Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
DEMOSTENE
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ma sessantuna soltanto, e se togliamo la lettera a Filippo, che abbastanza stranamente si considera come un'orazione, sole sessanta giunsero fino a noi col di lui nome, sebbene parecchie di esse siano apocrife, od almeno di assai dubbia autenticità. Oltre a queste, corrono sotto lo stesso nome anche cinquantasei Esordii premessi ad altrettante pubbliche arringhe, e sei lettere, la cui genuinità non si può facilmente accertare. Le opere di Demostene trovansi tutte nelle varie collezioni degli Oratori Attici, stampate a cura dei più valenti tipografi dei secoli passati ed anche del presente, per es., Aldo, Enrico Stefano, Taylor, Reiske, Dukas, Becker, Dobson, Barter e Sauppe, A. F. Didot, Tauchnitz e Teubner. Le edizioni separate poi sono principalmente di Aldo a Venezia, 1504 ; quella di Basilea del 1532; l'altra a Venezia di Feliciano nel 1543 ; di Morello e Lambino a Parigi nel 1570 ; quella di H. Wolf del 1572, più voi te ristampata; di Anger, Parigi 1790; e quella di Schàfer a Lipsia e Londra del 1822 (voi. 9 in-8°). Le due prime contengono il testo, la terza vi aggiunse la traduzione latina, e le altre sei, note, indici, schiarimenti (apparato* criticus), ecc. ; eccellente è infine l'edizione del testo di Dindorf (Lipsia 1825, voi. 3 in-8°). Ecco il catalogo ordinato delle orazioni di Demostene, aggiuntevi le edizioni di ciascuna a parte, se ve ne sono, e l'indicazione dei relativi lavori letterarii.
I. Orazioni politiche.
a) Contro Filippo.
Le principali edizioni delle Filippiche sono quelle di Becker (Berlino 1816, 1825 e 1835); di Riì-diger (Lipsia 1818, 1829, 1833); di Vòmel (Francoforte 1829).
1° La prima Filippica fu recitata nel 352 av. Cr., e credesi constare di due separati discorsi, il secondo dei quali comincierebbe colle parole à pìv (Dio-nys., Ep. ad Amm., r, 10), ma i critici sono ancora discordi in proposito, e l'opinione comune che sia una sola orazione si appoggia sul manoscritto e fu difesa dal Bremi nel voi. i, p. 21 del giornale filologico Philol. Beitrdge aus der Schweiz, sebbene il contrario sia abilmente sostenuto da Held ne' suoi Prolegomena ad Dem. Orat. quce vulgo prima Fini, dicitur (Vratislavia 1831), ed in ispecie da Seebeck nella Zeitschrift fiir die Alterthumswiss. (n° 91 del 1838).
2°-4° Le tre Olintiache sono del 349 av. Cr., e Dionisio (Ep. ad Amm., r, 4) mette la seconda invece della prima e la terza in luogo della seconda, distribuzione che fu pure adottata da Rauchenstein nell'opuscolo De Orat. Olynth. ordine (Lipsia 1821, ristampato poi neWApparatus di Schaefer). La distribuzione contraria ebbe a difensori Becker, nella sua traduzione tedesca delle Filippiche (i,p. 103,ecc.), ed i filologi Westermann, Stuve, Ziemann, Petrenz e Brlickner in apposite dissertazioni ; a Lipsia nel 1834 si fece una buona edizione delle Olintiache, con note eli Frotscher e Funkhandel (in-8°).
5° Orazione sulla Pace, nel 346 av. Cr., la quale se pronunciata o no, fu discusso da Becker nelle sue Fhtlippische lieden e da Vomel nei Frolegom. ad orat. de Face; per cura di Andrea Downes sistampò essa in Londra nel 1621 (in-18°), col dotto commento Prcelectiones in Philippicam de Face.
6° Seconda Filippica, recitata nel 344 av. Cr., per il che veggasi Vomel, lntegram esse Demosth. Philipp. II apparet ex dispositi (Francoforte 1828), combattuto da Rauchenstein nel Jahns Jahrbuch (voi. xi, 2, p. 144, ecc.).
7° L'orazione per Aloneso, del 343 av. Cr., si reputò anche dagli antichi lavoro di Egesippo (Liban., Argument., p. 75; Harpocrat. ed Etym. M., s. v.; Phot., Bihlp. 491), ma Weiske si sforzò dimostrarla di Demostene colla Dissertatio super orat. de Halon. (Lubben 1808); gli si opposero però Becker nel Scebodes Archiv per il 1825 (r, p. 84), nelle Philip-pische lieden (ir, p. 301 ecc.), e Vomel nell'Ostew-ditur Hegesìppi esse orationem de Haloneso (Francoforte 1830), che ne pubblicò una separata edizione nel 1833 col nome di Egesippo.
8° Sugli affari del Chersoneso, nel 342 av. Cristo.
9° La terza Filippica, nel 342 av. Cr., come scorgevi in Vomel, Demosthenis Philipp. Ili habitam esse ante Chersonesiticam (Francof. 1837), e nello Spengel, Utber die dritte Philipp. Eede des Dem. (Monaco 1839).
10° La quarta Filippica è del 341 av. Cr.,ma per le molte ripetizioni che vi si leggono parecchi critici la reputarono spuria ; veggasi Becker, Philippischen Eeden (ir,p. 491, ecc.); Veersteg, Orat. Philipp. 1 V Demosth. abjudicatur (Groninga 1818).
11° Sull'epistola di Filippo, del 340 av. Cristo, si crede in generalo apocrifa, come anche l'epistola stessa, sebbene l'orazione non sia indegna del sommo oratore, e la lettera, per la sua nobiltà e precisione, corrisponda alla fama di Filippo nello stile epistolare. Veggasi Becker, Philipp. Eeden.
b) Altre orazioni politiche.
12° Sulle pubbliche riforme (rapi cuvraS-Ew?), del 353 av. Cristo, ma credesi da tutti apocrifa, come dimostrano Wolf, Proleg. ad Leptin. (p. 124), e Schaefer, Apparat. Crit. (r, p. 686).
13° Sulle classi degli armatori (rapi auixuoptwv), nel 354 av. Cristo, per il riordinamento della marina militare e dei mezzi di difesa: veggansi Amersfoordt, Introduci, in Orat. de Symmor. (Leida 1821, ristampata neir^4;?para/. Crit. di Schaefer, voi. i) : Par-reidt, Disputai, de Instit. ea Athen. cujtis ordinai, et correct. in orat. rapi ouy.;/. inscripta suadet Demosth. (Magdeborgo 1836).
14° Per i Megalopolitani (oitàp Méy^o^oXitwv), nel 353 av. Cristo.
15° Sulla libertà dei Eodii (rapi -r9j; 'Po&wv &ev9epi«?), nel 351 av. Cristo.
16° Sui trattati con Alessandro (rapi twv irpà? 'AXe-(•avSpov fitivOr.xwv), del 325 av. Cr., ma ritiensi apocrifa anche dagli antichi, e quindi Libanio l'attribuisce a Iperide, Ulpiano ad Egesippo.
H. Orazioni giudiziarie o private.
17° Della corona (rapi axé-favou), nel 330 av. Cr., di cui fecersi molte edizioni, e fra le principali quelle di Becker (Halla 1815 e Berlino 1835, con scolii), di Bremi (Gotha 1834), di Dissen (Gottinga 1837), di N. Landois (Parigi 1844, in-12°). 11 critico Droysen pose in dubbio l'autenticità degli allegati diploma-
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