Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DEMOSTENEIconographie grecque, toni, i, pag. 249); yì si leggono sotto le due parole AHMUieiiNHS UrilBmiIOS (Demostene sacro all'altare). La summentovata di lui statua poi, opera dello scultore Polieutto, erettagli in Atene, sotto l'arconato di Gorgia, nell'anno 280 avanti Cristo, fu veduta da Pausania circa cinque secoli dopo, ed il Visconti è d'avviso che fosse quella stessa che sorgeva a Costantinopoli, nel portico di Zeusippo, ancora nel secolo v dopo Cristo, e di cui Cristodoro ci lasciò la descrizione (Antho-logia, n). Servì dessa probabilmente di modello ai molti busti di Demostene che tuttodì ci rimangono, c specialmente alla statua nel Museo del Louvre, di cui è autentica la sola testa. 1 lineamenti del volto e la fronte riquadra annunziano la forza, e la fisionomia austera e trista ha l'impronta delle fatiche e degli affanni che riempirono e logorarono la vita del mas:imo degli oratori.
      Fig. 2016. — Busto antico di Demostene.
      Bibliografia. — Oltre alle opere sovente citate di Plutarco, Dionisio, Libanio, Fozio, Suida, Luciano, Cicerone e Quintiliano, veggansi anche Hil-dericus, Oratio de vita Demosthenis (Vittemberga 1562, in-8°) — Wolf, Vita Demosthenis et jEschinis (Basilea 1572, in-fol.) — Schott, Vitce parallclce Aristot. et Demosth. (Anversa 1603) — Fabricius, Biblioth. Grceca (toni, n, p. 806, edit. Harles) — Becker, Demosthenes als Staatsmann und Redner (Halla 1816, 2 voi. in-8°) — Zimmermann, Dissertano de Demosthene reipublicce alheniensis admi-nistratore (Berlino 1823, in-S°) — "VVcstermann, Qucestiones Demosthenica (Lipsia 1830-37) — Boh-neke, Studien auf dem Geòide der attischen Redner (Berlino 1843) — Clinton, Fasti Hellenici (Oxford 1834, 3 voi. in-4°) — Norberg, De ingenio Demosthenis (ne' suoi Opuscula selecta, 1817) — G. de Rochefort, Considérations sur Démostliùne comme orateur et comme politique (toni, xliii e xlvi degli Atti dell'Accademia delle Iscrizioni) — Scholten, Disquisitio de Demosthenis eloquentice charactere (Utrecht 1835, in-8°); Edimburgh Revieiv (nuni. ti5 e 72) — Thereniin, Demosthenes and Massillon (Berlino 1845) — Suiti, Demosthenes der Staatsmann und Eedner (Vienna 1856) — Thirlwall e Grote, Historyof Greece — Scluifer (Arnoldo), Demosthenes undseine Zeit (Lipsia 1856) — Bòhneke, Demosthenes, Lykurgus, ecc., 1864 — Bouillé, Histoire de Démosthène (Parigi 1868) — Forfyth, Hortensius (Londra 1874) — Brodrill, Demosthenes, ivi 1877.
      DEMOSTENE (stor. ant.). — Gli antichi biografi ci tramandarono notizie intorno ad altri sette individui dello stesso nome, meno celebri certo del precedente, ma ben degni di passare alla posterità.
      I. Demostene, figlio di Alcistene, generale ateniese, padre, come già si notò, del sommo oratore, ed uno degli attori più eminenti nella famosa guerra peloponnesiaca. Nel 426 avanti Cristo ebbe con Prode il comando di una squadra di 30 navi, destinate alla crociera annuale nelle acque del Peloponneso, ove diede prove di valore e di marinaresca abilità. Nel 424 av. Cristo fu compagno ad Ippocrate nella spedizione contro la Megaride, parti con 40 navi da Naupatto (odierno Lepanto) alla volta del golfo di Corinto, per opporsi alle irruzioni dei Beoti, ma questi se ne accorsero e l'impresa falli. Più sfortunato, ma non meno prode, fu nella memorabile spedizione contro Siracusa, capitanata da Nicia, nel 415 av. Cristo, che si protrasse fino al 413, in cui gli Ateniesi furono sconfitti dal lacedemone Gilippo, che diede loro improvvisamente l'assalto, e li costrinse a cercar ricovero in terra. Ma la strada da percorrersi dai fuggenti era piena d'imboscate, donde uscivano colpi micidiali ; Demostene, smarritosi colla retroguardia nelle montagne, si trovò circondato dai nemici nel villaggio di Polizelio, al S. di Siracusa. Senza perdersi d'auimo, cominciò vigorosamente a difendersi e sterminare gli assalitori ; ma sopraffatto dal numero, si avvide che ogni difesa era inutile e si trafisse il petto per non cader vivo in mano de' suoi avversarii. Ma a nuovi tormenti volle serbarlo il foto, perchè non mori della sua ferita, e fu tratto prigioniero ; la stessa sorte toccò Nicia, ed entrambi furono poscia lapidati dai Siracusani, se prestisi fede a Tucidide e Filisto, mentre Timeo ci assicura che si uccisero da se nel carcere, prevedendo la triste fine a cui erano serbati.
      Vedi Tliuc. (ni, 91, 94, 98; iv, 2-101; vir, J6-42) — Dicci, (xii, 60, 61-99: xiu, 10-33) — Plut., Nicias (20-28).
      II. Storico, nativo della Bitinia, più antico di Polistore e Polibio, che scrisse una storia della sua patria (B.Ouviaxot) in dieci libri, il decimo dei quali viene citato dal bizantino Stefano ; ed anche una memoria sulle fondazioni delle città (xTwetu), citata pure dallo stesso. 11 poeta Euforione scrisse contro di lui un poemetto, col titolo di ^r,aoaOÉvr(;, di cui si ha tuttora un frammento.
      Vedi Bekker, Anecdot. (p. 1383) — Meineke, De Euphorione (p. 31).
      III. Grammatico greco, oriundo dalla Tracia, che scrisse, secondo Suida (s. v.), un'opera sui poeti ditirambici (rapì otOupota^ozr-twv), una parafrasi dell' Iliade di Omero e della Teogonia di Esiodo, ed un Epitome dell'opera di Damageto di Eraclea, autore citato dal bizantino Stefano.
      Vedi Westermann, QuDem. (iv, p. 38 ed 88).
      IV. 11 così detto Piccolo (6 utxpó;), retore greco, di data incerta, alcuni frammenti delle cui orazioni ci furono conservati.
      Vedi Bekker, Anecdota (p. 135, 140, 168, 170,172).
      V. 11 Massalioto o MarsiglieseMaacoXitÓTr,,-), nativo di Marsiglia, fiorente nel primo secolo dopo Cristo o poco avanti, perchè viene citato da Ascle-


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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