Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DELFO 0 DELFI
      (Herodotus, vm, 39; Schol. ad Lucian. Phal., i,6; Schol. ad Aristoph. Vesp., 1444; Euripid., 7on, 1222, 1226). Dopo la tragica morte di Esopo, scagliato giù per la balza Jampeja dai fanatici Delfesi, il luogo del supplizio,per rispetto alla memoria dell'estinto, fu trasferito al picco di Nauplia, che supponesi la occidentale delle due sommità, oggidì Rodhini; ma questa supposizione non è avvalorata da veruna autorità, ed Ulrichs applica quindi il nome Nauplia alle ripide roccie del lato 0. della città, dalle quali molti prigionieri turchi furono precipitati durante la guerra della greca indipendenza.
      La celebrità dei due picchi per cui scorre la fonte Castalia indusse i poeti e gli scrittori posteriori a parlare di due cime del Parnaso, sebbene una sola, quella di Licorea, torreggi su tutte le altre; anzi sembra che parecchi autori abbiano perfino supposto che i due picchi del Castalio fonte fossero le cime dello stesso Parnaso, quantunque questo si elevi realmente di molte centinaja di metri su quelli, come poeticamente si esprime Ovidio nel lib. i delle Metamorfosi, vs. 316:
      Mons ibi verticibus petit arduus astra duobus,
      Nomine Parnassus, superatque cacumine nubes.
      (Rapido ivi il monte va alle stelle con due vertici, si addimanda Parnaso, e col comignolo sorpassa le nubi),
      e gli fanno eco Lucano (v, 71), Stazio (Theb., vii, 346), Luciano (Contempi., 5) e Nonnio (Dtonys.,xiif, p. 358). 1 due picchi erano sacri a Bacco, e sovra essi stava la caverna Coricia, di cui diremo tra breve, consecrata pur essa a Bacco ed alle ninfe coricie sue ministre, e quindi il nome Coricia fu apposto talfiata anche alle due cime (Soph., Antig., 1126; iEsch., Eum., 22; Eurip., Bacch., 556). La catena semicircolare di rupi a cui appartenevano le due cime portava il nome generale di Fedriadi (ai$pta8ec), che Diodoro appone alle occidentali, ove Filomelo riportò una vittoria sopra i Locresi (xvi, 28) ; mentre Suida inchiude fra le medesime anche la rupe orientale Jampeja (Suida, s. w. Afounoc, Oa-.Spi'ac). Erano desse quasi rimpetto al mezzogiorno, e quindi ricevevano i raggi solari durante la porzione più lucida del giorno, e per questa loro qualità si addimandavauo appunto le Splendide, le Rifulgenti (Euripide ci rappresenta il suo protagonista Jone, sacerdote di Apollo, armato di arco e di frecce, durante il giornaliero suo uffizio nel tempio, per tenere lontani quei predatori alati (Eurip., lon, 154). La fessura tra le due cime è il letto di un torrente, che forma nella stagione piovosa una magnifica cascata dell'altezza di circa 66 metri, e dalla sua estremità inferiore scaturisce il Castalio fonte, dapprima a minuti zampilli, ma poscia a larga vena ; scorre per una convalle fino al Pleisto e passa vicino al monastero Panaghia, al lato sinistro od orientale.
      VI. Acque castalie. — La fontana di Castalia era l'acqua santa del delfico tempio, e tutti coloroche venivano a consultare l'oracolo, o desideravano che si volgessero preci al nume prima d'avventurarsi nelle gare dei giuochi pizii, od erano venuti a visitare Delfo per qualsiasi religioso motivo, erano obbligati a purificarsi alla sacra fonte (Heliodor., JEth., li, 26; Pind., Phyth., iv, 290; v, 39 ; Plut., Arist., 20). Anche gl'inservienti del tempio so ne valevano per lo stesso oggetto (Eurip., lori, 94), e sembra che il lavarsi la chioma fosse la forma principale della purificazione, atto religioso che venne perciò attribuito dai poeti allo stesso Apollo, per esempio da Euripide nelle Fenicie, vs. 22, colle parole
      'Ext KourrocXfo; fòop
      'K-Jtijxtvet pi xóua? efxi<;
      Aeuaat
      (ed oltre a ciò di Castalia l'onda mi attende per lavarmi le chiome).
      e da Orazio (Carmin, 4, 61) ove dice :
      Qui rore puro Castalia lavitCrines solutos
      (il quale col puro zampillo di Castalia lavò le sciolte chiome),
      senza rammentare Ovidio (Metamorph., i, 371) e Stazio (Theb., i, 698). Non vi può poi essere alcun dubbio che tutti coloro i quali visitavano Delfo per essere purificati del sangue versato, si tuffassero con tutta la persona nel Castalio fonte. Sussistono ancora gli avanzi di un bagno scavato nella rupe, che riceveva le acque dalla fonte, ed a cui scende-vasi per una gradinata, ed è chiamato da Ulrich» il bagno dei pellegrini pizii, mentre dai precedenti scrittori era stato detto della Pizia, seguendo la sentenza erronea di uno scoliaste (ad Eurip. Phcen., 230). Le donne avanzate di età che venivano elette all'uffizio di Pizia dalle famiglie delfiche non sembrano essersi lavate giammai nella fontana, o tutto al più al momento della loro consecrazione alle funzioni profetiche, dappoiché vivevano nel tempio senza mai alcun contatto con altro oggetto profano, e quindi non avevano bisogno di purificazione di sorta. Nell'ione di Euripide la Pizia trovasi nell'adito prima dello spuntar del sole, e nelle Eumenidi di Eschilo non si fa menzione alcuna del bagno della Pizia prima di salire il tripode. Dice-vasi più tardi che la sorgente Castalia impartiva poetica ispirazione a chi ne beveva; ma questa è una graziosa invenzione dei poeti romani, che sembrano averle attribuito siffatta potenza perchè Apollo era il protettore delle Muse, e perciò Ovidio (Am., i, 15, 35) cantava:
      .......Mihi flavus Apollo
      Pocula castalia piena ministret aqua
      (a me il biondo Apollo porga nappi colmi di acquacastalia) ;
      e Stazio (Silv., v, 5) e Marziale (xii, 3, 11) dicevano circa lo stesso. Chiamasi oggidì la Castalia fonte di San Giovanni, per una cappelletta del santo attigua alle sue sorgenti, presso alle quali vi è pure un platano, l'unico in Kastri e nelle sue vicinanze. Ulrichs suppone che sia l'albero tanto famoso appo gli antichi, come quello che dice vasi
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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