Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      non consentiva di essergli compagna nella spedizione ; ed ella cedette alle di lui brame, dicendogli che il felice esito dell'impresa sarebbe attribuito ad una donna e non a lui. Entrambi andarono con 10,000 uomini ad occupare il pendìo del monte Tabor ; e Sisara, informato di questo movimento, si mosse loro incontro col suo esercito e con 900 carri armati di falci, e si accampò presso il torrente Kishon. Ma Barac, piombandogli addosso dal monte, e spandendo con la rapidità dell'assalto il terrore fra i nemici, facilmente ottenne una compiuta vittoria. Sisara, fuggendo, si riparò nella tenda di Heber il Kenita, la cui moglie Giaele lo trucidò mentre dormiva, conficcandogli un grosso chiodo nelle tempia a colpi di martello.
      Dopo la vittoria Debbora e Barac composero un cantico in rendimento di grazie, notevole per bellezze poetiche, fra ogni altro conservatoci nella Bibbia (Giudici, v, 2-31).
      Tutto ciò avvenne, secondo il computo del Cal-met, l'anno 1281 av. Or., e secondo Hales l'anno 1426. Il cantico di Debbora è il più antico cantico guerresco tramandatoci dalla storia, ed è uno dei più. belli e compiuti componimenti lirici nel suo genere, quantunque le difficoltà del testo ebraico aon siano state peranco tutte superate dai tradut-/ tori e commentatori.
      DEBI o DEBIDI (lat. Dcbcdce, gr.
      (ttnogr.).~- Tribù araba sulla spiaggia del Mar Rosso, un po' al nord della Mecca, il cui paese ci viene descritto dal siculo Diodoro (ih, 44) come posto appiè del monte Cabino (Ghnbinus mons, Jpo; XaStvov) e percorso da un fiume così abbondante di polvere d'oro, che i sedimenti alla sua foce erano smaglianti del prezioso metallo, senza che gli abitanti ne sapessero trarre profitto. Derivava cotesta loro ignoranza dal modo di vivere e dai patriarcali costumi tra essi dominanti, perchè si accontentavano dell'allevamento de' camelli, i quali prestavano loro grandi servigi in pace e in guerra, nutrendosi col latte e colla carne dei medesimi, e adoprandoli pel trasporto delle proprie persone e merci. Narra inoltre un fatto notevole assai, se vero, che quegli abitanti, cioè, limitavano la loro ospitalità ai soli Beoti e Peloponnesiaci, per la ragione che le tradizioni degli avi avevano loro insegnato come Ercole fosse stato un dì in intima relazione con essi. Così parla Diodoro, copiando quasi alla lettera ciò che scrisse in proposito, un secolo e mezzo avanti di lui, nel 146 avanti Cristo, lo storico Agatarchide di Gnido, nella sua opera sul Mar Rosso, compendiata poscia da Strabène : e da simile racconto parecchi eruditi fecero la giusta induzione, e fra gli altri il celebre naturalista e geografo Forster, che lotto il velo mitologico celavasi il fatto storico dell'esistenza di un commercio attivo tra i Greci e gli Arabi fin dalla più remota antichità, e di tutte le agevolezze che procaccia la comunicazione commerciale. Ravvisarono quindi negli antichi Debi o De-bidi gli odierni Zebeidi di Burckhardt, rettificando l'anagramma col cangiare Zebcidi in Zedeibi, e rimettendo il primitivo d invece di che per vezzo idiomatico facilmente si scambiano, cosicché si avrebbe il nome primario Debedi (Debedce), come fa scritto da Agatarchide.
      Le rispettive posizioni geografiche dimostrano l'identità degli antichi co' moderni luoghi, e la medesimezza di usi, costumi ed occupazioni serve a confermare viepiù che i Debidi ed i Zebeidi sono l'uno e medesimo popolo, e che il fiume aurifero rammentato da Diodoro sia l'odierno Bardilloi, l'antico Baezio (Bamo?, Bcetius), perchè è l'unica corrente di acqua che scorre al presente per i ter-ritorii della mentovata tribù, come scorreva ai tempi di Agatarchide per quei dei Debi o Debidi.
      Vedi Forster, Arabia (voi. i, p. 73 ; voi. n, p. 130) — Niebuhr, Description de VArabie (p. 124).
      DEBILITANTE (patol. e mal med.). — Sotto questa denominazione comprendesi tutto ciò che può affievolire le nostre forze. Quindi annoveransi giustamente fra le cause debilitanti : la dieta severa, le perdite di sangue, di sudore o di orina eccessive; gli esercizii di corpo troppo violenti e continuati; e per lo contrario l'immobilità assoluta, la privazione di luce e di aria, gli sforzi eccessivi e continuati d'immaginazione, gli studii intensi e le veglie troppo protratte. La medicina si serve di una parte di questi mezzi nella cura delle malattie infiammatorie, e mediante le sottrazioni di sangue, i purganti, i diuretici, ecc., mezzi chiamati promiscuamente debilitanti, deprimenti, antiflogistici, combatte le affezioni infiammatorie. Vengono pure dai seguaci della nuova dottrina medica italiana annoverati fra i debilitanti i così detti controsti' molanti diretti. Ma quale sia la nostra opinione circa l'efficacia di questi agenti già lo accennammo alla parola Controstimolante (V.), e di queste sostanze parleremo più diffusamente all'articolo Torpente.
      DEBITO (econ. poi). — Chiamasi così, nel senso proprio e più generale, un valore in contanti o altro, che si è in obbligo di restituire, o di cui si pagano gl'interessi, e per estensione qualunque obbligazione verso qualcheduno. 11 debito si forma di due maniere : o non facendo un pagamento esigibile, o togliendo ad imprestito la somma necessaria alla sua estinzione. Nel primo caso (che è una specie di prestito forzato) si diventa debitore della persona che doveva ricevere, e nel secondo di quella che ha imprestato. Ogni debito suppone un deficit nell'avere, una mancanza di equilibrio tra l'entrata e la spesa. Non si sarebbe mai nella necessità di ricorrere ad imprestiti se si subordinassero rigorosamente i proprii bisogni a ciò che si possiede, se la bilancia tra i bisogni e i mezzi di sopperirvi fosse sempre eguale. Sotto il punto di vista economico sarebbe poco importante e molto difficile nello stesso tempo di abbozzare i varii sistemi di debiti contratti dai semplici privati ; noi ci applicheremo adunque a presentare meramente il sistema dei debiti pubblici o contratti dai Governi.
      Debito pubblico o nazionale.—Questo debito prende altrettanti nomi quante furono le sue trasformazioni. Se ne contano al presente cinque specie principali, che sono: 1° il debito ordinario; 2' il debito con annualità; 3° il debito vitalizio ; 4° il debito fondato o consolidato; 5° il débito fluttuante.
      Il debito ordinario si contrae col prendere ad imprestito un valore qualsiasi da rimborsarsi entro un tempo determinato, coll'obbligo di pagarne ogni anno sino a quel termine un interesse di tanto per
     
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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