Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DELAMBRE GIAMBATTISTA GIUSEPPE — DELAROCHE PAOLO
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      precedono le sue Iscrizioni antiche. Il De-Lama visse mia vita tutta data agli studii, e in età avanzata prese in moglie una giovinetta di povera condizione. Fu membro dell'Accademia archeologica di Roma e di quella di belle arti di Vienna, e cessò di vivere in Parma, lasciando le opere seguenti : Iscrizioni antiche; Tavola alimentare; Tavola legislativa della Gallia Cisalpina; Memoria intorno alcuni ornamenti antichi d'oro scoperti in Parma nel 1822 ; Guida del forestiero al ducale Museo d'antichità di Parma ; Descrizione del teatro Farnese di Parma, nel volume i degli Opuscoli letterari*, a carte 193 (Bologna 1818); Osservazioni sulla descrizione del gran teatro Farnese, stampata in Parma dal Blan-chon nel 1817. È una lettera del De-Lama all'autore in data di Parma 8 marzo 1818, inserita negli Opuscoli letterarii (Bologna 1819).
      DELAMBRE Giambattista Giuseppe (biogr.). — Uno dei più rinomati astronomi del secolo xviu, nato ad Amiens il di 19 settembre 1749.
      Incominciati gli studii letterarii sotto l'abate Delille, che lo prese ad amare con grande affezione, appena compiuto in patria il corso di rettorica, manifestò il desiderio di passare a Parigi. Ma la ristrettezza dei mezzi della sua famiglia non potendo a ciò sopperire, vi provvide l'amicizia di Delille, procurandogli un posto gratuito nel collegio Du Plessis; uscito dal quale, volle procurarsi da sè i mezzi di sussistenza, eseguendo varie traduzioni da autori latini, greci, italiani ed inglesi, e dando lezioni private di letteratura.
      Secatosi a Compiègne per educarvi un giovinetto, si diede allo studio delle matematiche per insegnarle poscia al suo allievo ; e tornato a Parigi per assumere l'educazione del signor D'Assy, continuò a consacrarsi assiduamente allo studio dell'astronomia. Egli aveva già letto e commentato le opere di Lalande quando si recò a udire le lezioni che questo celebre astronomo dava al Collegio di Francia. Ivi essendosi ben presto distinto per la sua profonda erudizione, divenne l'allievo insieme e l'amico del professore, che lo chiamò a parte de' suoi lavori.
      Nel 1785 presentò all'Accademia di Berlino una memoria sugli elementi dell'orbita solare dedotti dalle osservazioni di Maskelyne col metodo di La-e&ille; ma poscia, avendo ripreso lo stesso lavoro, col metodo delle equazioni di condizione calcolò le Tavole solari, ecc., che furono inserite nella terza edizione dell 'Astronomia di Lalande. Compreso dall'importanza delle scoperte di Laplace sui pianeti di Saturno e Giove, ne calcolò le Tavole, che furono stampate dall'Accademia nel 1789; e appena fu scoperto il pianeta Urano, si diede a calcolare le tavole del suo moto, che, malgrado il piccolo arco che aveva percorso negli otto anni dopo la sua scoperta, riuscirono abbastanza esatte da meritare il premio per ciò proposto. In quel tempo Laplace presentò una nuova teoria dei satelliti di Giove, e De-lambre ne calcolò le tavole, ottenendo, nel 1792, un premio per quest' immenso lavoro, per cui fu anche ascritto all'Accademia delle scienze nella sezione di geometria.
      Ma la più grande operazione pratica di lui è la misura di un arco del meridiano, ch'egli eseguì, d'ordine del Governo, insieme con Méchain, daNuova Encicl Ital. Voi
      Dunkerque a Barcellona, per determinare l'unità fondamentale del nuovo sistema di misure che fu poi detto sistema metrico. Le operazioni astronomiche e geodetiche interrotte per i torbidi politici di quell'epoca furono terminate nel 1799, avendo egli operato nella parte settentrionale, cioè da Rodez a Dunkerque. Pubblicò quindi la Base del sistema metrico, in cui sono fedelmente registrati gli elementi e i risultati di tutta quella vasta operazione, e tale lavoro fu pure coronato nel 1810 in occasione dei premii decennali. Entrò, nel 1795, nell'Ufficio delle longitudini e nell'Istituto, di cui nel 1803 fu nominato segretario perpetuo per la classe delle scienze ; e nel 1807 succedette a Lalande nella cattedra d'astronomia.
      In mezzo a tante occupazioni, che gli valsero la stima universale e lo fecero ascrivere a diversi ordini cavallereschi e alla maggior parte delle accademie straniere, compose un gran numero di opere, di cui si può vedere l'elenco nel Dizionario delle scienze matematiche del Montferrier, e sono di tale importanza, che sebbene vengano tacciate di poca chiarezza e di poco metodo, e non siano esenti da mende, si manterranno tuttavia per lungo tempo nella stima dei dotti, e saranno sempre consultate con frutto dagli studiosi. Delambre cessò di vivere al 19 agosto 1822.
      DELAROCHE Paolo (biogr.). — Celebre pittore storico francese, nato a Parigi nel 1797, morto il 4 novembre 1856, fu allievo del barone Gross e cominciò a levar fama di sè con Oioada scampato alla morte da Oiosabat (nel Lussemborgo), dipinto del 1822 ed appartenente alla scuola piuttostochè al libero sviluppo dell'artista. Due altri dipinti, Giovanna d'Arco interrogata nella prigione dal cardinale di Winchester e San Vincenzo de' Paoli in atto di predicare alla corte di Luigi XIII a prò de' trovatelli, procacciarongli una medaglia all'esposizione del 1824 e testimoniano degli sforzi dell'artista per isvincolarsi dai principii e dalle regole della scuola. A questi lavori tennero dietro, nel 1826, la Morte d'Annibale Caracci, la Morte del presidente Duranti, e nel 1827 la Morte d'Elisabetta d'Inghilterra (al museo del Lussemborgo). In questi dipinti appariscono manifesti i progressi fatti dall'artista, il quale continuò a dipingere alacremente : il Cardinale Richelieu che trae al suppliziot sul Rodano, Cinq-Mars e De Thou ; il Cardinale Mazarino sul suo letto di morte (1831) ; l'Assassinio del duca di Guisa nel castello di Valois (1835), il lavoro più imperfetto di Delaroche ; i Figli d'Edoardo «n prigione (nel Lussemborgo) ; Cromiceli che contempla il cadavere di Carlo I nella bara ; il Supplizio di Giovanna Grey (nella raccolta del conte Demidoff) ; Lord Strafford che s'incammina al supplizio, benedetto dall'arcivescovo Laud, e, come riscontro ad esso, Carlo I custodito e sbeffeggiato dai soldati di Cromiceli. Questi ed altri dipinti furono accolti con favore straordinario dal pubblico, e l'autore fu quind' innanzi festeggiato come uno de' maestri principali della moderna scuola francese. Delaroche non era dotato dalla natura di straordi-narii talenti, aveva poco fuoco e fantasia ina molto gusto, assennatezza e perduranza. Ei sapeva coprir destramente la povertà d'invenzione eleggendo sub* VH. 15
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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