Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DEE GIOVANNI - DEFAUCONPRET AUGUSTO GIOVANNI BATTISTAsbocca nel Mare Germanico presso Aberdeen. — L'altro sorge nel Kirkcudbrightshire, e si getta nel Golfo di Solway.
Vi è anche un fiume Dee in Inghilterra, che irriga parte delle contee di Merionet, di Denbigh, di Flint e di Salop, e sbocca nel mar d'Irlanda.
DEE Giovanni (biogr.). — Astrologo e matematico inglese, nato a Londra nel 1527. A vent'auni fece un giro sul continente per perfezionarsi nelle scienze, e visitò particolarmente l'Olanda. Al suo ritorno a Cambridge, dove aveva fatto i suoi studii, il re Arrigo Vili lo volle ascritto al Collegio della Trinità, da lui fondato nel 1543; ma nel 1548, poi sospetti che correvano ch'ei si fosse dato alla magìa, credette opportuno di allontanarsi di bel nuovo dalla patria. Non vi ha prova sufficiente a stabilire se questa credenza prendesse origine dall'essersi egli realmente abbandonato all'astrologia, per la quale si rese in progresso di tempo così famoso, ovvero se non procedesse puramente dai suoi studii astronomici e dalle sue meccaniche invenzioni.
In questo secondo suo viaggio ei fermossi dapprima all'Università diLovanio, in quel tempo assai rinomata, ove seppe talmente farsi ammirare così per la sua abilità in meccanica e potenza d'ingegno, come per l'energia del suo carattere, che i più alti personaggi andavano a gara a visitarlo. Due anni dopo passò in Francia, e, presa stanza in Reims, vi lesse e commentò gli Elementi di Euclide, connettendovi, secondo l'uso dei tempi, una serie di speculazioni che toccavano a tutte le scienze, fisiche, morali e ideolog'che.
Rimpatriatosi di nuovo nel 1551, provò le varie fasi dell'instabile fortuna. Il re Edoardo VI gli assegnò una pensione e lo nominò dappoi a una rettoria; la regina Maria, all'incontro, lo fece imprigionare per supposto attentato alla sua vita per via d'incantesimi. La fortuna gli sorrise di bel nuovo quando salì al trono la regina Elisabetta, la quale fecelo interrogare sul giorno che sarebbe più fausto per la sua incoronazione. Questa regina avendo preso a favorirlo, gli affidò varie incumbenze nella sua qualità di astrologo, ed altre eziandio più degne delle cognizioni che possedeva realmente, siccome la riforma del calendario e la descrizione storica e geografica dei paesi scoperti dagl'Inglesi nelle varie p. -ti del globo, sulle quali cose esistono due suoi importanti manoscritti nelle pubbliche biblioteche dell'Inghilterra. Ma, qual ne fosse il motivo, lo abbandonò poscia anch'essa; se non che v'hanno alcuni che pretendono che quell'abbandono fosse solo apparente, e che le varie peregrinazioni fatte da Dee sul continente avessero per iscopo qualche segreta esplorazione per mandato della regina.
Nel 1576 trovandosi in Inghilterra e ritirato a Mortlake, ove attendeva con ardore ai suoi studii e a far raccolta d'istromenti astronomici e di oggetti curiosi, come berilli, talismani, ecc., sparsasi in quei dintorni la voce ch'egli avesse comunicazione cogli spiriti maligni, la plebaglia si recò in lolla alla sua abitazione, fece man bassa sugli oggetti da lui raccolti, ed egli stesso colla famiglia durò fatica a scampare. La maggior parte delle pratiche e delle opere su cui fondasi principalmente la sua fama di astrologo furono peraltro posteriori
à quel tempo, nel quale aveva già compiuti i cinquantanni.
Nel 1581 ei si tolse a collaboratore uno speziale di Worcester, chiamato Edoardo Kelly. Allora, sia che gli desse la volta al cervello, sia che fosse raggirato dalle giunterie di quel furfante, si diede a credere di avere realmente commercio cogli angeli Gabriele e Raffaele, che gli apparivano in uno specchio nero con altri spiriti e gli rispondevano, onde si diede a scrivere le supposte loro conferenze. Nel 1583 seguitarono entrambi a Cracovia il palatino Alberto Laski, indi si recarono a Praga presso Rodolfo II, imperatore e re di Boemia, il quale, quantunque credulo per natura e debole d'intendimento, non tardò guari a disgustarci dei loro sogni. Nè miglior sorte incontrarono presso Stefano re di Polonia, al quale furono inoltre accusati di magìa dal nunzio del papa, coll'intento di farli tradurre a Roma; ma essi scamparono a questo pericolo rifuggendosi aTrebona, castello di un signore boemo che avevali invitati, ove per qualche tempo vissero in grande agiatezza, in virtù, dicevano essi, della loro arte di trasformare i più vili metalli in oro.
Venuto poi Dee a rottura col suo collega, tor-nossene solo in Inghilterra, ove nel 1595 fa dalla regina nominato rettore del collegio di Manchester, carica che tenne nove anni, e che abbandonò infine per ritirarsi alla sua abitazione di Mortlake, dove morì nel 1608, in età di ottantun anno, lasciando un gran numero di scritti di vario genere. Le principali opere pubblicate da Dee sono: Propoe-deumata aphoristica (Londra 1558, in-12°); Monas hieroglyphica (Anversa 1564), opera che dedicò e presentò a Massimiliano imperatore ; Epistola ad Fredericum Commandinum (Pesaro 1570); Prefo-eione ali Euclide inglese (1570), ecc. Esse furono raccolte a Londra in un'edizione del 1659, e un'altra ne diede il Casaubono, e versano, non meno che parecchi manoscritti, sull'astronomia e sulla magia, sulle anfibologie matematiche, sugli specchi ustorii, sulla prospettiva, sulla navigazione, ecc. La vita dell'autore fu scritta in latino da Tommaso Smith sotto il titolo di Vita Joannis Dee, mathematici angli (Londra 1707, in-4°).
Vedi Private diary of dr. John Dee and thecata-loque of his library ofmss. noto first printed, pubblicato da Gio. 0. Halliwell (Londra 1842, in-4°).
DEER o DEIR (geogr.) — Villaggio nel N. E. del-l'Aberdeenshire, in Iscozia, notevole per alcuni manoscritti trovati in un'abazia, fra i quali è celebre fra i filologi e gli archeologi il famoso Hook of Deirt contenente una copia degli Evangeli nella versione latina di san Gerolamo, e del Credo degli Apostoli, del sec. ix, ed una parte di una Missa de lnfirmis.
DEFAUCONPRET Angusto Giovanni Battista (biogr.). — Letterato e celebre traduttore francese, nato a Lilla il 12 luglio 1767, morto l'il marzo 1843, fu da principio notajo in Parigi, ma avendo perduto gran parte del suo avere in sfortunate intraprese, trasferissi in Inghilterra, ove dimorò venticinque anni, pubblicando coll'ajuto del figlio più di 400 volumi di traduzioni varie, le quali hanno procacciato una riputazione meritata al suo nome in Francia e altrove. Di queste traduzioni, le più note sono quelle dei llomauai di Walter Scott e di una
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