Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DECORAZIONE - DECOZIONE
      . le decime, le oblazioni e le primizie in diritto perpetuo per loro sussistenza, poiché non dovevano possedere altra cosa nella divisione che si farebbe delle terre tra i loro fratelli.
      Diversamente avvenne dei sacerdoti del cristianesimo. I primi apostoli, traendo quasi tutti origine dagli Ebrei, e destinati ad esercitare il loro ministero tra nazioni straniere, non avevano con queste alcun vincolo di consanguineità, alcun diritto di partecipare ad una eredità comune ; e perciò né negli Atti degli Apostoli, né nei Canoni apostolici si fa alcun cenno di decime dovute ai ministri dell'altare per loro sussistenza. In generale si può quindi stabilire che nei primi secoli della Chiesa, in cui più grande era il fervore dei fedeli, i sacerdoti vivessero di sole spontanee oblazioni; onde sant'Ilario, vescovo di Poitiers nel 369, dice che il giogo delle decime era stato tolto da G. Cristo.
      Ma in progresso di tempo, essendosi raffreddata la pietà, i Padri esortarono i cristiani a dare le decime come praticavasi nell'Antico Testamento. Non si potrebbe però precisare il tempo in cui siffatta prestazione divenne obbligatoria. Dopo il secondo Concilio di Tours, tenuto nell'anno 567, i vescovi emanarono una lettera circolare in cui si prescrisse il pagamento della decima, ma come limosina. Il secondo Concilio di Macon, dell'anno 585, ingiunge nel suo quinto canone di pagare la decima ai sacerdoti sotto pena della scomunica. Questo é il primo Concilio che faccia espressa menzione della decima ecclesiastica come di un debito. Giova però osservare che nel citato canone aggiu-gnesi che tutti i cristiani erano altre volte esatti nel pagare un tal debito. Il vescovo riscuoteva le decime e le distribuiva nel modo che credeva più conveniente. Tuttavia un capitolare di Carlomagno ne regola la distribuzione. Se ne dovevano fare tre parti : una pel vescovo ed il suo clero, un'altra pei poveri, la terza pel mantenimento della Chiesa (Schmidt, Storia degli Alemanni, t. il).
      Alcuni pastori nelle campagne ottennero dal vescovo il privilegio di amministrare il battesimo e di dar sepoltura, e fu loro assegnata una parte determinata delle decime. Siffatto privilegio si estese insensibilmente a tutte le altre chiese, e per tal modo la divisione parrocchiale fu finalmente del tutto stabilita. I Concilii di Magonza, d'Arles, di Chàlons e di Reims, tenuti nell'813, fanno anch'essi menzione delle decime ecclesiastiche; quello di Magonza (c. xm) così si esprime : Admonemus vel prcecipimus decima de omnibus dare non negligatur ; e quello di Chàlons con più rigore minaccia la scomunica ai contravventori.
      Nei secoli susseguenti invalse l'uso di applicare al mantenimento delle chiese particolari od alle fondazioni monastiche le decime che in origine si pagavano ai vescovi, e tale applicazione si mantenne in vigore sin verso il 1200. Quasi alla stessa epoca (1179) il Concilio lateranense, tenuto sotto Alessandro III, dichiarò che le decime erano di precetto ; e verso quel tempo altresì l'obbligazione di pagar le decime, limitata da prima ai flutti della terra, fu estesa ad ogni specie di profitto derivante dalla mano d'opera e dall'industria (Selden, Storia delle decime; Giaunone, ecc.). Il Concilio d'Arles dell'813
      summentovato ordina infatti di pagare la decima anche dei frutti del proprio lavoro e del commercio. Il Concilio tenuto a Trosly, presso Soissons, nell'anno 909, vi assoggetta tanto il soldato quanto l'artigiano. « L'industria che vi fa vivere, dicono i Padri di quel Concilio, appartiene a Dio; dunque voi gliene dovete la decima ». Generalmente si osserva che la maggior parte delle concessioni di decime fatte ai monasteri sono dei secoli x e xi. I vescovi, fondando monasteri, loro davano per dotazione le decime delle loro chiese. L'ignoranza profonda che regnava allora e i disordini dei preti secolari avendo obbligato ad impiegare i monaci nell'amministrazione delle parrocchie, questi si appropriarono le decime, di modo che quando i Concilii ordinarono ai religiosi di ritirarsi ne'loro chiostri, essi ritennero tuttavia il titolo di curati primitivi, non che le decime. Molti laici aventi diritto alle decime se ne spogliarono per isgravio della loro coscienza in favore di capitoli e di monasteri; e sono quelle concessioni comprese sotto il titolo di altare et decimas, e talvolta semplicemente di altare, che comprende il patronato, le decime ed altri diritti utili ed onorifici.
      Ebbervi decime stabilite dalla Chiesa stessa nelle concessioni che faceva di alcune terre a particolari, nelle quali riserbavasi nonas et decimas ; le prime in ricognizione del dominio diretto, le altre per uniformarsi all'uso generale. Le decime si dividevano in reali, personali e miste. Reali erano quelle che si riscuotevano sui frutti della teira, come vino, grano, legna, legumi. Le personali quelle che cadevano sul lavoro e sull'industria delle persone, come il traffico, la caccia e la pesca. Le miste finalmente quelle che provenivano parte dalla natura, parte dall'industria, come i parti degli animali, il latte, la lana e simili. Eravi questa differenza tra le decime prediali e le personali, die quelle si dovevano pagare ai parroci da tutti i possessori di terre, ancorché infedeli; queste solamente dai fedeli. Tale almeno è la disposizione delle Decretali. Ogni chiesa poi aveva le sue speciali consuetudini che servivano di norma nella riscossione delle decime ; e per altra parte, avendo le chiese acquistato in proprietà altri beni, la loro prestazione andò in molti luoghi in disuso. Oltre a ciò, vengono dispensati dal pagare le decime coloro che ne ottennero le esenzioni dal sommo pontefice, o per cui milita la prescrizione di quarantanni con un titolo, ovvero la immemoriale, o finalmente la convenzione e la remissione, che per essere perpetua richiede l'autorità pontificia.
      DECIMA (stor.). — In Inghilterra e in Irlanda le decime costituiscono lo stipendio del clero anglicano. Secondo Burn, cominciarono soltanto a riscuotersi nel secolo vur. Alcuni ne attribuiscono lo stabilimento a Offa (verso il 790), altri non le fanno risalire più in là del ritorno di Etelvolfo da Roma nell'855. All'origine del clero parrocchiale il prodotto di quest'imposta divide vasi in quattro parti, di cui una davasi al vescovo, la seconda era assegnata alla riparazione della chiesa, la terza ai poveri, la quarta al vicario ufficiaute. Quando i vescovadi furono riccamente dotati in altro modo, essi perdettero la loro posizione, e i monasteri si
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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