Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DECOMPOSIZIONE — DECORARE, DECORATORE, DECORAZIONEDECOMPOSIZIONE (chim.).—Significala dissoluzione delle molecole dei corpi composti, in modo che i componenti o si separano ad uno ad uno, ovvero si spartiscono tra diversi prodotti di composizione differente da quella delle molecole suddette.
La decomposizione dei corpi costituisce una delle parti principali della scienza chimica. Le cause per cui la materia si risolve nei suoi principii o si trasmuta in altri composti meno complicati sono l'aria, l'umidità, il calore, l'elettricismo, ecc. (V. Affinità, Analisi, Combinazione, Combustione, Eremacosia, Fermentazione, Putrefazione, ecc.).
DECOMPOSIZIONE DELLE EQUAZIONI (alg.).—Spesse volte per risolvere un'equazione si decompone in più altre che ne sono i fattori. Descartes si servì di questo mezzo per risolvere le equazioni del 4° grado, decomponendo l'equazione generale #4+Aa;8+Ba;-,-C=0, in fattori del 2° grado x*+ax+b, x* + cx+d; e supponendo l'eguaglianza x4+Ax*+Bx+C=(x1+ax + b) (a;* + cx+ d) (V. Equazione).
DECOMPOSIZIONE DELLE FORZE E DEL MOTO (mecc.). — Quando ad una forza unica o ad un moto si sostituiscono due o più forze agenti in direzioni diverse, ha luogo ciò che dicesi decomposizione delle forze o del moto. Tale decomposizione, il cui uso è estesissimo in meccanica, è fondata sugli stessi principii della decomposizione (V. Forza, Moto).
DECORARE, DECORATORE, DECORAZIONE (archit. e . B. A). — Decorare è lo stesso che abbellire, adornare, per cui è chiaro anche il significato degli altri due vocaboli che ne derivano, i quali avendo la più stretta analogia col primo, si è creduto opportuno di riunirli in un medesimo articolo.
La decorazione relativamente all'architettura ed alle belle arti si divide in temporanea o passeggiera, e in permanente. La temporanea è quella che ha luogo per circostanze straordinarie, come nascite e sponsali di principi, incoronazioni di sovrani, funerali di grandi personaggi, nelle quali si addobbano sfarzosamente i templi, le sale, le vie, le piazze, le facciate e i cortili dei palagi. L'architetto che dirige le decorazioni talvolta nasconde affatto l'interno degli edifizi e le pareti esterne sotto i nuovi adornamenti che convertono le chiese e le sale in vaghissimi padiglioni composti di varie stoffe ; talora con pitture e sculture amovibili compone una decorazione architettonica del tutto diversa dalla permanente ed assai più ricca: e con statue, emblemi, trofei, dorature e simili presta ai luoghi decorati una magnificenza di gran lunga maggiore di quella che hanno realmente. Questa specie di decorazioni offre all'artista vastissimo campo, per cui un decoratore di genio può immaginare combinazioni bellissime ed ottenere effetti sorprendenti ; ma egli deve sempre aver riguardo alle convenienze, agli usi e costumi stabiliti, allo scopo cui debbono servire le decorazioni, ed attenersi, per quanto è possibile, alla semplicità dell' invenzione, unita ad una ben intesa varietà nei particolari e negli accessorii.
Queste norme deve pur seguire il pittore scenico o di decorazioni teatrali, il quale soprattutto deve ossei vare scrupolosamente la convenienza di tempo e di luogo in cui avvennero o si suppongono avvenuti i fatti che si rappresentano sulla scena ; perocché sarebbe cosa sommamente sconcia di vedererappresentato il tempio di Belo o di Siva a somiglianza del Partenone, o un castello del medio evo collo stile o colla magnificenza del palazzo dei Cesari, Egli è perciò necessario che il decoratore di teatri, dopo di avere studiato l'architettura e i costumi dei Greci e dei Romani, conosca pure i varii stili di architettura che derivarono da essa, e le maniere di edificare delle altre nazioni antiche e mode in e che hanno un carattere speciale ; studio assai facile in oggi per le tante descrizioni e i tanti disegni raccolti dai viaggiatori in tutte le parti del globo, per cui è agevole il formarsi un'idea esatta dei caratteri e dello stile dei monumenti delle diverse epoche e nazioni. Ma siccome questa specie di decorazione ha per base principale la prospettiva lineare ed aerea, così ne parleremo sotto Prospettiva (V.).
Anche l'illuminazione degli edifizii per le pubbliche feste può essere oggetto della decorazione passeggiera; perchè col disporre i lumi secondo certe linee, e coll'apporre alle finestre impannate di carte trasparenti o invetriate a varii colori e disegni, si può dare ad un palazzo o ad una facciata un aspetto oltremodo gradevole, massimamente se si dispongono con avvedutezza i varii colori che si possono dare ai lumi stessi.
Magnifiche e veramente straordinarie decorazioni si eseguirono nei secoli addietro in varie città d'Italia per solennizzare grandi avvenimenti, e di molte di esse si conservano le descrizioni ; fra le quali additeremo a chi è vago di conoscere quanta pompa sfoggiassero in simili circostanze le corti italiane, la descrizione di Giorgio Vasari dell'apparato fatto in Firenze per le nozze di Francesco de' Medici con Giovanna d'Austria.
In appresso, così in Italia come presso le altre nazioni, andò perdendosi l'uso di cosi splendide decorazioni, e meritano solo di essere ricordate quelle del 1805 e 1838 in Milano per le due incoronazioni, e quelle di Parigi nel 1804 e di Reims nel 1825 per le consacrazioni di Napoleone e di Carlo X.
La decorazione permanente consta di due parti distinte, quella cioè che appartiene propriamente all'architettura, e quella che le prestano le arti sorelle, la scultura e la pittura. Un edifizio può essere eccellentemente distribuito ed acconcio alla sua destinazione, simmetrico nella disposizione delle porte e del finestrate, proporzionato ed armonico nell'estensione dei vani interni e nell'elevazione totale, comodo, economico, solido ed accuratamente costrutto, senza che vi sia nessuna decorazione; tutto ciò spetta all'architetto propriamente detto e nel più semplice significato della parola, perchè in tal guisa operando non edifica che pei bisogni della vita. Ufficio poi del decoratore è di abbellire ed arricchire un edifizio nudo con istipiti alle porte ed alle finestre, più o meno ricchi secondo l'importanza del fabbricato, di ornarlo di fascie, di cornici, di colonne o pilastri e di balconi, usando nelle varie parti quegli artifizii di cui i monumenti dei Greci e dei Romani e le invenzioni dei grandi architetti moderni offrono tanti eccellenti modelli. Ma il vero architetto decoratore è quello che nell'ideare un'opera di architettura inventa nel tempo stesso la parte decorativa, disponendo e coordinando le partit^iOOQLe
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