Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DELESS1TE — DELFICO MELCHIORRE
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      Alla Bua morte annoveravano in Francia trecento-cinquanta Casse di risparmio con un deposito di 150 milioni, e il progresso e la prosperità di questi utilissimi istituti stavangli a cuore sì fattamente, che volle inciso sulla sua sepoltura il seguente epi-tafio: Qi git l'un des fondateurs des Caisses d'épargine, e compose : Des avantages de la Gaisse d'épar-gneei de prévoyance (Parigi 1837), in un con alcuni opuscoli popolari più volte ristampati, quali sarete bero: Le Guide du Bonheur (Parigi 1839) e La Morale en action (Parigi 1840).
      Le scienze naturali, la botanica e le belle arti formavano, dopo le opere filantropiche, le ricreazioni di B. Delessert. Ei nasceva appena quando G. G. Rousseau incominciava per sua sorella, madamigella Delessert, un modesto erbario, ch'egli accrebbe dipoi successivamente di duecento erbarii speciali, formanti un erbario generale di 86,000 specie, raccogliendo in pari tempo una biblioteca di tutte le opere botaniche pubblicate appo tutti i popoli e in tutte le lingue. A lato al Museo delle piante egli inalzò di poi un Museo conchiliologico, in cui annoveravansi 150,000 conchiglie suddivise in 25,000 specie, fra le quali 1200 non ancora descritte, e alla botanica e conchiliologia riferisconsi le due opere seguenti, stampate a sue spese : Icones selectce plantarum quas in systentate universali ex herbariis parisiensibus, prcesertim ex Lessertiano descripsit Aug. P. Decandolle ex archetypis speci-minibus a Turpin delineata et edita a B. Delessert (Parigi 1820-1846, 5 voi. in-4°, contenente ciascuno 100 tavole) c Becueil des coquilles inédites décrites par Lamarck dans son histoire naturelle des ani-maux sans vertèbres et non encore figurés (Parigi 1842, in-fol., con 40 tavole). Mentoveremo da ultimo la sua bella raccolta d'incisioni e di dipinti, fra i quali la Madonna di Raffaello nota sotto il titolo di Vierge de la maison d'Orléans.
      Vedi D'Argout, Notice sur B. Delessert nel Journal des Economistes (xvn, 296).
      DRLESSITE (min.). — Varietà amorfa di clorite, di colore verde oliva, che occupa la cavità di alcune rocce amigdaloidi dell'Oberstein, di Zwichau e di altri luoghi.
      DELETERIO (patol.). — Epiteto derivato dal greco ty», noceto, corrompo, e che si applica alle sostanze essenzialmente nocive e distruggitrici, siccome ad alcune specie di Miasmi, Veleni ed Emanazioni mefitiche (V.).
      DILETTO (stor. mi/.). — Scelta o leva di soldati per servigio dello Stato. I Romani la dissero delectus dal verbo deUgere, che significa scegliere, ed era appunto una scelta che facevasi fra'cittadini di quegl'individui che si giudicavano più atti alla milizia. Il deletto era ordinato dai consoli, conosciuto prima il bisogno delle legioni; e ne affidavano la cura ai tribuni ed ai censori, i quali vi davano opera al principio dell'anno in tempo di pace. Tutti i cittadini romani dai diciassette ai quarantasei anni si radunavano nelle loro tribù sul Campidoglio, ov'erano sceverati secondo l'età ed il patrimonio loro, registrati e distribuiti nelle legioni, secondo che portava la sorte e l'ordine stabilito. Nei casi straordinarii di guerra facevasi il deletto appena dichiarata. Se il bisogno era urgente, ogni ordinesi trascurava, e descrivevasi un esercito detto sti-bitario o tumultuario, nel quale si arruolavano tutti i cittadini di buona volontà, senza tener conto dei regolamenti stabiliti per la scelta e per l'età. Niun romano cittadino era esente, eccettuati i sacerdoti ed i magistrati che amministravano la giustizia. Severissime erano le pene fulminate contro coloro i quali, senza grave causa o difetto fisico, cercavano di sottrarsi alla legge comune, ed erano le verghe, i ceppi, la confiscazione dei beni; e nei tempi in cui la disciplina era rigidissima, anche la morte civile e la schiavitù. Augusto fece vendere come schiavi due giovanetti ai quali il padre aveva reciso il pollice per sottrarli al deletto, e in altra occasione mandò alcuni refrattarii alla morte. Nei primi tempi della romana repubblica il deletto della cavalleria facevasi dopo quello della fanteria; ma l'ordine equestre soverchiò ben presto, e i cavalieri vennero scelti prima dei fanti. Era uffizio dei censori il designarli. Essi erano obbligati a servire dieci anni, ed i fanti un doppio tempo. Quando l'Italia intera partecipò alla romana cittadinanza, i deletti si fecero nelle provincie da espressi delegati. I servi n'erano esclusi per legge, come pure coloro che non avevano censo; ma le discordie, civili fecero sovente dimenticare queste regole. La voce deletto è tutta propria dell'antica milizia romana ; oggidì si fa comunemente uso delle parole leva e coscrizione (V. Leva).
      DELEZENNE Carlo (biogr.). — Fisico di rinomanza e, dopo la morte dell'illustre Biot, decano dei professori di fisica in Francia, era nato a Lilla il 4 ottobre 1776; morì in patria il 20 agosto 1866, presso a compiere l'anno novantesimo del viver suo. Corrispondente dell'Istituto, fecesi distinguere per buon numero di Memorie o di Notizie intorno a diversi argomenti di fisica. Inventò un barometro a sifone (V. Barometro), un atmometro, delle pile secche che possono utilmente servire moltissimi anni, un polariscopio ch'ebbe nome Anali z zator e-Deie z enne, uno stefanoscopio che rende possibile osservare le corone luminose intorno al sole, e molte altre cose. In otto Memorie dedicate all'acustica musicale emise idee tanto nuove quanto profonde, che contribuirono a schiarire diversi punti oscuri della teoria; egli costantemente insistè sulla necessità di un diapason normale, ed il suo voto fu finalmente esaudito-nel 1860. Finché gli bastò la vita, non lasciò di occuparsi della prediletta scienza se non quando gli fecero difetto le forze, e queste tardi lo abbandonarono, e così la sua lunga esistenza fu modesta del pari che laboriosa.
      DELFI. V. Delfo (geogr. ant.).
      DELFICO Melchiorre (biogr.). — Nato di nobil famiglia a Teramo nell'Abruzzo il 1° agosto 1744,-studiò a Napoli sotto Genovesi, Mazzocchi e altri dotti maestri, e diè opera particolarmente allo studio del diritto e dell'economia politica. Rimpatriatosi, pubblicò, nel 1774, senza nome di luogo e di' autore, il primo opuscolo che di lui abbiasi a stampa, intitolato Saggio filosofico sul matrimonio, in difesa dello stato coniugale, contro le opinioni libertine di quei tempi, e quando, nel 1782, furono ristabilite nel regno le milizie provinciali, un Discorso sul ristabilimento della milizia provinciale (Napoli 1782),
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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