Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DE NOTARIS GIUSEPPE — DENSITÀ.
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      prima nominato interno e laureato con medaglia d'argento. Successivamente venne promosso aju-tante alla cattedra d'anatomia, e prosettore dopo quattro concorsi, in ognuno dei quali ottenne l'onorevole menzione. Nel 1839 nominato secondo aggregato, fu poi ammesso chirurgo dell'ufficio centrale, capo dei lavori anatomici, nel 1842 ottenne per concorso la cattedra di anatomia, vacante per la morte del Breschet, dipoi quelle di patologia estema e di medicina operativa, nella quale durò sino alla fine di sua vita. Grande ufficiale. della Legion d'onore, e poi commendatore, fu membro della Società di chirurgia e di anatomia e dell'Accademia di medicina. Di lui abbiamo: Des cas dans lesquels le trépan est applicatile aux os du crdne (1836) ; Des-cription complète et détaillée des pièces patholo-giques sur les maladies des os, déposées au musée Dupuytren (2 voi. in-8°, con atlante) ; Compendium de chirurgie pratique, ou Traiié compiei des ma-ladies chirurgicales et des opérations quelles rd-clament (1840-60) con Bérard il giovine e Gosselin, non terminato, oltre un certo numero di Mémoires d'anatomia e di patologia inserite nel Bulletin della Società anatomica ed in raccolte speciali. Ebbe la parola facile, la dicitura netta, l'esposizione chiara, comecché timido fosse e di carattere riservato; amante delle buone tradizioni medicali, accoglieva con riso le futili novità spacciate con tanta boria dai moderni.
      DE NOTARIS Giuseppe (biogr.). — Nacque in Milano il 5 aprile 1805. Studiò medicina all'Università di Pavia, ove fu laureato il 16 giugno 1830. Esercitò per pochissimo tempo l'arte salutare a Milano ; ma due anni dopo la laurea abbandonò questa professione per dedicarsi allo studio delle predilette sue scienze naturali. Nel 1832 era nominato supplente alla cattedra di storia naturale nel liceo di S. Alessandro tenuta dal prof. Balsamo. Nel 1834 era nominato collaboratore di questo professore nel riordinamento dei musei nei licei milanesi; ma nello stesso tempo il Governo del re Carlo Alberto lo chiamava in Piemonte, ov'era nominato assistente al Museo di storia naturale della regia Università di Torino. Nel 1836 fu eletto assistente presso l'Orto botanico della Regia Università torinese. L'anno seguente era nominato membro della Società Reale di Ratisbona, della Società Filomatica di Parigi, quindi della Linneana di Lione, dell'Accademia dei naturalisti di Yratislavia, di Lipsia, di Halle, ecc. ; e nel 1839, della regia Accademia delle scienze di Torino. In quell'anno stesso veniva designato professore di botanica nella regia Università di Genova. In questa cattedra rimase il De Notaris fino al terminare del 1872, anno nel quale il ministro Scialoja lo nominava professore di botanica nella Università di Roma. A Genova il De Notaris fu efficacemente assecondato dall'egregio cav. Bocco, che oggi ancora è decoro di quell'eccellente Orto botanico, da lui fondato e diretto.
      Nel 1844 era nominato il De Notaris cavaliere dell'Ordine civile di Savoja, e negli anni successivi ebbe sempre dal Governo sussidii straordinarii, perchè continuasse gli studii ad illustrazione della Flora degli Stati Sardi.
      Nel 1858 cominciò la pubblicazione dell'Erbario
      Nuova EìNcicl. Ital. Voi.
      crittogamico italiano. Nel 1876 fu nominato senatore del regno. Mori in Roma il 22 gennajo 1877. Pubblicò la Synopsis Muscorum mediolanensium ; Mantissa Muscorum ad Jfloram Pedemontanam ; Specimen de tortulis italicis; Musei italici; Cronaca della Briologia italiana ; Epilogo della Briologia italiana; Musei Napoani; Primitice hepati-cologicce italicce; Appunti per un censimento delle epatiche italiane ; Micromicetes italici novi velmi-nus noti; Frammenti micologici; Nuove reclute per la pirenomicetologia italica; Gli sferiacei italiani; Frammenti lichenografici; ed altre opere e monografie, tutte improntate dal genio più minuto e diligente dell'osservazione.
      Oltre alle succennate, fu membro delle Accademie delle scienze di Lilla, di Utrecht, di Bologna, di Strasburgo, di Brusselle, di Napoli, di Modena, della Botanica di Berlino, di Upsala, ecc. ecc.
      DENSIMETRO (fis. e chim.).— Areometro diBaumé, che porta in cima all'asta una cassuletta destinata a ricevere un centimetro cubo del liquido di cui vuoisi determinare la densità. E graduato in guisa che il suo immergersi nell'acqua indica la densità del liquido. È specialmente destinato alle ricerche fisiologiche, nelle quali non si dispone ad un tempo che di pochissimo liquido.
      DENSITÀ (fis. e chim.). — Come è noto, si chiama massa di un corpo il rapporto fra le forze che agiscono su di esso e l'accelerazione che gli comunicano, ed è evidente che la massa di un corpo varia col suo volume in modo che, rappresentando la prima con mi, il secondo con V, possiamo scrivere: m=Vd,
      da cui si ricavaOra d (cioè il rapporto fra la mnssa al volume, ossia facendo V = 1, la massa dell'unità di volume) è ciò che dicesi densità del corpo. Se poi compariamo le masse dei diversi corpi a quella dell'acqua ad egual volume, chiamando con m', V, d' i dati relativi ad essa, avremo :
      m=Yd, m'-Yd\e perciò
      ni __ d __dove 8, cioè il rapporto delle masse a volume eguale, è ciò che chiamasi densità relativa, prendendo per unità quella dell'acqua.
      Chiamasi, al contrario, peso specifico di un corpo il rapporto fra il peso ed il volume, ossia il peso di un volume eguale all'unità; e dicesi poi peso specifico relativo il rapporto dei pesi a volume eguale, relativamente a quello dell'acqua preso per unità.
      Come risulta da queste definizioni, densità e peso specifico non sono la stessa cosa, e le unità a cui si comparano sono differenti: i pesi specifici relativi si comparano al peso dell'unità di volume d'acqua, le densità relative sono riferite alla massa dell'unità di volume d'acqua, ed è noto che il peso di un corpo varia coll'intensità della gravità, mentre la massa non varia punto. Però peso specifico e densità si esprimono collo stesso numero.
      I pesi specifici dei corpi solidi e liquidi sogliono riferirsi all'acqua presa come unità, mentre per iflL 21
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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