Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      mDECLINAZIONE - DECLINAZIONE DELL'AGO MAGNETICO
      razioni tratte dalla qualità delle persone, per esempio a motivo che queste hanno un privilegio di non essere convenute se non avanti alcuni giudici, o perchè non sono domiciliate nella giurisdizione del giudice innanzi al quale sono chiamate, questa declina-toria dehbe proporsi in limine liti*, cioè prima che siansi prodotte le difese sul merito; imperocché l'essersi difeso, l'aver piatito avanti il giudice significa l'averne riconosciuta la competenza, onde non si è più ammesso a declinarne la giurisdizione. Che se il tribunale fosse incompetente per ragione di materia, la declinatoria potrà essere proposta in ogni stato di causa.
      DECLINAZIONI (gramm). Y. Caso e Nome.
      DECLINAZIONE (astr.). — La deci'nazione di un astro è la sua distanza dall'equatore celeste, misurata sull'arco del circolo massimo che passa per l'astro e per i poli della sfera. La declinazione è rispetto ai corpi celesti ciò che è la latitudine rispetto ai luoghi terrestri, e viene distinta in boreale ed australe, secondo che l'astro si trova nell'uno o nell'altro dei due emisferi ai quali si applicano queste denominazioni. Per trovare la declinazione di un astro debbesi primieramente osservare l'altezza del polo al dissopra dell'orizzonte, ossia la latitudine del luogo dell'osservazione (V. Latitudine), e quindi misurare l'altezza dell'astro nel momento del suo zenit, che è il complemento dell'altezza. Quando la distanza dallo zenit, che dicesi boreale se l'astro è nell'emisfero boreale, ed australe se è nell'emisfero australe, ha la medesima denominazione della latitudine del luogo, la loro somma è la declinazione, che prende la stessa denominazione della latitudine: se, al contrario, la distanza dallo zenit ha una denominazione opposta a quella della latitudine, la loro differenza è la deci inazione, che in questo caso prende la denominazione della maggiore tra le due quantità. Per esempio, l'elevazione del polo nord essendo di 47° 20', l'altezza del Sole nell'istante del 6uo passaggio al meridiano si è trovata uguale a 33° 25' e per conseguenza la sua distanza dallo zenit uguale a 56° 35' ; questa distanza è australe; le denominazioni essendo differenti, la differenza tra 56° 35', e 47° 20', ossia 9° 15', sarà la declinazione cercata, che è australe, perchè la distanza australe è maggiore della latitudine boreale.
      Le declinazioni insieme colle ascensioni rette servono a fissare le posizioni degli astri sulla vòlta celeste.
      Il moto proprio degli astri e la Precessione degliequinozi! (V.) facendo variare continuamente le loro ascensioni rette e le loro declinazioni, queste quantità si trovano anticipatamente calcolate nell'almanacco intitolato Connaissance des temps, che si pubblica ogni anno pei bisogni dell'astronomia e della navigazione.
      I circoli massimi della sfera che passano per i poli del mondo e sui quali si misura la declinazione sono detti circoli di declinazione, e si dà il nome di paralleli di declinazione ai circoli minori della sfera paralleli all'equatore.
      Chiamasi parallasse di declinazione l'arco del circolo di declinazione che misura la quantità di cui la declinazione di un astro è aumentata o diminuita in forza della Parallasse di altezza (V.).
      Chiamasi finalmente refrazione di decimazione l'arco del circolo di declinazione che misura la quantità di cui la declinazione aumenta o diminuisce per effetto della refrazione.
      DECLINAZIONE (gnom.). — Si dà nella gnomonica il nome di declinazione del piano verticale all'arco dell'orizzonte compreso tra il piano verticale e la sezione del piano del quadrante coll'orizzonte (Y. Declinante).
      DECLINAZIONE DELL'AGO MAGNETICO (/¥«.). — È l'angolo formato dal meridiano magnetico col meridiano terrestre. La declinazione dicesi orientale, occidentale, o nulla, secondo che il meridiano magnetico, ossia il piano verticale che passa per la direzione dell'ago calamitato, vale a dire per l'asse che è la linea che ne congiunge i poli, è all'oriente o all'occidente del meridiano terrestre, ovvero coincide esattamente con questo piano (Y. Ago magnetico). La direzione particolare nella quale si arresta un ago calamitato liberamente sospeso è un effetto dovuto all'azione delle forze magnetiche del globo terrestre. Questa direzione, che è quella del meridiano magnetico, non è la stessa in tutti i luoghi della terra, e però la declinazione varia da un luogo all'altro sulla superficie del globo. Le serie dei punti in cui la declinazione è nulla sembrano costituire due grandi lince senza declinazione, le quali sono irregolarissime. La prima di queste linee è stata riconosciuta nell'oceano Atlantico tra l'antico ed il nuovo mondo ; essa taglia il meridiano di Parigi a 65° di latitudine australe, risale verso il nord-ovest fino a 35° di latitudine, e diventa quasi nord-sud estendendosi verso le coste del Brasile. La seconda linea parte dal grande Arcipelago, s'inoltra verso il nord ed attraversa la parte orientale della Siberia. Queste linee senza declinazione sono dotate di un moto secolare diretto dall'est all'ovest. Sono cento-sessant'anni che quella dell'oceano Atlantico passava per Parigi e Londra. Da un gran numero di osservazioni fatte a Kasan nel corso di più anni, Kupfer ha conchiuso che la seconda linea si muove ugualmente nello stesso verso. Ma sembra che questo tramutamento non sia uniforme in tutta l'estensione delle dette linee, poiché alla Nuova Olanda la declinazione non ha variato sensibilmente da centocin-quant'anni a questa parte.
      Credevasi altre volte che l'ago calamitato si rivolgesse direttamente al nord in tutti i luoghi della terra, e vuoisi che Cristoforo Colombo fosse altamente maravigliato di osservare una declinazione nel 1492, quando solcava l'Oceano per discoprire il Nuovo Mondo. Cabot o Cabotto, celebre navigatore veneziano al servizio del re d'Inghilterra, fece la stessa osservazione verso il 1500. Ma Thévenot assi-curadi aver letto una lettera di Pietro Adzige, scritta nel 1260, nella quale dicevasi positivamente che l'ago declinava di 5°. Checché ne sia, la proprietà di cui gode l'ago calamitato di allontanarsi più o meno a destra od a sinistra del meridiano terrestre era generalmente conosciuta nel sedicesimo secolo.
      La declinazione dell'ago magnetico in uno stesso luogo è talvolta costante per un certo intervallo di tempo ; ma in generale va soggetta a notevoli variazioni, che sembrano dipendere dal moto delle lineo senza declinazione ; così a Parigi uel 1580. l'estro-
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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