Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DEMOLIZIONE
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      puntelli di legno, ai quali si appicca il fuoco per dar tempo agli operai di mettersi in salvo. Quando la demolizione è da eseguirsi in mezzo al caseggiato, bisogna di necessità procedere lentamente per non produrre scosse, incomodi e danno ai vicini. Quindi i muri non si possono abbattere se non a poco a poco, e, quanto alle vòlte, è necessario, in generale, puntellarle prima. Per le vòlte a botte soltanto si può far a meno di puntelli, perchè avendo esse due soli appoggi, si può cominciare la demolizione da una delle estremità, abbattendo regolarmente un filare di cunei per volta, e così proseguendo fino alla compiuta demolizione; giacché in tal guisa operando, la parte di vòlta che ancora sussiste non perde nessuna condizione di stabilità. Negli altri casi di vòlte composte, nei quali sarebbe possibile l'abbattimento senza puntelli, sarà sempre prudente il premunirsi con essi contro i sinistri e impreveduti accidenti.
      Non è sempre facile la demolizione quando si 'voglia trar partito dei materiali che da essa provengono. Molta diligenza è necessaria per conservare le membrature e tutte le parti della decorazione , allorché essendo di pietra o di marmo si possono impiegare in altre costruzioni, ovvero quando sono tali che per la squisitezza del lavoro meritano di non perire ; e molte precauzioni si hanno pure a prendere per conservare intatti gli spigoli delle pietre lavorate a scalpello, come sono le imposte e i cunei degli archi e delle vòlte e simili Ma non si suol mettere tanta cura a staccare interi i mattoni dalle strutture laterizie cementate in malta di calci forti o idrauliche, la tenacità delle quali si oppone si fattamente alla sconnessione delle parti, che le più volte non si ottengono i mattoni se non spezzati. La maniera più utile e forse la più economica di operare in questo caso è quella d'impiegare due operai insieme, l'uno dei quali è munito di un lungo scalpello a filo molto largo e sottile che applica contro la commessura che si vuole disgiungere, e l'altro è armato di grosso martello con cui percuote fortemente la testa dello scalpello, sicché bene spesso un solo colpo basta a staccare un mattone intero. L'operazione si eseguisce rapidamente, e il buon esito è quasi sempre sicuro ; onde il risparmio di tempo e il buon materiale che si ricava compensano largamente la spesa dei due operai.
      11 demolire le opere idrauliche rende necessarie le stesse operazioni che si fanno per costruirle, come lo stabilire le ture per isolare dal corpo delle acque ciò che si vuole abbattere, gli asciugamenti, e quant'altro può agevolare questo lavoro.
      E evidente che quando si demolisce parte di un edifizio si corre rischio di danneggiare il restante, e che spesso è necessario rinforzarne i punti d'appoggio per rendergli la stabilità, diminuita coll'ab-battimento della porzione di fabbricato che gli serviva di contrafforte. Perciò la legge stabilisce i diritti e gli obblighi relativi al caso di demolizione ài un fabbricato annesso al muro del vicino.
      L'autorità pubblica invigila sulla solidità degli edifizii, e costringe i proprietarii alla demolizione in tutto o in parte di un edifizio allorché minaccia rovina. \Negli edifizii di grande elevazione alcune volte basta demolire la parte superiore perchè l'inferiore offra sufficienti guarentigie di stabilità.
      DEMOLIZIONE (archit. e art. mil). — Significa disfacimento, rovina, distruzione di una muraglia, di un'opera di fortificazione, di una fortezza, di un ponte, ecc. per via di mine e di altri ingegni.
      Se il muro che vuoisi demolire non è terrapie-nato, posto che la sua grossezza sia da metri 0,60 a m. 0,90, basterà appoggiargli uno o due barili di polvere, e porle il fuoco. Se la grossezza sarà di m. 1,50 a m. 2, bisogna praticare sotto le fondamenta uno o due fornelli, i cui centri siano situati nel piano verticale che passa per il mezzo della detta grossezza. Finalmente se questa è di m. 3 a 4, conviene aprire al piede del muro, e nei fossi inondati a m. 0,30 al di sopra del pelo dell'acqua, un ramo con due braccia alla sua cima, e collocar fornelli alla loro estremità (Tav. CLXXXIY, fig. 3).
      Se il muro poi è terrapienato, bisogna aprire perpendicolarmente alla direzione del muro un ramo sino alle terre e due bracci in cima, lungo ciascuno quanto la grossezza del muro, e impegnare per la metà loro i fornelli nel muro stesso (fig. 4). Se hannosi a temere i colpi dell'assediato, vuoisi ricorrere a blinde di tavoloni foderati di latta, coperti di pelli bovine, ed alzare lateralmente uno spalleggiamento con sacchi pieni di terra. Questo lavoro richiede almeno tre giorni ; l'effetto del cannone che batte in breccia è ordinariamente più pronto e più sicuro (V. Breccia). Invece di praticare un ramo nella grossezza del muro, trovasi spesso minore difficoltà a scavargli un pozzo al piede e a fare un ramo al di sotto delle fondamenta.
      Se vuoisi demolire una muraglia di cinta, bisogna prima conoscerne la costruzione. Se non ha contrafforti o speroni, o se questi hanno soltanto un metro di grossezza, si spaziano i fornelli per modo che i loro imbuti vengano a incrociarsi alquanto ; se i contrafforti saranno di grossezza ordinaria, vuoisi seguire la disposizione indicata dalla fig. 5, o dall'altra disegnata nella fig. 6, se il tempo stringe grandemente.
      Se l'acqua impedisce di aprire le gallerie all'altezza che si richiede pei fornelli, scavansi pozzi, poi i rami (fig. 7). Se la profondità di questi pozzi non basta per dare all'intasamento una conveniente lunghezza, si aumenta la carica. Volendosi poi far cadere col muro una massa di terra all'indietro, prolungansi i rami tanto che basti, affinchè i fornelli A (fig. 8) scoppino qualche istante dopo dei fornelli B.
      Se avvi una galleria appoggiata alla muraglia (fig. 9), si spaziano i fornelli a una distanza doppia della linea della loro minore resistenza. S'intasa ben bene tutta la galleria occupata dai fornelli, più a ciaschedun capo una lunghezza corrispondente alla carica dei fornelli estremi. Si può anche immaginare un seguito di fornelli ordinarii distanti del doppio della lunghezza supposta alla linea della loro minor resistenza, calcolare la somma delle loro cariche, aumentarla della metà per una galleria di metri 2 di larghezza sopra 2 di altezza, ed anche più, se la galleria è più grande, o se ha molto
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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