Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DEFINIZIONEdi tatto il capitolo, tanto per le elezioni, quanto per le determinazioni a prendersi risguardanti la monastica disciplina. In certi altri Ordini si dicono definitori o consultori gli assessori del superiore, i quali lo ajutano nelle faccende spirituali e temporali anche fuori del capitolo generale. Definitorio (Definitorium) si addimanda il luogo in cui convengono i definitori, come anche la stessa assemblea.
DEFINIZIONE {log.). — È una delle più importanti e difficili parti del metodo ; giacche gli errori e le dispute sono per lo più effetti di confusione d'idee, di equivoci, cioè di erronee definizioni. Definire, generalmente parlando, vale distinguere, determinare, e però dilucidare. Le definizioni si distinguono comunemente in reali e nominali, perchè altre si riferiscono alle cose (res), altre alle parole (nomina, verba). Definire una cosa vuol dire descriverla, oppure collocarla in classe ; ma esprime più generalmente la prima operazione, non potendosi mettere una cosa nella sua classe conveniente, se prima non venne descritta. Definire una parola è lo stesso che tradurla in espressioni che ne mostrano più chiaramente il senso. Qualunque definizione ha due parti : la prima è il definito cioè la cosa o la parola ; la seconda è la definizione propriamente detta, cioè la descrizione o la classificazione e la traduzione. Una cosa si definisce, sia unicamente per distinguerla da qualunque altra, sia per conoscerla meglio in se stessa, sia per sapere a quali altri oggetti essa somiglia e qual luogo le si può assegnai e nell'ordine da noi determinato degli esseri differenti che ci sono notL La prima specie si potrebbe chiamare definizione determinativa; la seconda descrittiva ; la terza, che è la definizione per eccellenza dei logici, è detta costitutiva.
È facile accorgersi che la definizione determinativa può essere più o meno precisa, secondo che ha per iscopo di distinguere una da altra cosa in maniera più o meno sottile, e secondo che tal distinzione è più o meno facile.
Una definizione descrittiva può esseie parimente più o meno compiuta, secondo che la descrizione stessa è più o meno circostanziata, più o meno profonda; ma ciò non vuol già dire che la definizione o la descrizione più prolissa, più composta, riesca sempre la migliore, poiché, al contrario, vuoisi temperanza. Adunque si raccoglie che in tal sorta di definizioni ha parte grande l'arbitrio, se non rispetto alla materia, almeno riguardo all'estensione od al numero delle qualità che si possono enumerare, onde si lasciano poco governare da regole. La descrizione che si fa d'una cosa può restringersi a dichiarare le qualità che le sono almeno inerenti, se non proprie, o stendersi a mostrarne qualità razionali o relazioni; e per esempio, il colore giallo è una qualità inerente all'oro, mentre la qualità di poter essere ridotto in moneta e di rappresentare tutti i valori è razionale. Se la descrizione ha il primo carattere, vien detta analitica ; altrimente si chiama sintetica; ma può anch'essere mista, cioè analUiCO-sintetica.
La definizione costitutiva risulta da due soli ordini di qualità : quelle che esprimono in modo più particolare la cosa da definirsi, e sono dette qualità iytctfiche; quelle che la indicano in modo più gene-
rale, scostandosi però il meno che è possibile dalle qualità specifiche, e si chiamano qualità gemriche prossime. In questa definizione dell'uomo : un intelligenza servita da organi, il carattere proprio dell'uomo è indicato dalla parola intelligenza ; il carattere generico, dalle parole servita da organi. Ma questa definizione comprendendo solamente idee di genere e di specie, non vale a definire individui, nè il genere supremo ; e come in natura esistono solamente individui, ne viene ch'essa, come fu detto, non è definizione reale.
Rispetto a ciò, gli uni vogliono che vi siano solamente definizioni reali, altri sole definizioni nominali; e ve n'ha che ammettono solamente definizioni ideali. Senza entrare in profonda discussione, diciamo che, la cosa conoscendosi per le sole idee che n'abbiamo, altro non facciamo, definiendo le cose, che renderci conto di queste idee ed applicarle al loro oggetto. È questa dunque una definizione ideale, cioè d'idee applicate, d'idee concrete ; e ciò è principalmente vero nelle definizioni determinative e costitutive. Vi sono certe idee che mancano d'oggetto proprio, come quelle di vero, giusto, ecc., e che pure sono possibili a definirsi; e però le definizioni loro relative sono senza dubbio ideali.
Rimangono pertanto le definizioni nominali. Orn, niuna parola è definita come tale, cioè come suono, bensì qual segno ed espressione d'idea ; e però anche la definizione nominale è solamente una definizione ideale indiretta. Onde si può conchiudere che vi hanno sole definizioni ideali.
Avendo così ridotte tutte le specie di definizioni alla sola ideale, saremo facilmente intesi quando diremo che non definiamo perfettamente altre idee, se non quelle da noi formate ; imperocché sapendo bene quello che abbiamo posto sotto un segno, ci riesce facile il ricavamelo. Del resto una definizione è imperfetta soltanto paragonandola al suo ideale o piuttosto alla cosa stessa di cui doveva definire l'idea compiuta; imperocché paragonandola a quest'idea ed analizzandola, essa compiutamente r esce perfetta quanto può essere relativamente al suo oggetto immediato, cioè all'idea ; ma questa stessa idea può bene trovarsi meno perfetta del possibile, e in questo caso si vede che la definizione partecipa del difetto dell'idea.
Una definizione costitutiva non è logicamente perfetta senza essere adeguala al suo oggetto, cioè nè più nè meno estesa di quel che si richiede; precisa, cioè contenente nulla più dell'essenziale; non identica, cioè non formante un circolo, mettendo il definito per definizione; finalmente ìnteltxgibile, giacché lo scopo della definizione consiste nel dilucidare ciò che è oscuro', e quest'ultima qualità è senza dubbio la più importante, perchè, mancando essa, tutte le altre rimangono inutili, e trovandosi, tutte le altre si presentauo quasi da se stesse.
Dopo quanto abbiamo esposto sulla definizione e le sue specie,è facile decidere le seguenti questioni: 1° Dovrassi cominciare lo studio d'una scienza dalla sua definizione? — Sì, ma da una definizione determinativa, altrimenti non si avrebbe alcuna idea di ciò che si studia. 2° Le definizioni forniscono elleno la cognizione delle cose ? — No, perchè suppongonot^iOOQLe
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