Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DECASTILO — DECAZES (DtlfcÀ) ELIA
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      nere. Ai di nostri più che mai pare che i poeti facciano uso di questo metro ; è però d'uopo osservare che la menoma durezza nuoce al suo fluido andamento, ed è facilissima cosa di cadere nel nojoso, quando il pensiero non lo sostenga gagliardamente.
      DECASTILO (archit.). — Con questa voce, composta di due parole greche, Stxx, dieci, e gtuXoc, colonna, denominava8Ì ogni tempio, portico o edifizio qualunque, il cui frontispizio aveva un ordine composto di dieci colonne. Tale fu il tempio di Giove Olimpico in Atene (V. Tempio).
      DECAZES (duca) Elia (biogr.). — Insigne uomo di Stato e ministro francese, nato il 24 settembre 1780 a Saint-Martin de Laye (Gironda) ; morto il 24 ottobre 1860. Cominciò i suoi studii alla scuola militare di Vendóme nel 1790, e dopo studiato la legge a Libourne, prese ad esercitare l'avvocatura. Sottoùl Consolato andò a cercare miglior fortuna a Parigi, ed era impiegato al Ministero della giustizia quando sposò in prime nozze, nel 1805, la figlia del conte Muraire, primo presidente della Corte di cassazione, che gli apri le poi-te della magistratura. Nominato quasi subito giudice al tribunale della Senna, divenne, nel 1806, consigliere alla Corte imperiale; ma nel medesimo anno fu chiamato in Olanda dal re Luigi Buonaparte che lo fece suo consigliere intimo, e dopo aver accompagnato l'ex-re in Boemia e in Austria, entrò nel 1811 al servizio dell'imperatrice madre, madama Letizia, in qualità di consigliere e segretario.
      Fin dalla prima Ristorazione Decazes si rannodò ai Borboni ed alla Carta costituzionale. Ei rimase loro fedele durante i Cento giorni e si oppose all'indirizzo della Corte reale, di cui era membro, a Napoleone reduce appena dall'Elba, di che fu esiliato da Parigi, e andò ad aspettare la seconda Ristorazione a Libourne. Dopo il disastro di Waterloo corse a Parigi, assunse in nome del re il posto di prefetto di polizia, e seppe con la sola guardia nazionale e cinquecento carabinieri mantenere l'ordine e la tranquillità. D'allora in poi Luigi XVIII pose nel suo giovane servitore una stima ed una fiducia illimitata.
      Il nome di Decazes è inseparabile da tutti gli atti dei cinque primi anni della Ristorazione, e fu naturalmente bersaglio di molti odii e censure, fra le quali quella di aver contribuito alla condanna di Ney, Labédoyère, Mouton-Duvernet, Chartron, ecc. Divenuto, il '24 settembre 1815, ministro della polizia generale, fu, col suo collega conte di Barbé-Marbois, denunziato al re da una Commissione della Camera come inviso al paese. Ma appoggiato dall'affetto di Luigi XVIII, vinse la prova, ed ottenne da ultimo la famosa ordinanza del 5 settembre 1816, la quale non solo scioglieva la Camera, ma, modificando il sistema elettorale, escludeva anche dalla Camera i membri che non avevano per anco raggiunta l'età di quarant'anni, e riduceva i deputati al numero costituzionale di 256.
      Per isvincolarsi più sicuramente dalle esigenze imprudenti dell'aristocrazia, il re e il ministro le tolsero il suo ascendente nelle elezioni mediante una nuova legge elettorale del 1817, che stabiliva l'elezione diretta, l'unità di collegio, e non richiedeva per l'esercizio del diritto elettorale che trentaanni di età e 300 franchi di contribuzioni, allargando per tal modo il circolo degli elettori per far nascere un'opposizione liberale, men pericolosa pel trono dell'opposizione aristocratica. Dopo una dislocazione parziale del gabinetto, cagionata dalle elezioni di La Fayette, Manuel, Beniamiuo Constant, Decazes passò al ministero dell'interno, abbandonato dal duca di Richelieu (1818), e si segnalò per un'attività fortunata. Fu Decazes che ristabilì la quinquennale Esposizione dell'industria nazionale al Louvre con un grande splendore; ei protesse l'agricoltura, l'industria ed il commercio, e riorganizzò le prigioni.
      L'assassinio del duca di Berry per Louvel, il 13 febbrajo 1820, sgomentò la famiglia reale; il conte d'Artois minacciò di fuggire se il re non abbandonava il suo ministro prediletto, accusato di aver partecipato a quell'atto. Luigi XVIII acconsenti ad una separazione che lo stesso Decazes sollecitava, ma volle testimoniargli la sua stima e riconoscenza conferendogli la dignità di duca e nominandolo ambasciatore a Londra, posto ch'egli conservò fino alla caduta del duca di Richelieu (nel dicembre del 1821), suo antico collega e suo successore come presidente del Consiglio. La nomina del ministero Villèle gli fece perdere la sua ambasciata e lo ricondusse nella Camera dei Pari. Ei prese parte alle discussioni più importanti e combattè col partito liberale, senza cadere in una opposizione sistematica, le leggi contro la stampa, sulle sostituzioni, sul diritto di primogenitura, e sul sacrilegio ; contribuì eziandio al miglioramento della legge sui giurati ed alla riforma del Codice penale militare. Allo scoppio della rivoluzione di luglio era assente da Parigi ; deplorò pubblicamente la catastrofe che colpiva la famiglia reale ; ma in presenza dei fatti compiuti si accostò alla nuova dinastia, e la servì con molto zelo, pur rimanendo estraneo alle combinazioni ministeriali che susseguirono. Nel 1834 fu nominato gran referendario della Camera dei Pari; la rivoluzione di febbrajo lo allontanò per sempre dalla vita politica.
      Il carattere politico di Decazes fu e doveva essere la mira degli attacchi contraddittorii dei due partiti, fra' quali tolse a mantenere il sistema d'equilibrio adottato da Luigi XVIII. Per poter praticare durante lo spazio di cinque anni questa politica d'equilibrio richieggonsi doti ed abilità non comuni, le quali, unite alla fermezza di carattere, all'amenità delle maniere ed alla piacevolezza del conversare, spiegano l'ascendente ch'egli aveva saputo procacciarsi sull'animo di Luigi XVIII. Era officiale gran croce della Legion d'onore, cavaliere del Santo Spirito, cavaliere dell'ordine dell'Elefante, ecc., ed avendo sposato nel 1818 in seconde nozze madamigella di Saint-Aulaire, nipote per la madre dell'ultimo principe regnante di Nassau-Sarrebruck, aveva ottenuto dal re di Danimarca, Federico VI, il titolo di duca di Glucksberg.
      Protettore illuminato dell'agricoltura, delle arti e dell'industria durante la sua vita pubblica, Decazes consecrò anche ad esse gli ozii della sua vita privata. Egli è il fondatore di uno dei principali stabilimenti metallurgici della Francia, e le sue ronderie di Decazeville, aperte da trent'anni nell'Aveyron,
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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DtlfcÀ Stxx Xoc Giove Olimpico Atene Elia Stato Saint-Martin Laye Gironda Vendóme Libourne Consolato Parigi Ministero Muraire Corte Senna Corte Olanda Luigi Buonaparte Boemia Austria Letizia Ristorazione Decazes Borboni Carta Cento Corte Napoleone Elba Parigi Ristorazione Libourne Waterloo Parigi Luigi XVIII Decazes Ristorazione Ney Labédoyère Mouton-Duvernet Chartron Barbé-Marbois Commissione Camera Luigi XVIII Camera Camera La Fayette Manuel Beniamiuo Constant Decazes Richelieu Decazes Esposizione Louvre Berry Louvel Artois Decazes Londra Richelieu Consiglio Villèle Camera Pari Codice Parigi Camera Pari Decazes Luigi XVIII Luigi XVIII Legion Santo Spirito Elefante Saint-Aulaire Nassau-Sarrebruck Danimarca Federico VI Glucksberg Decazes Francia Decazeville Aveyron Tempio Martin Luigi XVIII