Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DENDROLOGIA - DENGUE
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      bero, che a questo modo sarebbe rimasto ritto al di sopra del suolo per conservare questa posizione fino alla distruzione delle roccie che ne sopportano le radici.
      Trattando della conversione delle sostanze animali e vegetali in agata (V. Agatizzato) abbiamo detto aversi pochissimi lumi intorno a questo genere di trasformazioni. Tuttavia a spiegare i fenomeni dendrolitici sonosi immaginate tre diverse teorie, cioè : 1° l'incrostazione della sabbia calcare e siliciosa che si depone gradatamente sul vegetale, producendone l'alterazione e la compiuta petrifica-zione; 2° la permeazione, o la sostituzione molecola a molecola della materia siliciosa alla materia vegetale ; 3° finalmente la rapida trasmutazione delle parti del vegetale prodotta da una combinazione dei fluidi gassosi coi principii costitutivi del corpo organizzato, per cui verrebbe prontamente cangiato in una sostanza pietrosa senza alterazione della disposizione delle sue molecole. Patrin invoca in favore di questo suo sistema la fosforescenza dei legni in istato di decomposizione, che quasi sembrerebbe provare l'esistenza di un principio fosforico tra i principii elementari del legno, ed avverte inoltre che il fosforo è pure un principio costituente del quarzo.
      Di questi diversi sistemi e delle obbiezioni alle quali vanno soggetti ragioneremo più diffusamente sotto Fossile e Petrlflcazione ; intanto osserviamo che nessuna di queste teorie essendo rigorosamente dimostrata, la causa essenziale dei fenomeni dendrolitici rimane ancora sconosciuta.
      DENDROLOGIA (Dendrologia) (hot.). — Nome derivato da due voci greche, SévSpov, albero, e Xdyo;, discorso, che si dà ad un ramo della botanica descrittiva, o fitografia, il quale ha per oggetto lo studio degli alberi in particolare. L'Italia possiede un'opera classica su questa materia, ed è il Trattato degli alberi della Toscana di Gaetano Savi, già professore di botanica nell'Università di Pisa.
      DENDROMETRO (matem. appi). — Stromento inventato dagl'inglesi Duucombe e Whittel, così chiamato, da SévSpov, albero, e [xexpov, misura, perchè serve a misurare gli alberi. È adattato ad un Teodolite (V.), e si può adoperare unito ad esso o da sè solo, secondo le circostanze.
      L'uso principale di questo stromento consiste nel misurare tanto l'altezza e il diametro di un albero in direzione perpendicolare ed obliqua ad un piano orizzontale od in una situazione qualunque del piano in cui sta, o di una figura regolare o irregolare, quanto l'altezza e il diametro dei rami per semplice ispezione. Gl'inventori hanno calcolato alcune tavole, coll'ajuto delle quali la quantità del legname di un albero si può rilevare senza calcolo e senza uso del compasso a regolo.
      Dendrometro è pure il nome di uno stromento per misurare le distanze per mezzo di una sola osservazione, proposto dall'inglese Pitt di Pende-ford presso Wolverhampton, e di cui si parla nel volume 1° del Repertory of Arts.
      DENDROMO (eool). — Genere di quadrupedi rosi-cauti stabilito da Smith sopra la specie detidromus typus, ch'egli descrive di questa forma : bruno di sopra traente al ferrugineo; bianco rossiccio disotto ; basette lunghe, parte nere e parte bianche ; labbro superiore bianco ; orecchie coperte dentro e fuori di un pelo fino, corto e di un bianco rossiccio ; coda puntuta, assai più lunga del corpo e di un leggiero bruno bigerognolo ; lungo il centro del dorso, massime verso la coda, un'indistinta linea nera. Lunghezza dalla punta del naso sino alla radice della coda circa 9 centim. ; lunghezza della coda 12 centimetri. Vive nell'America meridionale, sugli alberi dove fa il nido. Il citato dottor Smith nota che il posto di questo animale nella famiglia de' topi non è ben determinato, ma che forse ha da tener dietro al topo propriamente detto.
      DENDRONESSA (eool.). — Genere di anitre elio ha per caratteri : testa crestata ; becco alla base alto quanto largo; verso l'apice ristretto e contratto ; narici situate verso la metà del becco ; remiganti terziarie screziate ; piedi simili a quelli dell'anitra comune. Recheremo ad esempio la den-dronessa sponsa, che distinguesi principalmente per becco rosso, più corto della testa, e assai ristretto verso l'apice ; mandibole fortemente dentate,
      Fig. 2052. — Dendronessa sponsa.
      unghie robuste e arcate, o adunche ; cresta o ciuffo dell'occipizio lungo e pendente; ali più corte della coda; piedi di color arancio; e lunghezza totale di centimetri 58. Abita nell'America settentrionale. Nidifica nelle cavità degli alberi, e spesso ne' buchi aperti dal picchio maggiore (picus principalis), e fa da sei a quindici uova, secondo l'età dell'uccello.
      DENDROPICE (eool.). — Genere di uccelli stabilito da Swainson , della famiglia del nostro Rampichino (V.).
      DENDROSAURI (eool). — Tribù di rettili stabilita da Gruy, di cui è tipo il Camaleonte (V.).
      DENEB (asfr.). — Parola araba che significa coda, stata adoperata dagli astronomi per designare alcune stelle, come deneb elecet o denebola, la stella p della coda del Leone ; deneb adigege, quella della coda del Cigno ; deneb algedi la stella y della coda del Capricorno.
      DENGUE (patol.). — Febbre epidemica con sintomi della febbre reumatica, che apparve primieramentet^ooQie


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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