Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DELFO 0 DELFIin Roma nel 187 e nel 185 av. Cristo, che nel 200 av. Cristo era stato ambasciatore in Egitto ed alla Corte del re Filippo.
Passando alle iscrizioni della summentovata seconda classe, ne citeremo due, per chiarire anche questo punto delle elleniche costumanze, degno di considerazione. Parlasi nell'una della vendita di Artemidora, una delle tante ancelle del re Attalo ; e nell'altra della schiava romana Vibia.
Ecco il testo della prima : 2rpaTaY^ovTo; *ivéa (xtjvò?
Ilavafjiou, £v AeXjpoT; Sè òfp/ovxot; EufJievtèa ^vò? Bouxcm'ou, èm, xoTdSe dnéSoro Aauixt; 6 irapàt tou paatXcw? ArcdtXou 6 ètd rwv £pywv twv (ìaaiXixiov 'ApTeuuSoipav t&v paoiXixiv 7taiSiTxav tw 'A-JtóXXwvt tw riuOi'o) àpyupt'ou TeuapotxovTa Tptwv (Essendo stratego Feneo nel mese Panamo, ed in Delfo arconte Emmenide nel mese Bucazio, Damea, sovrintendente delle regie opere del re Attalo, vendè ad Apollo Pizio Artemidora regia ancella, per quarantatre stateri d'argento, ossia cencin-quantanove franchi).
Ecco il tenore della seconda: 2tpAeXcpoT? Sì apxovro; amo; ur(vò; flotTpcmiou, l7tl toTcSe a7:é5oxo Mevotra? KptToXaou Bpovieù; tw 'ÀttoXXwvi tw fluo-o) crojua ywaixetov at ovoua btéta xò yivos Pwixa(av (Essendo stratego Archidamo nel mese Dio, e in Delfo arconte Fenide nel mese Petropio, Meneta di Critolao, Troniese, vendè ad Apollo Pizio una donna per nome Vibia, romana di nascita).
Notisi che il mese Panamo o Panemo della prima epigrafe corrisponde, per la massima parte, al nostro giugno, e il Dio della seconda, che aveva di riscontro in Delfo il Petropio, era il primo mese dell'anno, e cominciava dopo l'equinozio autunnale, rispondendo incirca al nostro ottobre. Rilevasi dal complesso di cotesto iscrizioni che gli schiavi venduti al tempio del nume appartenevano a svariatissime genti, sendovene di Ebrei, Siri, Libii, Cappadoci, Galati, Sarmati ed anche Greci, principalmente Lacedemoni, non esclusi parecchi Romani, fra cui è singolarmente da notarsi la or ora rammentata Vibia romana. L'indicazione dei magistrati eponimi, posti in fronte all'atto per segnarne la data, offre molti sincronismi assai interessanti tra gli arconti di Delfo e gli strategi o comandanti degli Etoli, gli agonoteti o presidenti agli spettacoli teatrali dei Locresi, gli strategi dei Focesi, degli Achei, ecc.; e siccome gli strategi Etoli ricorrono più sovente degli altri, così pare che queste epigrafi debbansi riferire per la maggior parte ai tempi in cui fioriva la lega etolia, ossia al in secolo avanti Cristo. Il riscontro poi dei mesi e del nome diverso che avevano in Delfo e fuori, giova parimente a far conoscere il calendario di quei differenti popoli della Grecia, che variava di nomi ad ogni mutar di confini. Nelle clausole, infine, di questi atti incontransi curiose particolarità sulle consuetudini vigenti nel compierli, e notasi, per esempio, che il danaro con cui pagava lo schiavo al padrone il suo affrancamento, veniva ricevuto da un mallevadore (ptSoctomfc) ora in sulle soglie del tempio, sul limitare presso alla porta maggiore (èm tou òSou x«t& tò (jJya B^poma), ora nell'interno presso all'altare del dio, fra il luogo sacro e l'altare (Apollo sedevano giudici. Cotesti sacerdoti vengono nominati nell'iscrizione ; l'atto della vendita è deposto nelle loro mani, e tutti gli altri riti si compievano da essi. In varie altre iscrizioni finalmente sta registrato il diritto di cittadinanza che veniva conferito dalla città di Delfo ad individui forastieri ; ma non abbiamo peranco intorno alle medesime gli opportuni ragguagli.
Concbiuderemo coll'awertire che, oltre al murus inscriptus, gli scavi di Delfo misero in luce alcuni altri monumenti pregevoli, tra i quali sono degni per certo di peculiar menzione i seguenti : 1° una rotonda quasi intera, le cui pareti sono anch'esse tappezzate di epigrafi che ricordano affrancamenti di schiavi ; 2° ima colonna monumentale rimasta nell'antico suo sito, poco lungi dal muro più fiate ricoiv dato, avente nella base questa insigne iscrizione:
AEAOIANEAttKAN NASI0I2THNI1P0MANTHIAN RATTA APXAIAAPX0NT02 9E0AYT0YB0YAEY0NT02 EIIirENEOS.
Tradotta in italiano, significa : Quei di Delfo restituirono a quei di Nasso la precedenza nel consultar Voracolo, secondo gli antichi usi [o patti), essendo arconte Teolito, e senatore Epigeneo; 3° una sfinge di marmo, col corpo di leone ed ali di aquila, come viene descritta da Sofocle. È mancante della testa, che non si potè peranco dissotterrare, ma veggonsi sulle spalle del mostro alquante traccie di capigliatura donnesca. È lunga un metro e mezzo cotesta statua, ed ha un metro di altezza ; rara, se non unica grandezza di sfinge greca, giusta il parere dei più accreditati archeologi.
Entrando nel recinto per la parte orientale, i primi oggetti che si affacciavano allo sguardo erano statue di atleti ed altre votive opere, in gran copia, giusta la lunga lista di Pausania (x, 9 e seg.). Basti dire che perfino ai tempi di Plinio non ve ne erano meno di 3000, e sappiamo di già che il solo Nerone fece asportare 500 statue di bronzo ; molte di esse potevano vedersi ritte sopra il ricinto da coloro che per la via orientale ascendevano al santuario (Plin. xxxiv, 7, § 7; Paus., x, 12, § 1; Justin., xxiv, 7; Polysen., vii, 35, § 2). Pausania e Plutarco ricordano poi il Sasso della Sibilla, ch'era una roccia elevantesi sopra il suolo, detta cosi per essere stata il seggio della prima Sibilla (Paus., x, 12, § 1 ; Plut., De Pyth. Or., 9; Clem. Alex., Strom. i, p. 204). Vicino al Sasso sorgevano i tesori (Br^oupoÉ, depositi di cose preziose), non già sopra una sola piattaforma come in Olimpia, ma fabbricati separatamente intorno al Sasso, giungendo all'aitar maggiore. Erano piccoli edifizii, parte sopra e parto sotto terra, in cui conservavansi le più preziose offerte, e tutte quelle che non si potevano tenero all'aria aperta senza danneggiarle. Il più celebre di tutti era quello dei Corinzii, che dicevasi fabbricato da Cipselo, in cui custodivansi, tra gli altri oggetti, gli aurei ed argentei donativi di Gige; anche il portico eretto dagli Ateniesi serviva di tesoro all'È, del Sasso della Sibilla, e vicino al medesimoLaOOQle
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Roma Egitto Corte Filippo Artemidora Attalo Vibia AeXjpoT EufJievtèa TdSe Soro Aauixt Xcw Xou Xixiov ApTeuuSoipav Xixiv SiTxav A-JtóXXwvt TeuapotxovTa Tptwv Essendo Feneo Panamo Delfo Emmenide Bucazio Damea Attalo Apollo Pizio Artemidora AeXcpoT Tpcmiou TcSe Mevotra ToXaou Bpovieù XXwvi Pwixa Essendo Archidamo Dio Delfo Fenide Petropio Meneta Critolao Troniese Apollo Pizio Vibia Panamo Panemo Dio Delfo Petropio Ebrei Siri Libii Cappadoci Galati Sarmati Greci Lacedemoni Romani Vibia Delfo Etoli Locresi Focesi Achei Etoli Cristo Delfo Grecia Soctomfc Sou Jya B Apollo Delfo Delfo OIANEAttKAN NASI EIIirENEOS Quei Delfo Nasso Voracolo Teolito Epigeneo Sofocle Pausania Plinio Nerone Plin Paus Justin Polysen Plutarco Sasso Sibilla Sibilla Paus Plut De Pyth Clem Strom Sasso Olimpia Sasso Corinzii Cipselo Gige Ateniesi Sasso Sibilla OOQle Cristo Cristo Pausania Alex
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