Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DENNEWITZ - DENONVILLIERS CARLO PIETRODENNEWITZ (geogr. e stor.). — Piccolo villaggio del Brandeborgo in Prussia, dove il 6 settembre 1813 avvenne una fiera battaglia fra 70,000 Francesi , Sassoni e Polacchi comandati da Ney, e 45,000 Prussiani, sotto il generale Tauentzien. Dopo lungo pugnare, i Francesi, con la peggio, si ritiravano, quando sopraggiun3e Bernadotte con nuovo esercito, che mutò la loro ritirata in disordinata fuga. I Francesi vi perdettero 15,000 uomini, e 6000 gli alleati.
      DENN0 (geogr ). — Comune del Trentino, distretto di Mezzolombardo, con 1300 abitanti.
      DENOMINATORE (aritm.). — È quello dei due numeri di una frazione, il quale indica in quante parti è stata divisa l'unità, e si scrive sotto l'altro numero, separandoli con una lineetta. Così nella frazione 4/5 il denominatore esprime che si è divisa l'unità in cinque parti (V. Frazione).
      DEN0N Domenico Vivant (biogr.). — Dotto artista francese, il quale deve la sua fama più al grande amore da cui fu animato per le belle arti, allo zelo con cui si consacrò a raccoglierne i monumenti, e alla dottrina di cui diede opera nell'illustrarli, che alle opere artistiche che uscirono dalle sue mani. Era nato a Chàlon-sur-Saòne nel 1747, ed era riuscito ad acquistar favore presso Luigi XV, che lo fece gentiluomo di camera, e lo impiegò nella diplomazia. Addetto finalmente all'ambasciata di ! Napoli, la sua residenza in Italia gli permise di abbandonarsi alla sua inclinazione per le belle arti. Si perfezionò allora nell'arte del disegno, imparò ad incidere all'acqua forte, raccolse una gran quantità di disegni e di stampe, e cominciò la sua preziosa collezione di antichità. Avendo a quel tempo l'abate di Saint-Non concepito l'idea del Viaggio pittorico di Napoli e di Sicilia, Denon fu incaricato di dirigere gli artisti mandati a quest'oggetto in Italia, e doveva prender parte alla composizione del testo ; ma le memorie ch'egli aveva per ciò preparate, qualunque ne fosse la cagione, furono introdotte, per la parte che riguardava l'Italia continentale, nella traduzione francese del Viaggio di Swinburne, e per quella relativa a Malta e alla Sicilia, nell'opera stampata dieci anni dopo col titolo di Voyage en Sicile et à Malte pour faire suite au voyage de Swinburne dans les Deux-Siciles, 1788. Egli era passato a Roma presso il cardinale Bernis, allora ambasciatore di Francia, e vi aveva conosciuto molti personaggi distinti, quando alla morte del ministro Vergennes fu richiamato a Parigi, e cessando di appartenere alla diplomazia, si diede tutto alle belle arti. Ottenuto di essere ammesso all'Accademia di pittura, per una mediocre incis one all'acqua forte, rappresentante VAdorazione dei pastori di Luca Giordano, presto intraj)rcse un novello viaggio in Italia, dove soggiornò cinque anni.
      La Rivoluzione francese lo trovò a Venezia, dove frequentava la conversazione della contessa Teo-tochi Albrizzi, che lo comprese ne'suoi Ritratti, pubblicati a Brescia nel 1807; ma affrettatosi a tornare in Francia, dove era stato posto sulla lista degli emigrati, potè farsene cancellare per la protezione del pittore David (V.), al quale si offerse d'incidere la serie dei costumi repubblicani ch'egli era incaricato di disegnare. Avendo adottato conmoderazione i principii della rivoluzione, egli ne traversò le varie fasi senza pericolo, finché pervenne a conoscere Bonaparte, che lo volle seco nella spedizione d'Egitto. Colà fece con Desaix la campagna dell'Alto Egitto, sempre animato da un generoso e intrepido amore dello belle arti, e disegnando più d'una volta sotto il fuoco del nemico. Frutto di quella spedizione fu la pubblicazione del Voyage dans la Basse et la Haute Egypte(\Wì, 2 voi. in-fol. gr., con 141 tavole); opera che forma il suo più bel titolo di gloria come scrittore, come archeologo e disegnatore, e che servì, per così dire, di prolegomeni alla magnifica Description ecc. pubblicata dall'Istituto d'Egitto.
      Due anni dopo Bonaparte lo nominava direttore generale de' musei e della zecca delle medaglie, cariche che occupò fino al 1815. Durante questa sua amministrazione egli fu incaricato di far coniare le medaglie dell'Impero, di sovrintendere all'erezione della colonna della grande armata sulla piazza Venderne, di accompagnare l'imperatore nelle sue campagne d'Austria, Spagna e Polonia, dove disegnava spesso sugli stessi campi di battaglia in mezzo ai maggiori pericoli, e di scegliere gli oggetti d'arte de' paesi conquistati, che dovevano arricchire il museo del Louvre.
      Nel 1815, dopo il secondo ritorno dei Borboni, Denon rientrò nella vita privata, ed attendeva a preparare, coi materiali della ricca sua collezione, una grand'opera sulla storia dell'arte, allorché fu sorpreso dalla morte il dì 27 di aprile 1825. I disegni in litografia erano già eseguiti dai migliori artisti; mancava solo il testo d'illustrazione, e a questo supplì Amaury Duval, il quale, alcuni anni dopo, diede in luce le fatiche dell'estinto e le proprie coi titolo di Monuments des arts du dessin chee les peuples tant anciens que modernes, recueillis par Vivant Denon pour servir à Vhistoire des arts, litho-graphiés par ses soins et sotis ses yeux, décrits et expliqués par Amaury-Duval (4 voi. in-fol.).
      Denon fu uomo straordinariamente fortunato in tutta la sua lunga vita, e ciò dovette all'ingegno non meno che alla felice sua indole ed all'avvenenza della persona. Egli fu successivamente il protetto o l'amico di Luigi XV, di madama di Pompadour, del ministro Vergennes, del cardinale de Bernis, del pittore David, di Robespierre, di madama Beauharnais e di Napoleone. Destro e fortunato in diplomazia, scrittore elegante, buon artista, eccellente amministratore, cortigiano accorto, caldo amico, egli fu amato da tutti coloro che lo conobbero, e riuscì a buon fine in tutto ciò che intraprese. Si hanno di lui più di 300 incisioni, tra le quali una delle più pregiate è il Fanciullo Gesù sulle ginocchia della Vergine di Annibale Caracci. Prima di vendere la sua bella collezione ai pubblici incanti, se ne pubblicò, nei 1826, un catalogo col titolo di Description des objets d'art composant le cabinet de feu M. le baron V. Denoti (:J volumi) (Monuments antiques, tablcanx et estampes).
      Vedi Coupin, Notice necrologi que sur M. le baron Dow. Viv. Denon (Parigi 1825).
      DENONVILLIERS Carlo Pietro (biogr). — Medico, nato a Parigi il 4 febbrajo 1808; quivi morto il 10 luglio 1872. Salito per tempo in fama, fu dap-
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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