Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
200
DECORAZIONE - DECOZIONEgiore divisione e della minore aggregazione, e però di possedere la proprietà scolorante in grado eminente, ove le sostanze da cui si traggono siano convenientemente trattate ; dalle sperienze di Bussy si raccoglie che di tutte le materie atte a produrre quest'effetto, la potassa è quella che produce i migliori risultamenti ; e, per es., l'energia scolorante del sangue calcinato colla calce è a quella del sangue calcinato colla potassa come 380 a 1600 (V. Carbone animale).
Recentemente furono proposte dal chimico Sten-house nuovi carboni decoloranti, e ne diamo qui un breve ragguaglio. Stante la carezza del carbone animale depurato, l'autore studiò modo di comporne di artificiale e che fosse con vantaggio sostituibile a quello nella decolorazione dei liquidi acidi. Ne prepara una specie disciogliendo nell'acqua 54 parti di solfato d'allumina del commercio, facendo digerire nella soluzione circa 92 parti di carbone di legno minutamente polverizzato, svaporando a secchezza e finalmente spingendo a fuoco la massa in crogiuoli chiusi per liberarla completamente dall'acqua e dall'acido solforico. Per servirsi di detto carbone si polverizza e si fa bollire col liquido da decolorarsi Costa all'incirca come il carbone d'ossa ordinario, ed offre poi il vantaggio di rendere meno impuri i liquidi decolorati ; non può servire tuttavia per le soluzioni che contengono una significante quantità d'acido solforico, il quale scioglierebbe in parte l'allumina. Una seconda specie di cai-bone decolorante l'autore la prepara liquefacendo una parte di pece, alla quale aggiunge una parte di catrame liquido, indi sette parti di calce idrata ridotta in fina polvere. Rimescola la massa a caldo finché divenga secca e polverulenta, l'arroventa in vaso chiuso, indi la tratta con acido cloridrico diluito e la lava con acqua pura. Con questa specie di carbone, che è assai leggero e poroso, e d'altronde ridotto a carbonio quasi puro, si ottiene sulla soluzione di campeggio un effetto decolorante circa quadruplo al paragone del carbone animale depurato.
DECOLORIMETRO {chim. e tecn.). — È uno strumento per mezzo del quale si può valutare l'efficacia del nero animale e degli altri carboni destinati alla decolorazione, i quali si vendono tanto più cari quanto maggiore è la loro facoltà decolorante. Alcuni caratteri esterni possono servire di primo indizio per giudicare di questa virtù ; così il carbone lucente decolora meno che il carbone appannato (V. Decolorazione) ; ma la presenza di alcuni corpi può modificare le proprietà del carbone; e siccome il carbone animale viene adulterato con altre materie di minor costo, egli è importante di ricorrere a certe prove onde poterne determinare il valore. Per acquistare una distinta idea di questo valore si può adoperare utilmente il decolorimetro di Payen. Quest'apparecchio consiste in un tubo orizzontale di rame nel quale entra a sfregamento un altro tubo dello stesso metallo aperto ad una estremità. Le due estremità opposte dei due tubi sono chiuse da dischi di vetro. Sulla parete superiore del tubo orizzontale si adatta un altro tubo di rame ed un piccolo cilindro metallico che porta un doppio disco di vetro; questi due dischi sono posti a uncentimetro di distanza .e fissati ad un passo di vite per collocarli al di sopra o sui lati dello strumento. Il doppio disco di vetro s'empie di una dissoluzione di zucchero cotto, detta liquore di prova. L'apertura per cui s'introduce questo liquido si chiude con un piccolo turacciolo smerigliato. Il liquore di prova è rinchiuso in un piccolo cilindro che si vende col decolorimetro. 11 metodo che si deve seguire nel far uso dello strumento è il seguente. Si prende un cen-tilitro del liquore di prova e si versa in un fiasco contenente poco più di un litro ; si misura un litro d'acqua che si adopera a sciacquare replicatamente il centilitro che ha servito a misurare il liquore probatorio: il rimanente del litro d'acqua è versato insieme con le lavature nell'anzidetto fiasco. A questo modo si ottiene una soluzione contenente 1000 grammi d'acqua e 10 grammi di liquore di prova, il quale serve per 10 saggi. Si pesano 2 grammi del carbone da sperimentarsi e si mettono in un fiasco a larga bocca contenente 120 grammi circa, vi si aggiunge un decilitro del liquore di prova allungato, si agita vivamente il miscuglio per un minuto, quindi si versa sopra un filtro di carta, si passa una seconda volta il liquido sul filtro, e quando sarà intieramente colato si riconoscerà lo scoloramento prodotto dal carbone. A tale effetto si verserà il liquore feltrato nel tubo verticale del decolorimetro e si tirerà il tubo orizzontale interno affinchè una parte del liquore possa introdursi in questo tubo; allora se ne rivolgerà l'estremità alla luce e vi si guarderà attraverso continuando a tirare il tubo fino a tanto che la tinta dei liquido trattato col carbone abbia la stessa intensità di quella della dissoluzione dello zucchero cotto rinchiusa nel doppio disco di vetro. Lo strato del liquido cosi introdotto sarà tanto più grosso e quindi parrà tanto più colorito quanto più si allontanerà il tubo orizzontale. Col mezzo della scala segnata sulla parete esterna del tubo medesimo si leggeranno le divisioni che indicano la quantità dell'allontanamento. 11 primo centimetro produce un allontanamento uguale a quello dei dischi di vetro fissati sopra lo strumento, la seconda e la terza divisione dànno una doppia ed una tripla spessezza. Se l'allontanamento fosse di un solo centimetro, è chiaro che il carbone non avrebbe prodotto scoloramento, poiché il liquore trattato col carbone sarebbe colorito quanto il liquore di prova. Se si fosse tratto il tubo orizzontale fino alla seconda divisione il carbone avrebbe tolto al liquido la metà della materia colorante, poiché lo strato ne sarebbe il doppio ; se finalmente si fosse tratto il tubo fino alla terza divisione il carbone avrebbe tolto i due terzi della materia colorante. Il miglior nero animale scolora una quantità di liquore di prova che costringe a trarre il tubo fino alla terza divisione; i neri dosso del commercio stanno ordinariamente tra la seco
nda e la terza ; i neri vegetabili tra la prima e la seconda. Ciascuna di queste tre divisioni principali o gradi è suddivisa in dieci parti uguali, che permettono di apprezzare le più leggiere differenze tra il potere scolorante dei carboni.
Per ben giudicare della tinta del colore di prova, cosicché le osservazioni fatte sui due liquidi siano paragonabili fra di loro, si dovrà osservare il doppio disco di vetro attraveiso di un tubo di cartone della
| |
Bussy Sten-house Costa Payen
|