Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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DEMOSTENEtici e giudiziari contenuti nella mentovata orazione, colla sua memoria Ueber die Aechtheit der Urkun-den in Demosth. Jlede vom Kranz, inserita nella Zeitschrift fiir die Alter thumstoiss. del 1839, e stampata poi a parte lo stesso anno a Berlino; gli fece eco Newmann nel voi. i, p. 141-169 del Classical Museum, ai quali si oppose Yòmel in una serie di programmi, incominciata nel 1841. Veggansi inoltre Winiewski, Comment. histor. et chronolog. in Demosth. orat. de Corona (Miinster 1829): Wolper, De forma hodierna orat. Demosth. de Corona (Lipsia 1825), e Briegleb, Comment. de Demosth. orat. prò Ctesiph. prcestantia (Isenac 1832).
18° Sulle prevaricazioni dell'ambasciata (rapi ttì; •jrapairpecrjìei'a;), nel 343 av. Ci\, diretta principalmente contro Eschine, che nelle tre ambascierie a Filippo favorì co' suoi partigiani assai più gl'interessi di costui che quelli di Atene.
19° Sulle immunità contro Leptine (rapi t?5? àxeXeiot? tipo? Aetitivtjv), nel 355. Cotesto ragguardevole cittadino aveva proposto l'abolizione di tutte le immunità, tranne quelle accordate ai discendenti di Armodio ed Aristogitone ; ma l'anno seguente Afep-sione e Ctesippo chiesero la revoca del già adottato decreto. Demostene perorò per Ctesippo, ed insistendo per l'abrogazione della legge già in vigore e per la riconferma delle immunità, volle in pari tempo che si procedesse contro coloro che avevanle carpite, impegnandosi di fare la relativa proposta di legge. Questa orazione fu stampata separatamente da Wolf (Halla 1789), e ristampata a Zurigo nel 1831.
20° Contro Midia per un pugno (xrrà MeiSiou rapi tou xovSuXou), nel 355 av. Cr., pubblicata in disparte da Buttmann (Berlino 1823 e 1833), da Blume a Sundern nel 1828, e da Meier in Halla nel 1832; veggasi Bòckh, Ueber die Zeiiverh<nisse der Mi-diana (negli Atti dell'Accademia di Berlino del 1820, pag. 60).
21° Contro le illegalità di Androzione (xa-& 'AvSpo-tuovo; 7tapavóaojv), nel 355 av. Cr., stampata separatamente da Funkkànel (Lipsia 1832).
22° Contro Aristocrate (xoctòc 'ApiaToxpaTou;), nel 352 av. Cristo, per la proposta fatta da codesto oratore di tutelare la vita dell'intrepido avventuriere Caridemo di Orea. Demostene dimostrò invece che il protetto da Aristocrate, anziché tutelato e favorito, meritava piuttosto di essere punito, e terminò col ricapitolare tutte le leggi contrarie alla proposta dell'avversario, in modo che cotesta è una delle sue più belle orazioni. Yeggasi Rumpf, De Char ideino Or ita (Giessen 1815).
23° Contro Timocrate (xari TijxoxpaTou;), nel 353, per la proposta fatta di una legge che concedesse ai debitori del pubblico erario il presentare persone che assumessero la garanzia della somma dovuta, Demostene dimostrò l'illegalità di cotale progetto, contrario direttamente agl'interessi dello Stato, e conchiuse per la pena di morte. Yeggasi Blume, Prolegomena in Demosth. orat. c. Timocrat. (Berlino 1823).
24° e 25° Le due orazioni contro Aristogitone, notissimo sicofante, soprannomato il cane del popolo, nel 353 av. Cristo; ma della loro autenticità, e specialmente della prima, dubitarono eziandio pa-
recchi critici antichi (Dionys., De admir. vi die. Dem., 57; Harpocrat., s. vv. 0ewp(; e NcaXr'c; Poi-lux, x, 155), mentre altri la sostennero (Liban., Argum., p. 769; Phot., Bibl., p. 491) ; ma i moderni le considerano apocrife entrambe, come vedesi nel l'edizione di Dinarco, pag. 106, dello Schmidt, ed in Westermann, Quasi. Demosth. (in, p. 96).
26° e 27° Le due orazioni contro Afobo, nel 364 avanti Cristo.
28° Contro Afobo per testimonio falso (irpò; "A©ofìo\ J/eo§o[x*pTuptiov), messa in dubbio da Westermann, Qucest. Dem. (ih, p. 11); vedi Schomann, De jure pubi. Greec.
29° e 30° Le due contro Onetore, della cui autenticità dubita Bòckh nella sua Staatshaushaltung der Athener (Berlino 1817); si veda Schmeisser, De re tutelari ap. Athen. (Friburgo 1829).
31° Eccezione giudiziaria contro Zeno temi (««pa-irpò; ZtivóOeutv), posteriore al 355 av. Cristo.
32° Eccezione giudiziaria contro Apoturio (^pò; 'Awrrouptov ratpaYpa^"))), di data incerta.
33° Contro Formione per danaro prestato (-pò? <ì>op(ji(wva rapi Savei'ou), nel 332 av. Cristo. Il negoziante Formione aveva preso a prestito da Crisippo 20 mine di argento (circa 1400 fr.) garantite su merci esistenti nella nave di Lampide. Questa naufragò, e Formione dichiarò dinanzi ai tribunali di non volere accettare i reclami de' suoi creditori, essendo sciolto da ogni vincolo pel patito naufragio; ma Demostene perorò per Crisippo, dimostrando illegale la pretesa del debitore e discutendo appieno la questione. Veggasi Baumstark, Prolegom. in orat. Demosth. adv. Phorm. (Heidelberg 1826).
34° Contro Veccezione di Lacrito (irpc* tV Aoxpi'rou 7tap«Ypa?v), di data incerta e dubbia autenticità.
35° Eccezione a favore di Formione (urap «Dopjxfwvo? 7tapaYp«?>i), del 350 av. Cristo.
36° Eccezione contro Panteneto (7tp$* notvrai'vrrov itapaYpa^), posteriore al 347 av. Cristo; causa civile complicatissima ed oscurissima.
37° Eccezione contro Nausimaco e Zeno/ito (rpò? Naufft'ijir/ov xat Ssvorai'Oyjv 7totpaYpa^) di data incerta.
38° Contro Beoto per usurpazione di nome (irpò; Botwròv rapi tou «SvófxaTo;), del 351 o 350 avanti Cristo, attribuita da qualcuno degli antichi a Dinarco (Dio-nis. Hai., Deinarch13); Bòckh, Urkund. iiber dot att. Seewesen (p. 22).
39° Contro lo stesso per la materna dote (^pò; Boiwtov urap irpoixòc ur)tpwa;), del 347 av. Cristo.
40° Contro Spudia per una dote (irpò? 2m>8i'av òrap ¦jtpotxo'c) di data incerta.
41° Contro Fenippo per una permuta di beni (rao; at'vi7t7rov rapi àvtisóffeojs), di data incerta e dubbia autenticità, giusta il parere dell'autore degli Argomenti, di Bockh nell'indice della succitata sua opera Staatshaushaltung ecc., e di Schaefer, Apparat. Crit. (v, p. 63).
42° Contro Macartato per Veredità di Agnio (^pòc MaxaoTottov racì 'Ayvi'ov xX-^pou), di data incerta; vedi Boor, Prolegom. zu der Iiede des Demost. gegen Makartatus (Amburgo 1838).
43° Contro Leocari per una eredità (itp^ Aeo/api) rapi tou xXi^pou), di data incerta.
44° e 45° Le due orazioni contro Stefano sono anteriori al 343 av. Cristo, ma dell'autenticità dellat^iOOQLe
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