizio, dal Krupski, frequentò la scuola teatrale di Varsavia, diretta dal Kudlicz. Dal 1837 corse varii teatri con varia fortuna, finche nel 1847, in Amburgo, sul teatro tedesco colse i primi allori. Il dì 17 ottobre dello stesso anno, recitò in Vienna, nel 1850 e 1852 in Breslavia, procacciandosi la comune ammirazione specialmente nelTAmleto, finche nel 1855 e 1856 assicurò per sempre la sua fama in Berlino, mostrandosi impareggiabile nelle parti di Otello, Macbet, Oloferne ed in generale in tutti i personaggi di Shakspeare, Schiller e Goethe. Guadagnò in Berlino lire 5600 per sole quattro settimane di recite. Proclamato meritamente il riformatore del teatro tedesco, nel 1864, scaduto il contratto col teatro di Dresda, si diede a vagar libero e indipendente per tutti i teatri d'Europa e poi d'America, per cupidigia assai più di danaro che per amore dell'arte; ma i suoi guadagni e trionfi d'America gli riuscirono fatali, cagionandogli grave morbo, che lo fece morire di consunzione in Europa nell'ancor florida età di cinquantaquattro anni, vittima delle sue aberrazioni di mente e di cuore.
      Fu, fra i corifei del teatro moderno, il realista per eccellenza, rappresentante nato delle figure modellate dalla poetica immaginazione di Shakspeare. Polacco ed ebreo, ossia di sangue bollente e fantastico e nello stesso tempo acuto analizzatore, era appunto l'attore che affacevasi allo Shakspeare, predestinato alla riproduzione piena di vita dei caratteri di Riccardo 111, Macbet, Otello, Amleto, Shyloh, Antonio e Mercuzio, col colorito del poeta. I suoi mezzi naturali non erano propriamente brillanti, ma ricchi, essendo dotato di voce modulabile
     


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

Pagina (172/532)






Europa Italia Ercolano Londra Società Eeale Italia Tirolo Uliria Roma Inghilterra Ginevra Davy Francesi Corte Boom Mesch Gedachtenis-rcde Hum Davy Amsterdam Life Davy Londra Neubert Wagner Lipsia Histoire Lavoisier Berthollet Humphry Davy Francoforte Lampada Somma Vesuvio Hypophtalmus Dawalla Guinea Ascisc DAWIDOFF Dionigi Wasilievitch Mosca Bagration Finlandia Bagration Danubio Finlandia Cosacchi Ricordi Swinin Germania Dresda Francia Blttcher Persia Varsavia Polonia Lisbik Polusoldat Caucaso Dawidoff Wospomindnije Preussisch Eilau Rimembranze Eylau Prussia Ossiit Jcatco Saggio Dawidoff Smirdin Pietroborgo N Graziatilo Germania Garricìc Varsavia Dresda Krupski Gazzetta Varsavia Krupski Varsavia Kudlicz Amburgo Vienna Breslavia TAmleto Berlino Otello Macbet Oloferne Shakspeare Schiller Goethe Berlino Dresda Europa America America Europa Shakspeare Shakspeare Riccardo Macbet Otello Amleto Shyloh Antonio Mercuzio Lampada